Mai l’avrei creduto possibile, eppure esistono anche quelli.
Ho avuto bisogno di tempo per farmene una ragione e di (molto)
altro tempo ancora per decidermi a farli.
Tuttora comunque mi chiedo come sia possibile.
Che sì è vero che in fondo la maionese non è altro che un
miscuglio di uova, olio e un po’ di succo di limone (o aceto).
Ma io finora l’avevo al massimo spalmata su una fetta di
pancarré per farci un tramezzino o mischiata a una scatoletta di tonno per
infilare poi tutto dentro una rosetta, guarnire con fette di pomodoro e preparare
così il mio panino preferito.
La salsa rosa per i gamberetti, toh.
La salsa rosa per i gamberetti, toh.
I ghirigori per il vitello tonnato.
Il condimento base dell’insalata russa o di quella di pollo.
Ma farci dei biscotti mi sembrava proprio una stranezza.
Siccome però le stranezze sono le prime cose che mi sento in
dovere quasi morale di provare, non potevo esimermi proprio stavolta.
L’ho letta quella ricetta
L’ho riletta, copiata, appuntata, riscritta in bella copia su un
quaderno e meditata a lungo.
Manco si trattasse di creare una pozione magica in un
laboratorio stregonesco.
Che poi lo so che con le sue ricette si va sul sicuro,
riescono sempre, non tradiscono mai: non era questo il mio problema.
È che funziona così: prima di buttarmi mi piace godermi
l’attesa.
Immaginare, soppesare, fantasticare.
Provare a figurarmi il risultato.
Nel caso specifico però non mi riusciva proprio di arrivare
fino in fondo.
Mi fermavo all’idea di impastare, formare i biscotti,
infornare.
Poi però, di quale sapore potessero avere non riuscivo a
farmi un’idea neppure vaga e lontana.
Nemmeno durante la preparazione.
Perché mentre impastavo sentivo che l’odore non era granché.
L’aroma di maionese si sentiva eccome, e non è che riuscissi
proprio ad associarla a un dolce.
Infatti non ho avuto nemmeno la tentazione di assaggiare
l’impasto come sempre accade.
Proprio non mi attirava.
Nemmeno in cottura l’odore era così allettante.
Odore di grassiccio perlopiù,
ma nessuna fragranza di biscotto, profumo delicato di vaniglia, odorino
caratteristico di dolcetti coccolosi.
Non mi è costato fatica nemmeno resistere alla tentazione di
assaggiarli appena sfornati come si raccomanda l’autrice della ricetta.
Confesso: mi mancava il coraggio.
E me ne sono andata al lavoro così: lasciandoli sulla
gratella a raffreddare.
Continuando a pensarci per tutto il pomeriggio.
Tanto che poco prima di rincasare sono entrata in
fibrillazione.
Non vedevo l’ora.
Non potevo resistere un minuto di più ad afferrarne uno e
scoprire finalmente di che sa un biscotto di maionese.
Ebbene.
Certamente non di maionese.
Ma la consistenza è sicuramente quella che mi ha stupito di
più: è vero che si sciolgono in bocca, che sembrano pasticcini di frolla
montata.
Nuvole di gusto.
E nessuno mai potrebbe immaginare cosa ci sia dentro.
Poco dolci, ma basta aumentare di poco la quantità di
zucchero, volendo.
Come prima volta non ho cambiato una sola virgola della
ricetta, ma la prossima una piccola aggiunta la faccio: aroma di vaniglia.
Ecco, mi mancava questo.
Per il resto: conquistata, rapita, stesa al primo assaggio!
Io e tutti gli scettici inorriditi che solo un momento prima
di rivelare l’ingrediente segreto rubavano un biscotto dopo l’altro mugugnando
di piacere….
Ha ragione Stefania: non rivelate prima di cosa si tratta,
lasciate che si abbuffino, apprezzino, si sdilinquiscano in apprezzamenti...
e solo dopo, confessate candidamente.
@@@@@@@@@@@@@
Ingredienti (per circa 20 biscotti)
270-290 g
di farina, circa (a me ne sono serviti esattamente 290 gr)
altro zucchero semolato, per la copertura
Procedimento
Tagliare il burro in pezzi piccoli e montarlo con lo zucchero semolato per alcuni minuti, fino a ridurlo in crema.
Tagliare il burro in pezzi piccoli e montarlo con lo zucchero semolato per alcuni minuti, fino a ridurlo in crema.
Unire ora la maionese, girando con una spatola e non più con
le fruste.
Piano piano, cominciare a incorporare la farina, lavorando
inizialmente con un cucchiaio e poi a mano, via via che l'impasto prende
consistenza.
A seconda della maionese usata, più o meno densa, cambierà
leggermente il quantitativo di farina da utilizzare: regolatevi, dovrete
ottenere un panetto morbido ma non appiccicoso.
Avvolgere l'impasto nella pellicola e farlo riposare 20 minuti in frigo.
Preriscaldare quindi il forno a 190 gradi.
Con le mani modellare delle palline da appiattire e incidere con una forchetta (oppure dei cilindretti).
Rotolarli nello zucchero, disporli su una placca ricoperta di carta forno e cuocere per circa 10-13 minuti secondo il forno.
Preriscaldare quindi il forno a 190 gradi.
Con le mani modellare delle palline da appiattire e incidere con una forchetta (oppure dei cilindretti).
Rotolarli nello zucchero, disporli su una placca ricoperta di carta forno e cuocere per circa 10-13 minuti secondo il forno.
Quando i bordi inizieranno a dorarsi sono pronti.
Araba si raccomanda di non toccarli assolutamente finché non
saranno completamente freddi perché appena sfornati sono fragili e poi perchè
il sapore definitivo lo acquisteranno solo dopo aver riposato un po’.
Hai solleticato al punto giusto la mia curiosità! Ci proverò!
RispondiEliminaBene!!! Dopo Fammi sapere allora! buona giornata
EliminaEh già.. con la miaonese una volta io feci dei muffin!!!!! buonissimi questi biscottini... Ma tu.. ancora qui stai??? ma vattene in Cinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.. ahahahaah baci e buon inizio settimana :-)
RispondiEliminaDei muffins?!?! Quando ancora non conoscevo il tuo blog allora, perché altrimenti vuoi che non li facevo? Ora vado a cercarmi la ricetta comunque, devo provarli assolutamente!!!per la Cina ancora qualche giorno!!!!
RispondiEliminaGrazie claudietta, buona settimana a te tanti baci!
Mi hai fatto morire con il titolo del post, e con tutto il resto.
RispondiEliminaDiciamo che questi biscotti richiedono un atto di fede :D che però viene ripagato!
E mai, mai svelare cosa ci sia dentro.
Grazie!!!
toh... anch'io li ho fatti questo weekend... ;)
RispondiEliminabuonissimi!!!
mi avevano già tentato da lei... è periodo di poco forno e di molti pezzi di pizza mangiati in piedi sul terrazzo del fatebenefratelli. Appena riprendo le redini del tempo, provo.
RispondiEliminaAvevo preso nota di questa ricetta ma non il coraggio di provarla ora la provoooooo anch'io ciaoooo grazie
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