"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 9 giugno 2020

Pace nel cuore - Cornetti integrali al miele con "sfogliatura" veloce(senza burro)



18 maggio 2020, fine della mia quarantena.
Catapultata di colpo dal limbo asettico della mia rassicurante casetta in un mondo che, ai miei occhi ormai disabituati a  frequentarlo, appariva fatto di dispenser ambulanti di germi oltre che di igienizzanti per le mani, mi apprestavo a uscire di casa armata fino ai denti.
Mascherina/guanti/vestiti di ricambio/disinfettante a portata di mano e tanta voglia di litigare.
Rimettevo il naso fuori casa, dopo due mesi e mezzo di quarantena totale, sterilizzazione continua, decontaminazione perpetua, e tutto insieme mi apprestavo a: riprendere il treno, rivedere persone, riabbracciare bambini, rifrequentare stazioni e perfino (ma solo dopo un paio di settimane di attenta riflessione) bar (per un caffè al volo, di corsa, servita al bancone davanti a un pannello di plexiglas che pareva di stare alle poste).
Questo nelle intenzioni.
Ma già dal secondo giorno ho capito che avrei dovuto fare delle scelte molto precise.
Prima fra tutte quella fra l’intransigenza con cui mi apprestavo a rispettare tutte le regole, anche quelle di personale invenzione della mia ansia, e la salvaguardia della mia sanità mentale.
Standomi più a cuore la seconda, ho capito che avrei dovuto innanzitutto smettere di guardarmi intorno. Semplicemente.
Perché l’intransigenza di cui sopra non si limitava alla mia singola persona ma si estendeva a chiunque incrociassi anche solo con lo sguardo.
Confesso che in un primo momento però andavo dritta per la mia strada di giustiziere (sclerato) e puntualmente tornavo a casa che Ken Shiro in confronto era un monaco zen.
Ovunque mi voltassi vedevo gente senza mascherina, gente con la mascherina abbassata, gente che saliva/scendeva dalla parte sbagliata delle scale ignorando la pur lampante segnaletica, gente troppo vicina, gente assolutamente indifferente al fatto che io fossi appena uscita di casa dopo due mesi e mezzo. Disinfettata e sanificata da capo a piedi.
Riposata e lucida quindi per potermi accorgere di tutto, anche dell’inimmaginabile.
Aspetta qualche giorno, poi vedi come molli la presa pure tu
Mi diceva un profetico amato bene che durante tutto il periodo del lockdown prendeva lo stesso treni e andava al lavoro almeno 3 giorni alla settimana.
Ed io, sbarbatella ingenuotta da quarantena trascorsa nella bambagia gli rispondevo a denti stretti che mai, mai avrei ritenuto tollerabili leggerezze o comportamenti imprudenti, miei e altrui, e che avrei quindi dichiarato guerra a tutti, lui per primo se solo avesse osato toccare la maniglia della porta del bagno per andarsi a lavare le mani senza essersi prima passato l’igienizzante per le mani.
Ed è per queste nobilissime ragioni che i primi giorni di riconquistata vita sociale li ho trascorsi con gli occhi iniettati di sangue e il fiuto in agguato pronta a cogliere sul fatto il primo trasgressore che mi fosse capitato a tiro. Andandomelo a cercare, se necessario, stanandolo dal suo anfratto pronta a saltargli al collo. Bisognosa di farlo, perché a quel punto, con qualcuno (oltre all’amato bene) me la dovevo pure prendere.
Due giorni è durata la crociata.
Dopodiché, all’ennesimo sclero, quando la palpebra ha cominciato a  tremarmi anche in condizioni di risposo assoluto e il mio 150° senso a scorgere trasgressioni alle “regole covid” perfino nel nido di uccellini appena nati in cui la madre si recava, imprudente, a nutrirli dopo aver svolazzato chissà dove, ho capito che avrei dovuto cambiare completamente rotta.
E così, a partire dalla terza mattina, ho deciso che sarei salita sul treno concentrandomi esclusivamente sugli esempi virtuosi e rigorosamente in ordine crescente: da quelli che indossavano una mascherina, a quelli che la indossavano correttamente, per arrivare a quelli che addirittura azzeccavano la porta giusta per salire!
Quando poi la vita, a un certo punto, ha deciso di sorprendermi mettendo sulla mia strada un tizio che addirittura indossava una mascherina FFP3 con valvola e sopra una normale chirurgica per contenere le sue esalazioni mi sono commossa al punto tale che avrei voluto abbracciarlo. Sì, anche contravvenendo al distanziamento sociale.
E per il resto niente: continuo a cambiare vagone sdegnata se vedo qualcuno che si abbassa la mascherina per parlare al telefono, a sbarrare casualmente  la strada a quelli che non si mettono in fila indiana per salire le scale, a mettere accidentalmente un piede di traverso davanti a quelli che camminano verso la porta sbagliata per scendere dal treno.
Tutto però con il sorriso sulle labbra e la pace interiore ritrovata.
Che alla fine è sempre tutto questione di prospettive.
Ohhhhmmm.


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Non amo le lavorazioni lunghe e laboriose, fatte di attese e di più passaggi, ma questi cornetti volevo assolutamente provarli. Perché al bar sono i miei preferiti e perché (considerando che ancora non ho avuto il coraggio di riprendermene uno) me li sogno anche la notte.
Nel tempo avevo provato diverse ricette, ma sempre con risultati più che deludenti. Questa ricetta invece mi è piaciuta tanto. Compresa l'idea di una specie di sfogliatura, peraltro veloce. Beh, non aspettatevi i cornetti del bar, ma il risultato non è affatto distante. Tra l’altro io ho eliminato anche il poco burro previsto sostituendolo con l’olio, dunque non posso sapere come sarebbero stati senza questa variazione. Va detto anche che io odio i croissant, quelli che sanno di burro e ungono le mani solo a guardarli. Amo invece i cornetti “panosi”, quelli dall’impasto bello consistente. E poi la “finta sfogliatura” è una procedura divertente che alla fine, in cottura, regala grandi soddisfazioni (soprattutto considerando che è fatta senza burro!)

Ingredienti (per 8 cornetti)
Per l’impasto base:
250 ml di acqua
1 cucchiaio di miele
50 gr di zucchero di canna
1 uovo
80 gr di burro sciolto  65 ml di olio di semi di girasole
1 limone grattugiato
250 gr di farina integrale
250 gr di farina di tipo 0
1 bustina (7gr) di lievito di birra disidratato
2 cucchiaini di zucchero di canna

Per la sfogliatura:
50 gr di zucchero di canna
30 gr di burro fuso 50 ml di olio di semi di girasole


Per la decorazione:
1 tuorlo d'uovo per spennellare prima della cottura  (mi sono resa conto di non averlo solo al momento di doverlo mettere)
miele tiepido per spennellare dopo la cottura
Procedimento:
In una ciotola riunire le farine, il lievito e i due cucchiaini di zucchero di canna che serviranno ad attivare il lievito e mescolare bene.
In un'altra ciotola far sciogliere il miele nell’acqua tiepida e poi aggiungervi lo zucchero di canna, la buccia grattugiata del limone, il burro sciolto e l'uovo. Mescolare con una forchetta e iniziare ad aggiungere la farina un po' alla volta.
Continuare a lavorare l'impasto con le mani e ad aggiungere la farina, fino ad ottenere una consistenza omogenea ed elastica. A questo punto infarinare bene la spianatoia e trasferirvi l’impasto lavorandolo ancora un po’ con le mani, aggiungendo farina se occorre (nel mio caso è stato necessario perché si attaccava ancora alle mani).
Sistemare il panetto ottenuto in una ciotola, praticarvi sopra un’incisione a croce con un coltello e coprire con la pellicola trasparente lasciando lievitare l'impasto in un luogo caldo, per circa 2 ore.
Trascorso il tempo necessario lavorare leggermente l'impasto lievitato e formare un filoncino da dividere in 8 panetti di circa 120 gr l'uno (io non ci sono riuscita e gli ultimi due erano da 90 gr).
A questo punto preparare la "finta sfoglia" stendendo i panetti uno alla volta, con il mattarello formando 8 dischi di circa 2mm di spessore da sovrapporre, uno sull’altro, dopo avere cosparso la superficie di ognuno di olio e zucchero di canna (non verranno mai dei dischi perfetti come nel video: i miei si bucavano ed erano del tutto irregolari, ma tirando e aggiustando un po’ con le mani sono riuscita a sovrapporli alla meno peggio ;-)

Dopo aver sistemato l'ultimo disco stendere con un mattarello per ottenere una sfoglia tonda, spessa circa mezzo centimetro.
Con l’aiuto di un tagliapizza o di un coltello molto affilato ricavare da questa sfoglia 8 triangoli e praticare una piccola incisione al centro di ogni spicchio (a questo punto, anche se non indicato nella ricetta, io ho messo alla base di ognuno un cucchiaino di miele). 

Arrotolare gli spicchi per formare i cornetti e sistemarli sulla placca, ricoperta di carta forno.

Coprirli con la pellicola e lasciarli lievitare per circa 20 minuti, il tempo di preriscaldare il forno, in modalità ventilata, a 170°.
Spennellare con del rosso d'uovo e infornare per circa 20 minuti.
Appena sfornati spennellare i cornetti con del miele leggermente scaldato!

Note:
-I cornetti, con queste dosi di zucchero e di miele risulteranno davvero poco dolci: personalmente li ho graditi così, ma se si amano sapori più marcati, consiglio di aggiungere il doppio dello zucchero nell’impasto o di cospargere abbondantemente ogni sfoglia di zucchero di canna (io tra uno strato e l’altro ne ho messo davvero poco);
-Per me non sono cornetti al miele se dentro non ne trovo traccia visibile, così, anche se non indicato nella ricetta, li ho farciti e non me ne sono affatto pentita. Semmai rammaricata di non averne messo di più.



14 commenti:

  1. sono andata a comprare delle brioche da asporto al mio bar preferito perché non mi fido ancora molto e ho notato con piacere che rispetto a prima in cui le brioche venivano tenute in una vetrinetta in cui ogni cliente se le prendeva, mentre adesso te le serve il barista... spero che certe buone abitudini nuove rimangano anche dopo il covid

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    1. Ecco: io il self service nei bar non l'ho mai capito. Anche prima del covid il fatto che ognuno potesse mettere le mani nella vetrinetta e prendersi le cose autonomamente mi faceva rabbrividire, eppure era molto frequente. adesso ho notato anche io che per forza di cose questa usanza è sparita e ne sono immensamente felice. Speriamo che duri!!

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  2. Io non sono ancora rientrata a lavoro quindi non ho idea di come reagirei di fronte a tali ignoranti.. ma di fatto.. ne vedo tanti in giro! Che dobbiamo fare? Buonissimi i tuoi cornetti.. hai fatto la sfogliatura veloce con l'olio! ma allora dovrò provare anche io che settimane fai provai felicemente quella con il burro.. Un abbraccio

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    1. Eh l'avevo vista infatti ma più che quella mi sfiziava parecchio il metodo non mi ricordo più come si chiama che avevi usato per altri cornetti e che infatti mi sono prontamente salvata!! Li avevi pubblicati poco dopo quelli sfogliati, ora ad agosto che avrò più tempo li proverò! (col fresco..) Un abbraccio fortissimo a te

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  3. Ti confesso che ho avuto serie difficoltà anch'io a "reintegrarmi" nella vita sociale (che poi ancora oggi di sociale come prima ha ben poco!). Adesso, come te, cerco di essere più tollerante e di dare semplicemente il buon esempio.
    Ottima proposta, una volta li facevo spesso adesso prediligo il porridge o le fette biscottate...ma mi stai facendo tornare voglia :-P

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    1. Quella di dare semplicemente il buon esempio Consu è la scelta migliore, altrimenti non si campa più...però che fatica! Devo dirti che i cornetti sono un'eccezione rara, ma come te anche io per la colazione mi butto sul porridge o sulle fette biscottate con la tahin. tanti baci a te e al tuo piccoletto

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  4. Come ti capisco, ho vissuto gli altri come untori killer fino a poco tempo fa. Comunque le regole di personale invenzione della tua ansia , mi ha fatto troppo ridere… Siamo uguali!!!!! I tuoi cornetti sono una favola, integrali e con il miele al centro poi, che buoni. bravissima luna e tanti baci

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    1. Io, ti confesso, pure dopo un breve viaggetto e altre piccole/grandi aperture continuo a schiumare bile quando vedo comportamenti scorretti. ma ecco, più che litigare con me stessa, e appunto scendere a patti con la mia ansia, non posso fare. Grazie Lisetta cara, tanti, tantissimi baci a te

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  5. Devono essere per forza buoni. L'aspetto e la descrizione sono veramente invitanti. Complimenti.

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  6. Sei bravissima nel raccontare e nel raccontarti oltre che fare dolci speciali che io purtroppo posso solo prendere da qui ed immaginarmi il sapore. Un abbraccio carissima forte e buona prosecuzione di settimana.

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    1. Mia cara Edvige, grazie dei complimenti, sei sempre carinissima. Un abbraccio e tanti baci a te e a maritozzo

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  7. Complimenti per i tuoi fantastici cornetti, proverò la ricetta, grazie!!!

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  8. Grazie a te mia cara un bacione grande e buona settimana

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