Il dubbio che stia esagerando comincia a sfiorarmi quando
fatico a distinguere nettamente i contorni del monitor (e il campo visivo si
restringe sempre di più).
O a intuire il colore delle pareti della libreria.
O a ricordarmi di che materiale fosse fatto il rivestimento
del frigorifero prima di stravolgerne la fisionomia.
Quando cioè tutta casa assume le sembianze di un unico,
immenso post- it che mi ricorda di ricordarmi di guardare bene in giro alla
ricerca di quello giusto.
In un gioco di rimandi a scatola cinese.
In una sorta di caccia al tesoro autoprodotta e rocambolescamente gestita.
Posso vantarmi di avere una memoria abbastanza elefantiaca
quando si tratta di eventi molto lontani nella storia.
Nomi e date di nascita.
Compleanni e ricorrenze.
Degli amici miei e
pure di quelli dell’amato bene, parentame indigesto incluso.
Ma non chiedetemi cosa ho mangiato ieri sera che già non me
lo ricordo più.
Oltre a quello ricordo a fatica tutte le incombenze che mi
viene in mente di incastrare in un’unica giornata.
Mettiamoci pure che odio il telefono e che qualsiasi cosa mi
venga in mente di dire a mamma o a chicchessia, se nel preciso momento in cui
affiora tra i pensieri non è supportata parallelamente dalla voglia di alzare
il telefono ed esplicitarla, prende a figurare in tutta una lista lunghissima
diligentemente divisa in cose da:
-
fare
-
comprare
-
ricordarsi di dire (a mamma, a tizio, a caio…)
Allora siccome non dispongo di un’agenda vera e propria
(perché in borsa mi pesa), ma di 3 calendari, svariati block notes (fra i quali
uno di microscopiche dimensioni da asporto), e risme intere di fogliettini
gialli che dovrebbero appiccicarsi ma che in realtà svolazzano poi da tutte le
parti, finisco per annotare diligentemente tutto ciò che deve essere mandato a
memoria e a spargere variamente i frutti di questo meticoloso lavoro per casa,
sul monitor del pc, sullo sportello del frigorifero, sullo specchio del bagno e
nelle varie borse.
Con il rischio ovviamente che poi di promemoria dedicati
alla medesima questione possano essercene
anche tre o quattro.
Ma è solo onorevolissima questione di zelo, questa.
O che i compleanni più importanti, nonostante siano le
uniche date a trovare posto sul calendario, vengano puntualmente dimenticati
perché a essere completamente rimosso dalla memoria è…il calendario stesso.
La sua esistenza.
Con tutto il suo contenuto.
Alle varie postazioni fisiche su cui appiccicare promemoria
volanti si è aggiunta, negli ultimi tempi, quella tecnologica dimorante fra le
potenzialità di quel ritrovato indispensabile che è lo smartphone.
Cui rassegnarsi in verità non è stato semplicissimo
“No che sei matto io
co sto coso non ci capisco niente, troppo complicato, ci vuole più a digitare
caratteri su quella tastierina che a farmi un appunto al volo: non fa per me!”
Detto fatto: ho perfino scaricato un paio di app adatte
all’uopo.
Organizer.
Agendine virtuali.
Promemoria digitali che vanno ad aggiungersi alla lunga
lista di quelli cartacei come se questi ultimi non fossero già in esubero.
(e districarmici non fosse già abbastanza complicato)
(e districarmici non fosse già abbastanza complicato)
Perché io non sono di certo una nativa digitale e le cose
continuo d’istinto ad appuntarmele manualmente, salvo poi trascrivermele pure su supporto tecnologico…..
Ma poi, complice una
certa indole vintage, nostalgicamente protesa più alle soluzioni pratiche e decisamente terra terra, ecco che le cose si fondono, prendono pieghe inspiegabili, si
sovrappongono, si confondono, vanno a
braccetto, nell’ansia di mandare a memoria, fermare un attimo, buttare
giù un proposito e a quel punto niente, proprio niente può frenare l’istinto di
prendere carta e penna.
Di qualsiasi carta si tratti….
@@@@@@@@@@@
Niente di nuovo: un abbinamento classico e scontato, ma che
regala sempre grandi emozioni.
E fondamentalmente la voglia di celebrare la primavera, uno
spicchio di sole che fa capolino dopo giorni di pioggia, e l’augurio che il
tempo bello, in ogni luogo, arrivi molto presto.
La ricetta sono sicura di averla presa da qualche parte nel
web ma purtroppo non ne conservo traccia (o la stessa si sarà persa fra la
giungla di post-it...)ragione per cui chiedo a chi dovesse riconoscerla come
propria di farsi avanti che gli verranno restituiti tutti i diritti.
Anche perché io, questa torta, l’adoro!
Ingredienti (per una
teglia da 26 cm
di diametro)
250 g di ricotta di pecora
180 g di zucchero
100 g di latte
50 g di cacao amaro in polvere
3 uova
1 bicchierino di rum
1 bustina di lievito
3 pere medie morbide
1 pizzico di sale
Succo di limone
Procedimento
Tagliate 2 pere a pezzi abbastanza grandi e bagnateli con il
succo del limone affinché non anneriscano.
Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve fermissima con il sale. Sbattete bene i tuorli con lo zucchero e successivamente unite la ricotta, il latte e il rum. Continuando a mescolare, aggiungete anche la farina setacciata con il lievito, e in ultimo incorporate delicatamente gli albumi mescolando con un cucchiaio di legno, quindi i pezzi di pera scolati del loro liquido di vegetazione.
Disponete il composto in una tortiera (26 cm di diametro) rivestita di carta forno e
decorate con la pera rimanente tagliata a fettine, formando un fiore.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti.
Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve fermissima con il sale. Sbattete bene i tuorli con lo zucchero e successivamente unite la ricotta, il latte e il rum. Continuando a mescolare, aggiungete anche la farina setacciata con il lievito, e in ultimo incorporate delicatamente gli albumi mescolando con un cucchiaio di legno, quindi i pezzi di pera scolati del loro liquido di vegetazione.
Disponete il composto in una tortiera (
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti.
No la carta igienica no! Tu mi fai morire. Io sono uguale ma senza post-it. Odio fare liste della spesa che regolarmente dimentico a casa...dovrei avere un biglietto che mi dice di ricordarmi di prendere la lista della spesa ma poi dimenticherei di leggerlo....
RispondiEliminaSarei curiosa di vede cosa mai puoi aver scritto in bagno!!!!
Grazie per il tuo commento al mio post.....anch'io ti adoro.
Un bacio.
In bagno mi sono appuntata...ricette da fare!!!!
EliminaMa non sono nuova a questo genere di cose...mi appunto un po' di tutto.
Anche io mi faccio la lista della spesa e poi la lascio a casa,l però dicono sia il sistema migliore per allenare la mente a ricordare!!!
cara annarituzza bella de casa, ti mando bacia profusione e grazie sempre, a te!
Io ti dico solo che se mi rubassero ilc ellulare sarei finita!!!! Ho tutto salvato là.. è il mio post-it!! ahahaha Ottima la tua torta.. pere e cioccolato sarà anche un classico.. ma troppo buonoooooooooooooo smackkk
RispondiEliminaun post-it tecnologico!!!
EliminaTanti baci claudietta, grazie infinite!
Sará anche un abbinamento scontato, ma una fetta di questa goduria non si rifiuta mai!!!!!
RispondiEliminaUn abbraccio e auguri per una Pasqua serena.
Dario
Zietto bello che piacere rivederti in giro per la rete!!!!!
EliminaAuguri infiniti a te e ai tuoi cari di buona pasqua e grandiose mangiate!
Bacioni!!
passa una lungo w.e. pasquale riposante, peste!
RispondiEliminaci si vede con l'ora legale!
Ok Pills! Ormai quando transito per piazza san pietro non posso fare a meno di pensare ai cornetti alle castagne e alle pere!!!
Eliminabacioni, buona Pasqua!
speriamo che davvero questa torta fgolosissima porti un raggio di sole!buonissima!
RispondiEliminaCi vorrebbe proprio cara Lucy!! ncrociamo le dita e nel frattempo tantissimi auguri di buona pasqua e bacioni grandi!!
EliminaTi confesserò due cose: ho post it ovunque, lavagnetta compresa, tenuti con le calamitine perché è vero che svolazzano poi di qua e di là. Il mio android cellular ancora funziona solo come cellulare... ci ho provato ma non fa per me nessun altro uso! Eppure dicono che sia una donna... tecnologica! Sarà che con l'età leggere cose minuscole diventa sempre più faticoso, che le mie dita prendono tre tasti anziché uno... che insomma lasciamo perde che è meglio.
RispondiEliminaMi piacerebbe dirti che hai rubato a me la torta... ma neanche questo è vero. Me ne sono innamorata però. E così come una grande catena questa ricetta giunge fino a me, che la salverò e un giorno amche io dirò: l'ho presa in rete, ma da chi non lo so più. Ma non importa. Perché merita, merita merita davvero!!! Ecchjevoidì, mo te lo dico io!!! Bacio bella mia. Passa il rimasuglio di Pasquetta serena serena!!!!