Deve essere un vizio di famiglia.
Una tara ereditaria, un gene che si tramanda.
Passando pure per vie traverse e strani percorsi incrociati.
Sì perché pur essendo l’amato bene quello avvezzo a
sorprendere e stupire (e io la banalotta della situazione), c’è un’altra
persona nella mia vita capace di uscirsene così, con slanci improvvisi, gesti
sorprendenti, trovate mirabolanti: mia madre!
Che non ha ovviamente nulla a che fare con il mio dolce
consorte, almeno biologicamente parlando, ma deve essere avvenuto qualche
strano intreccio fantascientifico fra loro per renderli, almeno su questo piano
(e solo su questo!), così meravigliosamente simili.
Capita di svegliarsi un sabato mattina come al solito a
giorno fatto da un pezzo (quando cioè sarebbe quasi ora di pranzo) e di
mettersi al computer mentre lui si porta, mollicciamente, in balcone a fumare.
Succede così di sentirlo bofonchiare qualcosa, farsi
domande, interrogarsi sommessamente, fino a essere costretta a sollevare la testa
dalle mie occupazioni per andare a vedere che succede.
“Cos’è quella busta sul cancelletto?”
Mugugno di stupore.
“Non ne ho idea, io non ce l’ho messa”
E non è tanto strano di questi tempi, che le prime supposizioni a balenare in testa siano
relative a ordigni esplosivi, scherzi di cattivo gusto (un topo morto?!...come
se vivo poi potesse essere poi tanto diverso…), scambi di persona (magari non è
noi che vogliono uccidere ma quelli del piano di sopra!).
E un caffè ristretto non basta certo a garantire lucidità,
soprattutto se ci si è appena alzati dal letto.
Lui continua a fumare, io comincio a essere rosicchiata viva
dalla curiosità (quindi tanto vale aprire il misterioso pacco).
Allora, sprezzante del pericolo, incurante del rischio,
impastata di sonno, prendo a slacciare piano e con cautela quel triplo nodo
scorsoio fatto per assicurare il misterioso sacchetto alla grata.
Accurati questi kamikaze. Molto precisi nei dettagli e
attenti a farci pure un vezzosissimo fiocchetto finale.
Tasto prima di aprire e il contenuto è morbido. La curiosità
cresce, l’aria si fa sempre più tesa, il pericolo diventa percettibile, l’ansia
palpabile. Goccioline di sudore imperlano la fronte (mia, perché lui è ancora
lì che aspira lunghe boccate di fumo e ne segue le spire attento e rapito….ma
secondo me è bieca tattica messa in atto per non essere coinvolto in prima
persona nella brutta faccenda).
Dopo aver tastato e soppesato una ventina di volte
continuando a fare supposizioni, e delle più fantasiose, spalanco la busta con
gesto lestissimo, che se deve scoppiare scoppi pure basta che ci sbrighiamo!
Ma non è una bomba quella che trovo, non è un topo morto e
non è uno scherzo.
Sono pizzette rosse!!!!
Morbide, fragranti, appena sfornate, appena imbustate,
lasciate in dono così, sul cancelletto, per non disturbare, per non suonare che
tanto le vede le persiane chiuse passando sotto casa e lo sa che noi prima di
una certa, di sabato e di domenica, non sentiremmo manco le cannonate.
Cuore di mamma!!!
E io, Hitler della situazione, devo aver fatto proprio un
bel lavoro di lavaggio del cervello a dire che il fatto di abitare vicino non
significa poter avere accesso quando e come si vuole, soprattutto senza
preannunciarsi. Fosse pure per una mobilissima causa come questa.
Ma lei, la mia saggia e furbissima mamma, ha trovato
ugualmente il modo per aggirare l’ostacolo, fare di testa sua, sorprenderci
così.
Grande!!
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Le arancine sono di quelle cose che quando le mangi ti si
schiudono mondi sconosciuti e sensazioni paradisiache. Affrontarne una non è
questione di poco conto: sono enormi, straripanti, sazianti all’inverosimile,
ma regalano di quelle soddisfazioni da poter fare tranquillamente il bis, magari
dopo una piccola pausa (o un giro di corsa intorno al palazzo).
Queste sono di Maurizio. Dice: “e chi è?”. Mio padre, ovviamente. Altrettanto bravo a sfornare
sorprese come quella di queste arancine stratosfericamente buone e
sorprendentemente…senza uovo! Dice “e
come le ha amalgamate e tenute insieme allora?”
Leggete e lo scoprirete! La ricetta arriva direttamente da
lui, via mail. Il barbatrucco è per quelli che momentaneamente, o per sempre,
devono tenersi alla larga dall’uovo ma vorrebbero ugualmente gustarsi una
prelibatezza del genere. Per tutti gli altri vale la regola solita del
passaggio nella farina, poi nelle chiare sbattute, poi nel pangrattato e via
direttamente in padella, per una rigorosa frittura all’onda.
Nota: a casa nostra
si usa il riso parboiled sempre e comunque, perfino nei risotti e in tutte le
altre preparazioni in cui pure non si dovrebbe. Ma è un vizio irrinunciabile e
una scelta imprescindibile (non chiedetemi perché). Del resto ogni famiglia ha
le sue tare….chiarito questo, ognuno ovviamente può usare il tipo che più gli
si confà (per esempio, nel caso specifico, un Originario sarebbe perfetto e anzi,
come dice un caro amico, “non sostituibile da altro tipo!”)
Ingredienti (per
8 persone):
3 bustine di zafferano
½ kg. di muscolo per il brodo
Sedano, carota, cipolla , sale, pepe
250 gr.di piselli finissimi
300 gr. macinato sceltissimo
1 salsiccia di prosciutto di maiale
1 barattolo grande di pelati
150 gr. di burro o margarina vegetale
150 gr. di parmigiano reggiano
100 gr. di formaggio soresina o auricchio piccante (a
dadini)
½ bicchiere di vino bianco
Olio evo q.b.
1 bottiglia e mezza di olio di semi per friggere
Pane grattugiato q.b.
Procedimento
a) preparate
un brodo con la carne sopracitata in tre litri d’acqua cui aggiungerete gli
odori;
b) preparate
contemporaneamente un ragù di carne con il macinato sceltissimo, gli odori
triturati, olio, sale, pepe, sfumandolo dapprima con il vino bianco per poi
aggiungere i piselli
ed infine la passata di pomidoro.
c) In
un tegame capiente inserite un pochino d’olio con una cipolla triturata che
farete appena
dorare per poi aggiungere,
immediatamente dopo, il riso crudo cui,
dopo una leggerissima tostatura (attenzione a non farlo bruciare) aggiungerete
a mano a mano il brodo di carne fino a cottura quasi completa
d) Una
volta cotto conserverete il riso in una capiente zuppiera coperta da un panno per
evitare che si formi una
pellicola sopra lo stesso (e bene dire che il riso può essere cotto con largo
anticipo, anche 5 o 6 ore prima perché deve essere ben freddo)
e) Lo
stesso dicasi per il ragù che utilizzerete soltanto dopo che si sia ben
freddato.
Dal momento che per queste
arancine non si utilizzano uova per far amalgamere bene il riso, utilizzerete 1
bicchiere d’acqua fredda, un pochino di sale e un po’ di farina che farete
sciogliere ben bene fino ad ottenere un composto non troppo acquoso cui
immergerete le arancine composte come segue:
nel palmo della mano metterete un
po’ di riso creando al centro dello stesso una fossetta cui porrete un po’ di
ragù e 2/3 pezzetti di formaggio a dadini, infine chiuderete il tutto con altro
riso fino a formare una palla (tipo quella da tennis) che andrete ad immergere
nel composto con la farina per poi passarlo nel pane grattugiato.
Una volta svolte queste
operazioni andrete a friggere il tutto per 4/5 minuti in abbondante olio di
semi avendo cura di non girare mai le arancine. Le farete infine scolare sulla
carta assorbente e, una volta tiepide le potrete gustare. Buon appetito!!!
O_O O_O O_O... eh si... ste facce basite ma di golosa meraviglia.. sia per le pizzette.. sia per le arancine.. sia per la scoperta del barbatrucco di tuo padre per farle senza uovo!!! Allora da dove inizio? Dalla tua mamma.. ma che spettacolo!!! non è invadente ha comrpeso la vostra privacy pur abitanto vicinissimo.. e vi mette le pizzette così in una busta appesa alla porta.. si vero.. da cardiopalma per sospetti di pacchi bomba o altro.. però... dopo averlo aperto.. non te se riempie il cuore di tenerezza??? e la pancia di pizette??? che bello!!! Ed invece per le arancine.. tuo padre ne sa una più del diavolo.. mai avrei pensato a na roba del genere!!!! Belle ed appetitose... baciotti e buon w.e.
RispondiEliminaps.. ma del raduno di domani... lo sai???? perchè non vieni???
RispondiEliminaCara Claudietta, sì lo sapevo, me lo aveva accennato Roberta tempo fa. Solo che oltre a non poter venire per un impegno (preso tempo fa), da qualche giorno mi sono azzoppata, come non lo so, so solo che ho uan caviglia gonfia come un palloncino e sono ferma praticamente da tre giorni (infatti non ne posso più!).
EliminaMi sarebbe piaciuto, tra l'altro mi veniva pure comodo, essendo a roma...sarà per la prossima volta!!
Grazie infinite comunque!!
E mi raccomando fate tante foto!!! Divertiti!
tanti bacioni
L'altra sera guardando Montalbano che mangiava arancini mi è venuta una voglia...e quindi prendo la tua ricetta e le provo alla prima occasione. Buona fine settimana ciaoo.
RispondiEliminane sono felice (e ancora più felice ne sarà il mio papà!), fammi sapere cosa ne pensi quando le farai!
Eliminatanti bacioni, buon fine settimana
Guarda... scambio cinque filetti di baccalà per il tuo amatobene, in cambio di un paio di queste arancine... Affare fatto???
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