Caro anno nuovo

Bilanci per carità.

Che questo è stato l’anno in cui l’amato bene per la prima volta in vita sua ha avuto un mancamento e mi è andato a svenire proprio in viaggio, sperduti nella jungla malese dove giusto con le lance lungo il fiume si arriva.

Però è stato l'anno in cui ho realizzato il sogno di vedere le Petronas Tower e la terra di Sandokan, oltre che la Città del leone.

Ah ma è stato anche l’anno in cui è piovuto a scroscio in Grecia, dove per poco non venivamo travolti da nubifragi e trombe d’aria.

Però tra un diluvio e l’altro abbiamo pure vissuto l’incredibile esperienza di assistere alla nascita di tante tartarughe marine.

Ma soprattutto è stato l’anno in cui stava per crollarci casa sopra la testa e ne abbiamo dovuta smantellare metà per poi ricostruirla su basi più solide (straordinaria metafora della vita).

Ma ne approfitteremo per farla ancora più bella.

Tuttavia ecco, se si potesse scendere un momento da queste montagne russe, sarebbe cosa assai gradita.

Che va bene che si impara da ogni esperienza e ogni forma di conoscenza è positiva e quello che nun strozza ingrassa.

Però per quanto mi riguarda mi fermerei volentieri sul bordo del fiume a guardare, immaginare, respirare e basta.

E sarei così presa dalla placida calma che nemmeno il cadavere del mio peggior nemico mi fregherebbe di veder passare.

Perciò, caro anno nuovo, fa’ come te pare.

Sii te stesso e nun te sforzà, tanto guarda: basta veramente poco per essere migliore del 2016.

Giusto un po’ di tregua, ecco. Il resto (sogni, ottimismo, fiducia, progetti) ce lo mettiamo noi, tu sta' tranquillo.

Auguri sontuosi a tutti.