Siamo
arrivati, a stento, a nemmeno metà della seconda serata.
Quando,
sfranti dalle lungaggini, dalle battute insulse e dalle gag imbarazzanti dove
il culmine massimo della comicità prevedeva il riempirsi la bocca d’acqua per
poi risputarne una parte sulla nuca del presentatore, consapevoli di essere
riusciti ad ascoltare a malapena 5 canzoni nel corso di due serate, schiantati
da monologhi interminabili e quantomeno fuori contesto, abbiamo preso
l’inevitabile decisione di calare il nostro personale sipario e non guardarlo
più.
Sanremo quest’anno,
per noi è stata delusione totale, cocente, ancora da digerire!
Ero già lì
pronta con la mia lista delle canzoni sulla quale, di volta in volta, apporre
il mio voto e sfidarmi con l’amato bene ad azzeccare la triade vincente o
almeno avvicinarcisi il più possibile.
Che per noi
Sanremo è una questione scientifica, mica lo guardiamo tanto per.
Invece: la
prima sera ci siamo abbioccati intorno alle 23:30 dopo l’esibizione del 4°
cantante; la seconda, pieni di belle speranze, e la prospettiva di non dover
nemmeno andare a lavorare il giorno dopo, siamo arrivati alle 22:30 che aveva a
malapena cantato il primo. E considerando che ne mancavano altri 11 ci siamo
interrogati sul perché dovessimo sottoporci a quella prova di sopportazione.
Abbiamo
aspettato, rimuginato, commentato abiti, ospiti, discorsi interminabili,
imparato a memoria lo spot di lancio de “L’amica geniale. Storia del nuovo
cognome” odiandolo al punto di non poterne più sentire nemmeno l’attacco
musicale. Siamo rimasti perplessi davanti a un emozionatissimo Tiziano Ferro
che dopo aver cantato Volare inframmezzandolo a diecimila, isterici “sìììì”
volti ad incitare il pubblico, il giorno dopo si è stracciato le vesti per aver
rovinato (a detta sua) la canzone di Mia Martini. Lo abbiamo virtualmente
consolato che no, tutto questo dramma non era stato, ma niente, questi big non
li facevano uscire, la nostra lista continuava a rimanere miseramente vuota,
noi ad abbioccarci sempre di più, la delusione a scavare voragini immense e
irrecuperabili.
Non sono mai
stata una fan sfegatata di Amadeus, ma vederlo costretto a ridere forzatamente, fagocitato dalla
immutata (e immutabile a questo punto) verve da animatore di villaggio
turistico di un Fiorello mai cresciuto me lo ha fatto sinceramente compatire. Lui
e l’amico geniale.
Ho finito
per rimpiangere Antonella Clerici che gridava “ti amo” dal palcoscenico. E per
ascoltare spezzoni di canzoni nei giorni successivi, trovandole anche belle,
alcune bellissime, arrabbiandomi ancora di più per non averle potute vivere “in
diretta”, vedendole, commentandole, votandole!
Insomma, io
mi sono sentita defraudata di un evento che aspettavo con impazienza.
E prego a mani giunte che non ce ne sia mai più un altro
così.
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Chi si
ricorda di questi stratosferici biscottoni da inzuppo (e magari ha anche
provato a farli) sarà felice, forse, di conoscerne anche una versione
gluten-free. Riso e grano saraceno, un po’ meno zucchero, data la dolcezza
naturale del riso e per il resto tutto uguale. Non sostituite l’ammoniaca con
il lievito: è proprio quella che conferisce a questi biscotti una particolare
croccantezza e fa sì che si conservino molto a lungo. Sempre stratosfericamente
buoni. E sempre grazie a Valeria!
Ingredienti (per circa 35 biscotti)
350 gr di
farina di riso
150 gr di
grano saraceno
150 gr di
zucchero di canna
70 ml di
olio di semi di girasole
50 ml di
bevanda vegetale (riso, soya, avena, ecc)
10 gr di
ammoniaca per dolci
2 uova
Scorza di 2
limoni bio
1 baccello
di vaniglia
Una manciata
abbondante di semi di anice (facoltativo)
Procedimento
Sbattere lo
zucchero con le uova in una ciotola capiente e quando saranno gonfie e spumose
aggiungere l’olio. Abbandonare la frusta elettrica, mescolare la farina con la scorza
dei limoni, i semini di vaniglia e
quelli di anice e unirla al composto di uova con l’aiuto di un cucchiaio di
legno.
Scaldare il
latte in un pentolino grande e scioglierci dentro l’ammoniaca (che gonfierà
moltissimo), quindi unirla al composto e lavorarlo bene per amalgamarla. A
questo punto infarinarsi le mani e prelevare dei pezzi di impasto (faticherà un
po’ a stare insieme ma all’inizio). Rotolarli sul piano di lavoro (anch’esso
infarinato) formando dei cilindri e da questi ritagliare dei bastoncini di
circa 10 cm. Disporli via via su una placca ricoperta di carta forno, ben
distanziati, visto che in cottura tenderanno a
crescere molto e farli cuocere a 180° (preriscaldato) per circa 15 minuti,
secondo il forno e comunque finché non
risulteranno dorati in superficie.
Aprire con
cautela il forno tenendo il viso scostato, quindi lasciarli raffreddare
completamente prima di gustarli.
Mi hai fatto sorridere, perché per me è stato uguale, anche se a dirla tutta Fiorello a me piace . Comunque non vorrei deluderti, ma pare che Amadeus ci sia anche l'anno prossimo. Insomma strafoghiamoci di biscotti. I tuoi mi fanno sempre impazzire. Tanti baci Luna
RispondiEliminaEh, era parso di sentirlo dire anche a me. Un incubo. Raggiungimi va, che ci prepariamo una bella tazza di tè e ci finiamo i biscotti!!
EliminaGrazie sempre e tanti tanti baci a te, Lisetta bella.
Ahaha, giudizio severissimo sul Festival, però hai ragione. Anche io, guardavo l'orologio ed erano le 23.30 e... manco 10 cantanti su 24.
RispondiEliminaCristo. Meno male che l'ultima volta erano 23 XD
Moz-
Sì, infatti. Con quei tempi, anche uno in meno fa davvero la differenza!
EliminaQuanto non mi è piaciuta questa edizione, mannaggia!
Buona giornata Moz
Io non commento Sanremo, non lo guardo da anni e anni e non avendo la tele da ormai più di 15 non è difficile!! Questa ricetta è straordinaria se pensi a quante trasformazioni ha subito restando sempre super!!!
RispondiEliminaInfatti ti ho pensata e mi sono detta che a volte senza televisione si sta decisamente meglio! Questi biscotti sono poetici: intramontabili, sempre pronti a cambiare pur restando sempre buonissimi e portandosi dietro la loro bella storia di legami ed evoluzioni. Noi li amiamo in modo sconfinato, anzi penso che sta finendo il barattolo e devo rifarli. ieri non ho potuto perché mi sono dedicata alla marmellata di kumquat. E niente, mi toccherà aspettare il prossimo fine settimana ma so già che non resisterò....
EliminaE' da anni che non guard, quest'anno abbiamo fatto zapping sul canale 25 il giorno dopo e abbiamo avuto la conferma....meglio non vedere. Concordo con quello che dici sul presentatore per il resto stendiamo un velo anche per cantanti storici che alcuni hanno rovinato, secondo me, un bel ricordo. Ma, avere di nuovo visibilità e pubblicità nonchè cachè non si rinuncia. Buoni questi da inzuppo prendo da qui, sai io dolci non li faccio purtroppo... Buona serata cara un abbraccio.
RispondiEliminaHai ragione su tutti i fronti cara Edvige. Alcuni vecchi cantanti farebbero meglio a lasciare un ricordo bello di sè senza rendersi per forza ridicoli, ma tant'è. Buona settimana a te mia cara e tanti baci
EliminaSembrano veramente buoni.
RispondiEliminaProvali e fammi sapere!
EliminaTu pensa che proprio grazie a quella ricetta ho iniziato ad informarmi sull'ammoniaca per dolci e ad utilizzarla con successo!!! quindi non smetterò mai di ringraziarti!
RispondiEliminaQuesta versione gluten free non mi dispiace affatto ^_^
per quanto riguarda Sanremo, io sono anni che non lo guardo più..è tanto fumo e niente arrosto ormai..
E hai proprio ragione Consu. Solo che io ho iniziato ad appassionarmi a Sanremo tardi e quest'anno sono rimasta proprio delusa...per i biscotti, ti consiglio di provare anche questa versione senza glutine, noi l'abbiamo amata moltissimo! Tanti baci a te e al cucciolotto
EliminaHo appunto un pacchetto di farina saraceno ma non sapevo cosa farci, a parte i bliny russi, devo provare questi biscotti. Belli.
RispondiEliminaNoi amiamo molto la farina di grano saraceno, tanto da farci anche la pizza!questi biscotti te li consiglio vivamente, a noi sono piaciuti moltissimo! Buon fine settimana e grazie
EliminaOttimi questi biscotti con la farina di grano saraceno, li farò di sicuro, grazie!
RispondiEliminaGrazie a te, fammi sapere!
EliminaGrazie Luna, questi biscottoni mi arrivano proprio a fagiolo.
RispondiEliminaUn abbraccio e un bacione ... noi possiamo (sono solo virtuali)
Mandi
Rosetta cara, certo che possiamo: almeno virtuali ci sono concessi e allora te ne mando tanti, di abbracci e di baci.
EliminaStammi bene.
Mandi