Come accennavo poco sotto, qua da noi funziona così.
Ogni singolo abitante di questa casa, animato o inanimato, ha un nome e un motivo molto forte e valido per trovarsi qui.
Nessuno vi dimora per caso.
Dai libri, alle riviste di cucina, alla tazza con il muso di cammello presa in Tunisia; dalla coccinella con la sua amica apetta fatte di gomma, al sasso a forma di cuore; dalle statuine dei masai (maschio e femmina) al piccolo legnetto trafugato allo Yosemite National Park (come anche la conchiglia presa quest’estate sulla spiaggia di Santa Marinella…mica solo rarità).
E poi ci sono foglie, petali essiccati di rose regalate nel tempo, collanine di peperoncini raggrinziti, scatole di cartone, ovviamente bigliettini d’auguri, carte d’imbarco, scontrini, perfino bottigliette d’acqua (vuote) comprate in qualche aeroporto e tante (davvero tante) altre cose.
Si va da questi componenti molto piccoli della nostra piccola famiglia, fino alle presenze più importanti e soprattutto (in minoranza) aventi anche una qualche loro pratica utilità.
Come Carolina appunto. Per me solo “Caro”.
Elegante, sinuosa, determinata ma anche molto dolce.
Con quegli occhioni suadenti e la sua linea sempre impeccabile, a parte l’ammaccatura centrale sul cofano....
Ci ha portati su e giù per il mondo, nel corso dei magnifici 12 anni di vita insieme a cominciare da un lunghissimo viaggio fino a una lontana isola della Croazia, per terminare, l’estate scorsa, con una trasferta a Corfu.
Tante sono state le volte in cui, per parcheggiarla, le ho asportato porzioni piuttosto abbondanti di vernice, lasciandogliene però, di contro, altrettanto generose del paletto che delimita il nostro posto auto.
E da blu notte in quei punti diventava, magicamente, verde smeraldo. Con righe e ghirigori che erano solo frutto di moltissimo amore e della cura con la quale cercavo di riposizionarla nel parcheggio.
Innumerevoli sono state le cartacce e gli scontrini che ho lasciato nei meandri dei suoi mille cassettini sparsi un po’ ovunque, anche quello in un perfetto spirito di condivisione per tutte le volte in cui mi accompagnava a fare la spesa.
Una volta è stata scelta perfino come dimora da un bellissimo insetto stecco che si è accucciato sotto il suo tergicristallo posteriore per ben due giorni!
Perché lei era così: disponibile e molto generosa, con un’anima che travalicava, palesandosi però solo a chi era capace di sentirla, i suoi 4 pezzi di lamiera assemblati.
Per questo motivo ci è dispiaciuto proprio tanto lasciarla lì, ieri mattina.
Tanto che la gioia per il nuovo acquisto giaceva soffocata dentro quel groppo che ci è salito improvvisamente in gola sbattendo la sua portiera per l’ultima volta.
E salutandola, perché da noi funziona anche così: che con le cose, animate e inanimate, ci si parla e ci si emoziona pure.
L’abbiamo lasciata in un posto bello però.
Pronta per sottoporsi a un restyling e passare nelle mani di un nuovo proprietario che, ci auguriamo, possa continuare a beneficiarne per tanto e tanto tempo ancora.
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…cioè allo yogurt bianco con pezzetti di cioccolato e liquore di anice. Si può usare il classico e più compatto yogurt greco unendo una manciatona di gocce di cioccolato oppure prendendo proprio lo yogurt del gusto in questione, ‘rinforzandolo’ sempre però con la manciatona di cui sopra!
Per il liquore di anice ho usato l’ultimo mezzo bicchiere di Anisetta Meletti comprato ad Ascoli Piceno. Personalmente adoro il profumo dei liquori nei dolci, e mi piace che si sentano bene, ma ovviamente si può regolare la quantità secondo i propri gusti.
Ingredienti
2 uova
150 g di zucchero
2 vasetti di yogurt gusto stracciatella oppure 1 yogurt greco
80 ml di olio di semi
1 cucchiaino abbondante di semi d’anice
Gocce di cioccolato nella quantità desiderata (io ne ho messi 50 gr)
2 bicchierini di liquore all’anice (c.a. mezzo bicchiere da acqua)
1 pizzico di sale
poco latte in cui sciogliere il lievito
poco latte in cui sciogliere il lievito
Procedimento
Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete quindi via via tutti gli altri ingredienti (tranne le gocce di cioccolato), lasciando per ultimo il lievito che andrà sciolto in un dito di latte. Versate il composto in uno stampo da plumcake spennellato di olio (o foderato di carta forno), cospargetelo di gocce di cioccolato (che col calore e il peso andranno a fondo da sole), quindi cuocetelo in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti. Una volta freddo, togliere dallo stampo e decorate a piacere.
E chi l'ha detto che le cose inanimate non hanno un'anima...sicuramente la tua Carolina l'aveva, ma generosa come la descrivi sarà stata ben felice di cedere il posto ad una nuova collega...per il vostro bene, si intende!
RispondiEliminaA questo punto oltre al plumcake urgeva una bottiglia di spumante per festeggiare e stordirsi un pò e superare quel piccolo dispiacere in fondo al cuore!!
ciao loredana
E' vero, hai perfettamente ragione!! E infatti lo spumante c'è stato e un piccolo festeggiamento per la generosità di Caro lo abbiamo anche fatto.
Elimina(anche un p' per l'arrivo della sua sostituta che, ti confesso, con tutto questo piagnisteo per caro, ha finito per passare quasi inosservata!!!
Ma si riscatterà...giusto il tempo di familiarizzare un po'.
Grazie mille Loredana, tanti bacetti e buona giornata!
ma lo sapete che anche io mi affeziono in modo morboso alle cose e quando me ne devo disfare mi dispiace moltissimo...Complimenti per il plumcake è fantastico e sicuramente buonissimo...ciao.
RispondiEliminaGrazie Max: il fatto di non essere gli unici con questa stramba abitudine di affezionarsi a tutto ci piace e ci consola moltissimo!
EliminaSe io dovessi dar retta alle mie nostalgie avrei depositi pieni di roba..perchè non mi disferei mai di niente!!
Baci, buona giornata!
Ao.. ma ci credi che mi hai fatto mezza commuovere???? e l'insetto.. non l'ho mai visto.. meraviglioso!! ehehehe io non guido.. non posso capire fino in fondo.. ma dopo tanti anni credo ci si affezioni anche alla propria auto.. dai..dai vedrai che il nuovo proprietario la tratterà benissimo!!! Prendo una fetta del dolce.. mi sembra ottimo.. baci e buona giornata :-D
RispondiEliminaL'0ho raccontato a mio marito: che avevamo una lettrice del blog così partecipe della nostalgia per caro da essersi commossa pure lei!!!! Non credere: io guido pochissimo, per esempio dentro roma credo di aver guidato in tutto 4-5 volte in 10 anni di patente e sempre in situazioni di emergenza: cioè quando c'era da correre al pronto soccorso per qualcuno, figurati!
EliminaNon mi piace guidare e quindi uso la uso per fare la spesa (grossa) nel circondario! Però sì: ti affezioni molto ugualmente.
Grazie, tanti bacetti, buona giornata!!!
Adesso ho finalmente capito perchè mi piace tanto leggerti. Perchè siamo due gocce d'acqua nel modo di pensare e di fare.
RispondiEliminaAnche io come te raccoglio " cimeli" come li chiama mio marito dappertutto.
E come te non sono solo cose di valore materiale ma sopratutto di valore emotivo, vedi un grosso sasso proveniente dalla spiaggia di Kalamos che arreda l'interno della doccia a mo' di scoglio.
Vedi una barchetta di carta fatta da mio marito con uno scontrino di un pub con tanto di bandierine ( Italia e Grecia ) provenienti dai nostri hamburger.
E come te mi affeziono tantissimo di tutto ciò che mi circonda, animato e inanimato.
Sai per me l'inanimato diventa addirittura vivo al punto che frequentemente ci ritroviamo a parlare io e mio marito con la nostra macchinina. Lei ci lascerà presto, ma so già che cosa mi terrò per ricordo.
Perchè vedi per me il ricordo deve essere tangibile, perchè basti uno sguardo al" cimelio" per far riaffiorare alla mente ogni cosa. Grazie per questo post. Un abbraccio.
Cara annamaria: questa cosa che siamo molto simili l'avevo intuita in modo inequivocabile quando ho visto la tua coppia di ghiandini, cugini del mio uomo ghianda!!! Io tanti cimeli li nascondo a mio marito, che li scopre solo dopo molto tempo, quando cioè è troppo tardi e ormai sono diventati parte integrante dell'arredamento senza che lui se ne accorgesse. In questo modo, indolore, si abitua a tante cianfrusaglie che io raccatto a destra e a manca. Quest'estate in grecia per esempio ho raccolto tanti bellissimi sassi di tutti i colori, che a mano a mano mettevo in un sacchetto nascosto sotto il sedile della macchina appunto e che ho tirato fuori solo una volta varcata la soglia di casa...quando cioè, giocando sul fattore nostalgia per la vacanza finita, non poteva dirmi niente: erano un ricordo della grecia!!!
EliminaTra l'altro mi hai dato un suggerimento bellissimo per il futuro: un sasso molto grande si può mettere nella doccia come scoglio: mi sembra geniale!!!
Grazie davvero! Ti abbraccio anche io e ti auguro una bellissima giornata!
Prima di tutto: dove si trova l'insetto stecco??? ...voglio dire: in quale paese si trova? così, per depennarlo dalla lista dei posti dove andare in vacanza... Quanto alla macchina, io ho la mania di parcheggiarla appiccicata al marciapiedi, tanto che una volta un benzinaio, mentre mi gonfiava le gomme, osservò, rivolto a me: "Marciapiedista, eh?". Quindi tu...palettista!!! ;-))) Un abbraccio, carissima!
RispondiEliminaSì sì: io palettista con medaglia guadagnata sul campo!! Perchè l'ho mancato solo pochissime volte, per il resto l'ho sempre centrato in pieno sulla fiancata di destra!!!! I paletti sono due ma io ovviamente mentre sto molto attenta a schivare il sinistro mi appoggio letteralmente su quello di destra. E so' soddisfazioni, ci vuole la tecnica, mica ti puoi improvvisare marciapiedista o palettista! Sono talenti naturali!!!
EliminaQuanto all'insetto stecco: ma hai visto quant'è bello?? Per la prima volta l'ho visto in Kenya, ma era molto più piccolo, mentre questo qua, enorme, lo abbiamo trovato proprio lì, sulla macchina parcheggiata sotto casa e lo stavamo per togliere credendo fosse un legnetto caduto dall'albero appunto. Invece se guardi bene ha quelle due antennine sopra (che dovrebbero essere gli occhi) e le zampette. Ma per il resto sembra assolutamente un rametto di legno!
é proprio strano e affascinante.
Baciotti Fra, grazie e buona giornata!
Hai fondato un club...:D a cui appartiene anche la sottoscritta! Non sai quante e quante cose conservo affettuosamente e gelosamente per ricordo! Ma ne ho bisogno, perché devono continuare far parte della mia quotidianità per sempre!
RispondiEliminaL'ho fotografato anch'io l'insetto stecco quest'estate!! E' troppo forte! Ottimo il plumcake, un abbraccio
Che bello far parte di questo club e avere tante persone intorno che condividono!!!!
EliminaHai ragione: quell'insetto ti rapisce proprio, è troppo strano e particolare!
Grazie ornella, tanti bacetti, buona giornata!
NOOOOOOOOOO! Davvero quello sotto il tergicristalli è un insetto?!?!?! Ci avrei giurato che fosse un piccolo legnetto. Per quanto gli insetti mi facciano impressione, la natura è davvero una meraviglia infinita :)
RispondiEliminaPenso che a volte sia possibile affezionarsi a degli oggetti inanimati anche più che alle persone. Anche a me ha fatto effetto quando ho cambiato la mia prima macchina, quella con cui ho condiviso i primi anni di patente e anche l’incontro con un “affascinante” guardrail in tangenziale! Non fosse stato per la sua solidità non so come sarebbe finita! Vedrai che Carolina troverà un altro proprietario che saprà averne buona cura come hai fatto tu.
Mi piace un sacco il tuo profumatissimo cake. L’aroma dell’anice mi riporta sempre indietro nel tempo, all’infanzia, ai nonni, a dolcissimi ricordi. Un abbraccio, buona giornata
A chi lo dici Fede: l'aroma dell'anice è storia e bei ricordi anche per me. Mi ricordo quel tuo post bellissimo in cui ne parlavi!
EliminaHai assolutamente ragione sul fatto della natura sorprendente: ti accorgi che quello è un insetto solo quando lo vedi spostare quelle sue zampette legnose e rimani letteralmente a bocca aperta chiedendoti come sia possibile, arrivando perfino a stropicciarti gli occhi per essere sicura di vedere proprio bene: un rametto che cammina!!
Tanti baciotti, buona giornata!!!
Una torta dei sette vasetti rivisitata in modo magistrale da te! che bella, Luna!!!
RispondiEliminaQuanto a Caro... lascia perdere che a ben 9 anni di distanza (tanti ne ha la mia Gemellina attuale) quando mio marito mi nomina "il cubotto" (la Gemellina number one fatta rottamare) ancora gli tiro un pugnotto... (lo fa apposta, il disgraziato...)
Ecco, siamo fatte così.
Un bacione
Eh sì: siamo fatte così c'è poco da fare!!
EliminaMa sai che la macchina nuova io la chiamo esattamente così: il cubotto?? Che sia la stessa della tua gemellina?? Mi piacciono tanto le macchine "a furgoncino": il doblò, la kangoo, tutte queste squadrate e a forma appunto di cubo!
Grazie mille, tanti bacetti a te e buona gornata!
Anche a me piace dare il nome agli oggetti, ma solo a quelli che amo particolarmente.
RispondiEliminaCome il tuo cake, è delizioso, ottimo per una merenda super golosa.
Un bacione grandissimo
Eddai allora porta il tè che oggi, con questo freddo una merenda golosa, conita di chiaccjhiere sui nomi degli oggetti più amati, dci starebbe proprio bene!!!
EliminaBacioni grandissimi a te, buona giornata Gio!
con l'anica, mmmm deve avere un gusto pazzesco, un abbraccio SILVIA
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