"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

mercoledì 20 agosto 2014

Dai, facciamo una buca! - Insalata di ruote con zucchine, provola e speck



Arrivano in spiaggia già armati di paletta e secchiello.
Di quelli esagerati, vere e proprie palanche scintillanti e badili con gli adesivi dei supereroi ancora tutti attaccati.
Giusto il tempo di sfilarsi la maglietta e sono già sulla riva: ginocchia a terra, capo chino, schiena piegata, pronti a scavare.
Incuranti di mesi di inattività, età che avanza, piccoli dolori reumatici e scarso allenamento a stare in quella posizione che per ritirarli su ci vorrebbe una carrucola.
Sono i papà, finalmente in ferie, rigorosamente nelle due settimane centrali di agosto, new entry fra le facce ormai stranote della spiaggia libera.
Li riconosci subito per il carico di ombrellone, spiaggine, sacche mare, borsa frigo, canotto e pompa a pedale che si trascinano dietro (a volte figura anche un cucciolo di umano -il secondogenito- appeso al collo a completare l’insieme).
Per il colorito pallido tendente al bluastro a causa del reticolo venoso in rilievo.
(o al contrario per la pelle color liquirizia virante all’arancio, frutto di un anno di lampade - e gli aviator come cerchietto, casomai non fosse già abbastanza)
Per l’andatura spavalda con cui saltellano e ciabattano impazienti davanti ai primogeniti già annoiati da 2 mesi e passa di mare.
Per il vociare confuso ed eccitato con cui accompagnano il percorso dalla macchina alla postazione sulla sabbia.
Attori unici di una scena muta.
Muti i bambini
Mute le mamme-casalinghe (e babysitter e colf e animatrici), più spallate di loro, a chiudere la colonna.
La scena è tutta per loro.
E loro non deludono.
Un sommesso sospiro materno accompagna l’arrivo della combriccola a destinazione: a parte che oggi anziché due ne dovrà tenere a bada tre di infanti, deve preliminarmente intervenire a sbrigare tutta una serie di noiose pratiche perlopiù sconosciute all’uomo di casa, come spogliare i pargoli, fargli indossare il costume, spalmare loro la crema solare, mettere il cappellino, impartire regole basilari tipo non toccare l’acqua fino a che non ti do il permesso, che è ancora troppo fredda!
Ma già quest’ultimo passaggio è prontamente disatteso dall’aitante genitore maschio in persona che dalla riva, con i piedi lambiti da cristalli di ghiaccio, richiama a gran voce il pupo grande in barba a ogni prescrizione materna: “’namo, ancora lì stai? L’acqua è un brodo!!
Un compassionevole sguardo d’intesa attraversa mamma e bimbo mentre quest’ultimo viene spinto al sacrificio di quel giorno: fallo contento!
Dai, scaviamo una buca grandissima” incita il papà già con la testa in quella che di lì a poco diventerà una voragine, pericolosa per loro e per tutti gli altri bagnanti che dovessero trovarsi a transitare di lì, aggiungendo una prospettiva che lì, a un centimetro dalla riva, tanto allettante non appare: “così magari troviamo l’acqua!!”.
Il bimbo cerca ancora conforto nella mamma che lo incoraggia con un lieve cenno del capo, come a dire: “coraggio, questione di minuti: si stancherà presto”.
Allora, rassegnato, il bimbo (vero) si metterà a scavare anche lui.
O almeno tenterà.
Noooo, non così: si scava da questa parte, sennò la sabbia frana!!
E riprova
ma nooooo: prima devi fare un muretto contenitivo sennò arriva l’onda e butta giù tutto!
Allora il piccolo, frastornato e incerto, cercherà alla chetichella di sottrarsi a quei compiti di responsabilità, di un gioco non suo, afferrando una macchinina.
Ma non sa che qualsiasi gesto può essere di ispirazione per nuove avventure….
Sì dai, facciamo un castello intorno alla buca, con un parcheggio per le macchine!!!”
Nel frattempo altri bambini curiosi si avvicinano al capolavoro ingegneristico del fantasioso genitore.
E mentre il bimbo cercherà pure fra i suoi simili sguardi di appoggio e pacche di conforto, il papà non starà più nella pelle dalla gioia incontenibile di stringere nuove amicizie:
ohhhh un altro bambino!
Come ti chiami?
Dai a papà, saluta questo nuovo amichetto!
Vuoi giocare con noi?
E poi, come se qualcuno potesse mai essere colto da qualche dubbio, si affretta, tutto contento, a specificare:
Noi stiamo scavando una buca!!
Plurale maiestatis.
E quindi scava, riempie secchielli, li rovescia,  li riempie di nuovo;
prova rastrelli, formine, palette;
testa scavatrici, camion, pistole ad acqua.
Passa in rassegna interi set di passini, suoi e di altri piccoli vicini di ombrellone.
E quando proprio non ci sarà più nulla di nuovo da sperimentare, rivolgerà le sue attenzioni a tutto ciò che riguarda  il capitolo bagno.
Prenderà a gonfiare braccioli, ciambelle e canotti.
Del suo come di tutti gli altri bimbi lì riuniti.
Tirerà fuori dal cappello magico occhialini da piscina, pinne e boccagli.
Tavole da surf, materassini e copertoni di camion.
Tutto sempre continuando a incitare, richiamare, coinvolgere;
esortare, spronare, urlare a squarciagola.
Questo per la prima ora del primo giorno di vacanza.
Lo stop improvviso si ha generalmente dopo la prima pausa-sigaretta.
L’inversione di tendenza immediatamente dopo il primo smadonnamento per quel ginocchio dolorante, che ma com’è che me s’è incriccato?
Il ravvedimento totale dopo il primo respiro affannoso.
Ma a quel punto il bimbo (vero) ci ha quasi preso gusto, che tanto vale sfruttare la situazione a proprio favore.
Papà mi fai fare un tuffo? Mi fai saltare sui cavalloni? Mi costruisci una grotta per i dinosauri?
Sguardo atterrito, lingua penzoloni, colorito ancora più pallido che all’arrivo, copiosa e visibile sudorazione in atto
No, amore e mo basta, è tutta la mattina che ti sto dietro: ora vai a giocare con quel bambino lì, dai
È fatta.
Altro che tutta la mattina: è bastata un’oretta scarsa.
E il resto della vacanza sarà solo: sdraio, giornale, sigaretta, pennichelle.
Con il cerchio d’ombra a delimitare un territorio invalicabile.
Il silenzio sceso improvvisamente tutto intorno.
E buona pace, ritrovata, di moglie, bimbi e (soprattutto) vicini di ombrellone.

@@@@@@@@


Una pasta semplice, veloce e molto gustosa.
Con qualche piccole accortezza nella scelta degli ingredienti: prediligete zucchine molto piccole, più saporite e croccanti, possibilmente complete di fiore.
Usate basilico secco (anche se i vostri vasi in balcone in questo periodo traboccano di foglie e fiori profumati) che conferisce un aroma particolare a metà fra basilico e menta.
Grattugiate la provola, magari con la grattugia a fori larghi, anziché metterla a dadini. Sarà molto meno invadente e si armonizzerà meglio.
Gli ingredienti sono un po’ a occhio, cercando di bilanciare tutto senza che un sapore svetti sull’altro.
È stata il nostro fresco pranzo di Ferragosto insieme a prosciutto e melone, mozzarelline e…melanzane alla parmigiana di papà: unica concessione al peccaminoso ipercalorico, anche se lui le fa solo con sugo di basilico e tanto parmigiano, quindi frittura a parte…un peccato veniale!

Ingredienti (per 6 persone)
500 gr di pasta tipo ruote
10-15 (secondo la grandezza) zucchine romanesche con il fiore
4 fette di speck
Mezza provoletta affumicata
5-6 pomodori datterini privati dei semi
2 spicchi d’aglio
Una spolverata di basilico secco
Un pizzico di peperoncino in polvere
Olio extravergine d’oliva
Sale
Una macinata di pepe nero finale

Procedimento
Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente, passarla sotto il getto dell’acqua fredda e sistemarla in un piatto da portata basso e largo, condita solo con un paio di cucchiai di olio extravergine d’oliva, in modo che si raffreddi per bene.
Nel frattempo preparare le zucchine. Lavarle, mondarle e metterle in un largo tegame insieme a: aglio, una generosa manciata di basilico secco, peperoncino, sale, un filo d’olio e mezzo bicchiere d’acqua.
 Tutto a crudo, una cottura veloce a fiamma alta e solo per qualche minuto (le zucchine dovranno rimanere sode e croccanti, senza disfarsi, tenendo conto che la cottura proseguirà anche una volta spento il fuoco), giusto il tempo che venga assorbita tutta l’acqua, mescolando di tanto in tanto.
Poco prima di spegnare aggiungere i fiori spezzettati grossolanamente con le mani e una volta spento il fuoco unire anche lo speck tagliato a striscioline.
Lasciare raffreddare il tutto.
Lavare i pomodorini, privarli dei semi e tagliarli a piccoli cubetti mettendoli a scolare.
Quando tutto sarà ben freddo unirlo alla pasta, condire con olio extravergine a crudo, mescolando bene, e terminare con la provola grattugiata e una spolverata di pepe appena macinato.

12 commenti:

  1. Che ritratto impietoso ma realistico che hai fatto.... per fortuna non tutto sono proprio così anche se bambini rimangono. Io dico che ho un bambino piccolo e uno grande: il marito. Non amo molto la pasta fredda, preferisco il riso, ma questa mi attira forse perche la forma è adatta proprio alle insalate di pasta. Buone vacanza cara.

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    1. Anche io preferrsco l'insalata di riso, annarì!! mi piace troppo al dente la pasta per poterla amare fredda (che mi dà sempre l'idea di stracotto, passato, sfruttato...) l'amato bene ionvece l'adora, allora per farli contenti sti pupi ogni tanto, sai...
      no ma alla fine, con le dovute accortezze, piace anche a me (ma certo tendo a scolarla quasi cruda e a unire ingredienti che non rilascino acqua..oppure unirli all'ultimo, come in questo caso!!)
      baciuzzi

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  2. Ahahahaahahaha mi son sdraiata dalle risate.. hai dipinto esattamente una mattinata.. anzi un'oretta tipo di una famigliola in spiaggia con papà al 1° giorno di vacanza. Fortuna che non son tutti così.. e cè chi gioca coi bimbi tutta un'intera vacanza.. E poi a volte non sono solo i papà a scavare buche.. ma anche zie e zii!! :-D.. Ottima la tua psta invece.. quella provoletta.. quel formato rodnelle che è una vita che non mangio m'hanno messo fame.. Un bacione

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    1. Uh sì sì Claudiè, c'è tutto un esercito di scavatori e collaboratori attorno ai bimbi in spiaggia. ma quelli (di solito alcuni mamme e papà, ma soprattutto nonni)che giocano veramente, tutta un'intera vacanza con loro (e anche oltre) non schiamazzano, non cercano di attirare l'attenzione, non si scattano selfie con paletta e secchiello in mano: semplicemente, appunto, sono concentrati sui bimbi...però ecco, tutti gli altri sono troppo divertenti: dei veri personaggi e attori mancati!...anche perchè appena espletata la pratica della foto-con secchiello/paletta/buca finale, i bambini non se li filano più manco di striscio!!
      Tanti bacioni a te, buon weekend!

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  3. ahahahahaha proprio cosi e se poi sei presente in una spiaggia di Villamare (SA) dove le mogli e bambii sono li da una settimana e l'uomo li raggiunge solo al weekend è un macello. Poi la cucina...tonnellate di pasta che lei all'alba si è alzata a farla come la faceva a casa. le cozze ripiene un lavoraccio ecc ecc. e poi alle 17 i piatti ed i tegami hanno bisogno di essere trasportati con cosa....ma con la carrozzelllllla naturalmente perchè lui...stanco del lavoro delle buche della magnata deve far la pennichella ed i bimbi meglio con la mamma ad aiutare a ...lavare i piatti naturalmente.... Bella ricetta adoro questo formato di pasta. Melanzane alla parmigiana raramente ma le faccio al forno invece di fritte. Buona serata

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    1. Cara Edvige,che bel ritratto che hai fatto anche tu di uan famigliola-tipo in vacanza: hai proprio ragione!!
      Proprio ieri parlavo con una nonna che ospita nella sua casa al mare i 3 figli con rispettive mogli e svariati figli a testa e mi diceva di alzarsi ogni mattina alle 5 per imbastire un pranzo per 12 persone ogni giorno e riuscire al contempo a "fare una scappata al mare". beh: l'ho vista armata di paletta pensolante dalla sua sedia a sdraio a scavare una buca , attorniata di nipotini: felice e...senza farsi scattare foto!! per il puro piacere di stare con loro.
      anche per noi le melanzane alla parmigiana sono una rarità. roba da una volta l'anno, però quelal volta si fanno fritte...perchè quanno ce vo ce vo!
      Tanti bacioni grandissimi, bella mia e buon fine settimana!

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  4. ahahaha che risate!!! cosi vero purtroppo!! la pasta sembra buonissima!! la provero di certo...magari sostituendo lo speck :)

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    1. Queste cose magari in KSA è più raro che accadano....ecco sì, magari la pasta potresti provarla omettendo lo speck!! Bacioni Nadia!!

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  5. I tuoi spaccati di vita sono sempre realistici e deliziosamente ironici e li divoro concentratissima manco fossi immersa nelle pagine di un romanzo, per poi farmi sorridere, divertire e alla fine sbellicare! Riesci a cogliere gli aspetti più comici e terrificanti della vita reale.... ma quanto mi piace leggerti!
    Ti abbraccio forte forte!

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    1. Grazie Tatiana, sei sempre carina e gentile
      ti abbraccio fortissimo anche io <3

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  6. Ma che bel blog , fresco accattivante e infinitamente ironico..
    Ecco perchè rifiuto il mare in piena estate , preferisco la mia piscinetta in giardino e che Dio ci aiuti..Poi si vedrà..Allettanti le tue ruote , un'ottima e veloce ricetta estiva..
    Mi iscrivo subitissimo, sperando in un tuo gradito ricambio!
    Un abbraccio solare e ..tranquillo!
    http://rockmusicspace.blogspot.it/

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    1. Ciao nella, benvenuta e grazie della visita e dei complimenti!
      torna a trovarmi, buona giornata!

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