Contare su almeno tre giorni di fila di caldo e sole.
Riuscire a immergere più del polpaccio nell’acqua sempre
troppo fredda del mare.
Trascorrere un’intera giornata in spiaggia mangiando
insalata di riso sotto l’ombrellone e appennicandosi
di santa ragione prima del caffè – sempre troppo bruciato – delle 4 allo
stabilimento.
Svegliarsi la mattina con gli odori di cucina della signora del piano di sotto.
Vedere Linea blu il sabato pomeriggio sbracati sul letto e
sentire, dalla sua musichetta, che è proprio arrivata l’estate.
Mangiare minigelati la sera sul balcone illudendosi che,
essendo mini, non facciano ingrassare
troppo.
Schivare gli assalti di tutti quelli che “sabato veniamo al mare lì da voi: vediamoci!”
mentre nella nostra incomprensibile stranezza, dopo una settimana frenetica
passata a incrociarsi di sfuggita una mezz’ora scarsa la sera, il sabato lo
difendiamo strenuamente come l’angolino di pace tutto per noi e l’ultimo dei
nostri desideri sarebbe di passarlo insieme a qualcuno, soprattutto se
accompagnato da marmocchi!
Camminare a lungo sulla riva e poi fermarsi a fumare-parlare-progettare
sugli scogli in mezzo ai pescatori e ai granchi che ne abitano gli anfratti.
Fare il conto alla rovescia per il Sudafrica, e proiettarsi
già in una nuova, ambiziosa impresa per i mesi a venire.
Trovare il tempo per spuntare la lista di tutte le cose
molto importanti, e quelle fondamentali, da fare prima di partire.
Mangiare una pizza all’aperto dai nostri amici pizzettari, nello scenario del posto
magico in cui ci siamo sposati.
Tornare a fare colazione, almeno una volta a settimana, dal
tizio che fa il mejo caffé di tutto
il circondario da accompagnare rigorosamente all’altrettanto impareggiabile
cornetto ai frutti di bosco.
Mettere su divano e poltrona il telo con le conchiglie e
soprattutto quello con il Sole abbracciato alla Luna.
Cenare sotto il gazebo dai miei e sulla veranda vista mare
dai suoceri.
Andare al mare di domenica pomeriggio, quando la spiaggia
comincia a svuotarsi (e la statale a intasarsi) armati solo di un libro e una
bottiglietta d’acqua.
Cambiare smalto ai piedi ogni due giorni, sperimentando
tutta la gamma dei fluo, anche tutta insieme in una sola volta (tanto le dita
sono 10) e senza eventualmente nemmeno preoccuparsi di cambiare idea sui
vestiti da mettersi che tanto quest’anno va di moda il contrasto.
Ritirare fuori la borsa di paglia, che ormai non va più, ma
fa sempre tanto estate (e insieme a quella le bandane, le infradito, i pareo e
la crema sos scottature).
Trovare la pochette argentata per il matrimonio di luglio.
Confrontarmi con una tecnologia che cambi un po’ meno
velocemente, magari dandomi il tempo di abituarmi ai nuovi meccanismi, e non che quando finalmente ho capito come funzionano,
è ora di cambiare di nuovo in una corsa infinita e senza meta.
Trovare il tempo per fare tutto quello che vorrei
……………….Saltare a quattro a quattro i giorni che mi separano dal 1° agosto!
@@@@@@@@@
Un barattolino di patè di cipolle rosse comprato presso uno
stand di prodotti calabresi. Da lì: un riso da prepararsi prima di andare in
spiaggia, da portarsi dietro in ufficio (qualora se ne avesse uno) o comunque sul posto di lavoro, leggero, semplice e
molto gustoso. Un po’ come il collega che lo ha preceduto.
Ingredienti (per
due)
150 gr di riso parboiled
2 zucchine piccole o una media
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di patè di cipolle rosse
Basilico secco
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe
Procedimento
Lessare il riso, scolarlo al dente e farlo freddare
allargandolo su un piatto e sgranandone i chicchi.
In un padellino antiaderente far scaldare dell’olio con lo
spicchio d’aglio tagliato a metà e non appena inizierà a prendere colore,
tuffarci dentro le zucchine tagliate a rondelle se sono piccole o a cubetti non
troppo grandi. Alzare la fiamma per far sì che rimangano croccanti, aggiustare
di sale e e pepe e spolverizzare con una presa di basilico secco. Quando
saranno cotte, eliminare l’aglio, lasciarle intiepidire, quindi unirle al riso,
aggiungere il patè di cipolle rosse, un filo d’olio a crudo e chiudere bene
nella vaschetta da asporto!
hai detto proprio bene questa è una bella e buona aspirazione della vita! bellissima ricetta, ciao simona
RispondiEliminaGrazie simona, un bacione, buona giornata!
EliminaAppetitoso!!!
RispondiEliminaGrazie!!!
Eliminabellissimo post e buonissimo riso!!!un abbraccio...
RispondiEliminaGrazie Mammalorita, abbracci forti a te!
EliminaTesoro leggere tutto quello che devi o vorresti fare mi ha fatto ricordare quello che devo fare visto che sono appena rientrata dalla vacanze un maccccceeeellllllo uffa sono già stanca pronta per le vacanze ma devo attendere 11 mesi....grrrr
RispondiEliminaBuona settimana e buona la ricetta adoro le cipolle ed il riso.
E mannaggia Edvige! però dai, in fondo con un bel libro, il racconto di un viaggio, internet e compagnia bella, si può "andare" in vacanza e immaginare di essere in viaggio in qualsiasi momento dell'anno, ogni volta che ne hai voglia e senza dover aspettare!
EliminaNon sono ancora riuscita a passare da te a leggere i post sul tuo viaggio, perdonami, ma conto di farlo prestissimo!
Intanto ti mando baci e abbracci stretti da qua: spero tu sia riuscita a sistemare tutto nel frattempo e anche a riposarti!
Ciao Luna :) Finalmente riesco a passare! Che bello questo post :) <3 Dunque, completamente d'accordo sul sabato!!! E non dico altro ;) Poi... la borsa di paglia va sempre, perché io la adoro e non la abbandonerei mai :D ;) Ti auguro di riuscire a fare tutto, divertirti e rilassarti tanto! :) Questo riso mi piace tantissimo, che buono quel patè :D Un abbraccio forte :**
RispondiEliminaGrazie vale!!!! Anche tu con il problema del "sabato siamo tutti da voi"?!
EliminaOddio che incubo....e non diciamo altro, hai ragione!!!
Baci immensi, buona giornata!
Luna mia.. anche io vorrei fare quelle cose!!!!!! ma al momento non mi lamento.. son disoccupata.. e come pro ho il gustarmi il sole in giardino tutti i santi giorni!!! Buonissimo il tuo risottino.. smackkkk
RispondiEliminaEhhh non immagini quanto ti capisco, cara mia! ma appunto: vedi il lato positivo della faccenda, goditi il tuo tempo, i tuoi spazi, fai entrare nuova energia e vedrai che anche le cose esterne prenderanno una nuova piega positiva.
Eliminain bocca al lupo claudietta. dai dai!
Bacioni enormi, buona giornata!
Quando ho letto Sudafrica ....il resto l'ho perso...Mamma santa che voglia...non raccontarmi nulla, soprattutto se andrai a fare un safari....io ho il Mal d'Africa già prima di vedere il Marocco. Il periodo prima della partenza è emozionante tanto quanto il viaggio: sognare, aspettare, studiare....ah che bello. Tanti baci.
RispondiEliminaAnnarita bella e vabbè allora non ti racconto niente.
EliminaImpossibile non essere contagiati dal mal d'Africa: un mondo a parte, un luogo che una volta visto per la prima volta non vorresti lasciare mai più e in cui senti il bisogno di tornare. Questa sarà la nostra settima volta in Africa, la terza in mezzo alla natura, la prima ESCLUSIVAMENTE in mezzo alla terra e agli animali, tralasciando volutamente le grandi città, gli alberghi,le sistemazioni confortevoli.
A Johannesburg atterreremo solo per prendere la macchina prenotata.... Certo qualche ansia c'è e tante piccole rogne da risolvere, ma questo e altro per "lei", mamma africa.
So che capisci.
e ti mando baci ancora più smisurati, amica bella.