Libera! – Muffins speziati con pere e cioccolato

E dopo l’intera popolazione mitologica e non, chiamata a raccolta per dare un nome alle più disparate condizioni atmosferiche di questo nostro bizzarro clima, pare proprio che il freddo si sia deciso finalmente ad arrivare.

Mai che lo faccia in maniera graduale, ovviamente.

E quindi di colpo, dopo essere andati a dormire con le maniche corte e le infradito ai piedi del letto, ecco che ci siamo risvegliati in un gelo siberiano da pigiamone felpato e calzettoni di lana (ancora però da ritirare fuori..).

Con i vestiti invernali ancora belli inscatolati, s’intenda.

Che, almeno da noi, quell’operazione tremendamente faticosa del cambio di stagione si cerca di procrastinarla il più possibile.

L'evento, a parte forse la modalità un filo repentina, mi rende però oltremodo felice, visto che quel caldo insolito e prolungato e anche decisamente fuori tempo, con le vetrine già pullulanti di luccichii natalizi, a me aveva proprio stufato.

Con il freddo si verificano poi tutta una serie di gradevoli reazioni a catena:

per esempio si riaccende la voglia di preparare zuppe corroboranti o di dedicarsi alla preparazione di qualche dolcetto di conforto (casomai fosse necessario cogliere un pretesto per sfornarne uno).

 Ma soprattutto, con un tempismo che è assolutamente proprio della mia indole, appena arriva il freddo io che faccio?

Mi taglio tutti i capelli!!

Ma proprio tutti eh? E passo, allegramente e tignosamente, da una lunghezza come questa

A una zazzeretta ribelle e striminzita come la seguente

Perché sì: anche dei capelli non ne potevo più. Questione di insofferenza varia verso un immagine sempre uguale a sé stessa, o di semplice voglia di…darci un taglio appunto.

Vedermi con occhi nuovi e in nuove sembianze.

Come sempre mi capita quando mi accingo a una decisione di questo genere vado lì (abbastanza) salda e (moderatamente) convinta, facendomi largo tra suggerimenti non richiesti e pronostici funestissimi (rimpiangerai i capelli lunghi!; quando ti sveglierai al mattino avrai sempre ciuffi dritti in testa che se ne vanno per conto loro; e via di questo passo...).

Certo, il rischio che col taglio che avevo scelto (e la natura dei miei capelli lisci come spaghetti) alla fine prendessi le sembianze di un Mocio vileda, nonostante le rassicurazioni della bravissima tagliatrice, era francamente molto alto e ancora in verità, non del tutto scongiurato.

Nonostante siano trascorsi già 3 giorni dall’evento, infatti, al mattino appena alzata dal letto mi trovo ancora ad avvicinarmi con circospezione allo specchio, animata da curiosità, ma anche da un certo timore, di vedere quali strani versi abbiano preso i ciuffi davanti e quelli superiori.

Ma è questione di pochi minuti e di qualche colpo di gel rubato all'Amato bene, che poi la situazione torna docilmente sotto controllo.

Nonostante ciò, la mia chioma lunga, liscia e super curata…non mi manca per niente!

Mi sento anzi alleggerita di svariati fardelli:

-          non devo più produrmi in manovre acrobatiche per infilarmi una giacca e aggiustarne il colletto dopo averne tirato fuori tutta la matassa di capelli;

-          non devo programmare la serata in cui lavarli e prendermene cura sulla base dei possibili ritardi del treno di ritorno (perché alle 9 passate, con i morsi della fame, a chi va di mettersi lì a passare la crema nutriente e quella districante, aspettare i tempi di azione e “spicciare” pazientemente un nodo dopo l’altro?!);

-          non devo sacrificare 15-20 minuti della mia giornata sotto il getto caldo del phon sperando che si asciughino in fretta e verificando sul campo come questo, nonostante meste preghierine e vibranti suppliche, non accada proprio mai;

-          non devo più armeggiare con elastici e gel per la consueta coda settimanale da “non ho fatto in tempo a lavarli”;

-          posso finalmente archiviare (liberando spazio nel mobiletto del bagno) mollettoni, spazzole grandi e piccole, tonde e quadrate, di legno e di ferro oltre a pettini a denti larghi e a denti stretti, forcine e mollette varie.

In una parola: sono una donna libera!

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Per la forma non proprio perfetta più che muffins stavolta avrei dovuto chiamarli “sgonfiotti”, che sarebbe stato più appropriato e avrebbe reso meglio l’idea, ma la pesantezza dei pezzi di pera all’interno deve aver dato il suo bel daffare alla povera cupoletta d’ordinanza che ha faticato non poco a crescere e stabilizzarsi.

Fino a rinunciarci del tutto..

Difatti sono venuti un po’ mosci, ma il sapore non ne ha minimamente risentito e anzi, il fatto di aver grattugiato parte della pera schiaffando nell’impasto direttamente la sua purea ha conferito al tutto un saporino delicato ma deciso e soprattutto una consistenza così morbida da far credere che fossero ripieni di crema! 

Per l’occasione ho tirato fuori dall’armadietto delle caccavelle anche degli stampini a forma di stella 

di cui mi ero dimenticata completamente, comprati qualche secolo fa all’Ikea ma siccome la quantità di impasto venuta fuori con queste dosi era per un esercito, è stato necessario impiegare altre forze per cuocerlo tutto, fino all’ultima cucchiaiata.

E menomale perché sono andati a ruba!

Ingredienti (per circa 20 muffins)

200 gr di farina 00

50 gr di fecola di patate

30 gr di cacao amaro

150 gr di zucchero

1 pera Kaiser molto grande non troppo matura

1 vasetto di yogurt bianco intero

1 vasetto di latte (io ho usato quello ad alta digeribilità)

60 gr di olio di semi

2 uova

1 bustina di lievito

½ cucchiaino di zenzero in polvere

½ cucchiaino di cannella

Gocce di cioccolato fondente

Procedimento

Radunare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi (farina, fecola, lievito, zucchero, cacao, zenzero e cannella) setacciandoli e in un’altra tutti i liquidi (uova, yogurt, latte, olio). Mescolare questi ultimi e unirli ai primi amalgamando bene senza però lavorare troppo il composto.

Aggiungere metà della pera tagliata a pezzetti molto piccoli e l’altra metà grattugiata. Disporre il composto in uno stampo per muffins ricoperto di pirottini di carta, decorare eventualmente con gocce di cioccolato fondente in superficie e cuocere per circa 20 minuti a 180° preriscaldato.