Ogni persona ha i suoi.
Ogni epoca storica pure.
Io, fra gli ‘80 e i ‘90 dello scorso secolo e del passato
millennio, fresca quartina ginnasiale alle prese con i primi rudimenti di
latino e greco, non sbavavo certo dietro a Cicerone, nemmeno a Catullo,
tantomeno a Erodoto.
E del resto erano ancora inimmaginabili i tempi di Justin
Bibier o degli One Direction.
Perfino quella che si era ripromessa di sposare Simon Le Bon
era ancora di là da venire, percui io come idolo esclusivo, unico e
insostituibile avevo nientedimeno che…
Eros Ramazzotti.
Chioma alla Branduardi, sguardo vagamento strabico, aria
truce di chi della vita pare sapere già tutto, per il solo fatto di essere nato ai bordi di periferia, incarnava
per me l’Uomo perfetto, quello per il quale sospirare, struggersi nel segreto
delle proprie stanze e casomai morire pure di consunzione a ogni sua
apparizione pubblica, che fosse Castrocaro o Festivalbar, seguita in religioso
raccoglimento.
Per non sbagliare, non ne perdevo manco una.
Mi chiudevo in camera (sbattendo la porta, che
nell’adolescenza funziona più che mai) e me la gustavo in silenzio e completa
solitudine.
E in tempi in cui internet e la stampante ancora non
esistevano, passavo il tempo a raccattare copie di Sorrisi e Canzoni TV,
preferibilmente a casa di mia nonna (pure quando dovevano ancora essere letti), più altri giornali di gossip ovunque mi
capitasse, comprese sale d’aspetto di studi medici e case-di-amiche-di-mamma,
facendo man bassa di tutte le foto che lo ritraevano.
Strappando pagine senza remore, razziando copertine e poster
in omaggio senza vergogna, in assoluta omertà o con la scusa che “Tanto te che ce fai, no’(nna)?”
Avevo addirittura creato un album di foto, più artigianale
che mai, che ripercorreva la sua storia da quando era in fasce.
Ritratto con il padre, con la madre, con tutti e due
insieme, da solo, in compagnia, col fratello, l’amico del cuore, il vicino di
casa, un passante messo lì a caso, un fan scatenato.
Riservando all’album il posto d’onore, sullo scaffale della
libreria, accanto agli album di famiglia.
E squagliavo il tasto "pause" dello stereo per poter trascrivere tutti i
testi delle canzoni, passandole in rassegna una per una.
Riempiendo diari e agende di parole, scarabocchi, adesivi, cuori, fumetti, ancora ritagli di giornale e tutto ciò che potesse servire ad alimentare la passione.
Poi, al culmine della follia amorosa, me ne andavo in giro,
convinta e contenta, a dire..che era il mio fidanzato!
Ovviamente solo a chi non poteva minimamente mettere in
dubbio la questione (e chiamare di conseguenza la Neuro), tipo mia cugina di una decina di anni più piccola.
Suggestionabile e facilmente intortabile, la quale naturalmente non perdeva occasione, dall’alto della sua ingenuità di bimba, di vantarsi con le amichette d’asilo,
del fidanzato illustre della cugina.
Cugino acquisito pure lui, quindi.
La passione amorosa e la segreta liaison è andata avanti
nella mia testa (e in quella dell'ignara infante) per un quinquennio buono, che allora l’adolescenza durava
almeno fino ai 18 anni e le chat, i forum, gli stimoli virtuali non arrivavano
a smantellare barbaramente certe convinzioni o a sgretolare senza pietà
romantiche e innocenti fantasticherie.
Così, avevo agio di alimentare i miei sogni (e le false
convinzioni della mia cuginetta) spingendomi sempre più in là, fino a
immaginare perfino di affrontare il lungo e insidioso viaggio, dalla capitale fino a Passo Corese, dove il mio eroe aveva
acquistato una villa con terreno tutto intorno per ospitarci anche il cavallo
vinto a Sanremo dell’86.
Evento, peraltro, seguito (per la prima e unica volta nella
mia vita), dalla sigla iniziale fino alla dichiarazione del vincitore, intorno
alle due di notte, con conseguente e inevitabile sciroppamento di tutti gli altri cantanti in gara e ospiti
intermedi.
Praticamente un suicidio con morte lenta.
Praticamente un suicidio con morte lenta.
Poi per fortuna la vita (mia, di mia cugina e dell’illustre
parente acquisito) ha preso il suo corso (universitario, canoro e
sentimentale). Una nuova e più matura (?) consapevolezza si è fatta strada in tutti noi, i nodi
sono venuti al pettine e sui giornali è uscito che il tizio mi aveva ignobilmente tradita per sposarsi con una bionda e spumeggiante svizzera.
Ma si sa, certi amori non finiscono neppure davanti a una
cruda evidenza.
Tanto che il giorno del sontuoso matrimonio, nel
castello a due passi da casa mia, sono stata pungolata dalla tentazione,
fortunatamente poi ricacciata indietro, di fare un salto a vedere.
Pur avendo ormai varcato la soglia dei 30 anni o giù di lì.
E perfino adesso, che
l’ex ragazzo di periferia è diventato un maturo signore della cui folta chioma non sono rimaste che rare tracce sale&pepe (ma con lo sguardo sempre strabico e la voce ancora vagamente nasale);
adesso che sono felicemente sposata;
adesso che anche la cuginetta (forse) ha preso coscienza dell'amara verità
…io non posso fare a meno, ogni tanto, di ripensare a quella passione.
E soprattutto a quel fidanzamento così perfetto e appagante,
finito di botto,
chissà poi perché.
@@@@@@@@@
Le ho viste da lei, che a sua volta le aveva viste da un’altra, ma comunque ne è stata il tramite.
Queste pizzette: una scoperta, una rivelazione, il jolly da
tirare fuori in qualsiasi momento.
Che una buona occasione si trova sempre.
Aperitivo, antipasto, buffet, pomeriggio di noia, botta di
tristezza, desiderio di coccole, voglia
di qualcosa di buono.
Veloci, pratiche, senza sbattimenti, impasti arzigogolati né
panetti di lieviti che mannaggia non ce
l’ho.
Io, dopo averle provate in tutte le salse, non posso più
farne a meno. E già dalla primissima volta ne ho fatta una dose doppia, che
tanto non bastano mai! (Grazie Claudia!!)
Ingredienti (per
circa 30 pizzette)
2 yogurt bianchi interi da 125 gr
2 yogurt bianchi interi da 125 gr
2 vasetti di farina
1 cucchiaino raso di sale
per condire:
passata di pomodoro
origano o basilico
per condire:
passata di pomodoro
origano o basilico
Fiori di zucca
Alici
Mozzarella
Patate
Rosmarino
Sale
Olio extravergine d’oliva
Preparazione:
In una ciotola impastare lo yogurt, il sale e la farina fino
ad ottenere un composto omogeneo e non appiccicoso (aggiungere eventualmente
altra farina fino a quando non si attaccherà più alle dita e diventerà
lavorabile.
Stendere l'impasto su un piano infarinato in uno spessore
sottile e ricavare dei dischetti comn un coppapasta o il bordo di una tazzina.
Adagiare le pizzette su una teglia foderata di carta forno, condire a piacere.
Io ho fatto:
-pomodoro a pezzetti e origano
-pomodoro, basilico e olio frullati
-patate e rosmarino
-fiori di zucca mozzarella e alici
Cospargere con un pizzico di sale e un filo d’olio e infornare a 200° per circa 12/15 minuti, o finché saranno dorate.
Davvero amavi Eros??? in un certo senso lo amavo anche io.. ma non lo spacciavo per il mio fidanzato! ihhihihi... Visto che bontà le pizzette???? io non mollo più questa ricetta.. Grazie di avermi citata.. grazie epr la fiducia che riponi in me.. un bacio e buon lunedì :-)
RispondiEliminaAh guarda non la mollo più nemmeno io questa ricetta: sono troppo buone queste pizzette e poi pratiche, veloci, una vera genialata!! Ti pare che non ti citavo? sei il mio mito!!
EliminaBacioni a te e buona settimana <3
hahhahaha mi hai fatto ridere con la tua passione :) ci siamo passate tutte, chi con Eros chi con altri!! le pizzette le ho fatte ieri con un altro impasto, ma questo sembra ancora piu semplice! lo provo subito!!
RispondiEliminate le consiglio proprio nadia! però a questo punto vorrei sapere anche la tua ricetta di pizzette!
EliminaUn abbraccio lungo da qui all'Arabia: buona settimana (anche se la tua immagino inizi di sabato...)!!
cercherò di volerti bene nonostante cotanto pesante outing.
RispondiEliminaper esempio, riproducendo queste sfiziosità quanto prima.
love. comunque.
confidavo nella tua clemenza Pills.
Eliminalo so, l'outing è stato pesante. roba tosta.
ma essi bbona.
love. comunque. ben detto!
<3
(buona settimana!!)
Ciao!!! Ma che bella idea hai avuto! Non ci avevo mai pensato alla versione con yogurt! Complimenti!
RispondiEliminaColgo l’occasione, se non l’ho già fatto, di invitarti al mio nuovo contest sulla Lenticchia!
Ti riporto di seguito il link:
http://kucinadikiara.blogspot.it/2014/10/4-contest-kucina-di-kiara-una.html
Ti aspetto! Un bacione e buona giornata!
Kiara, grazie dell'invito, che ricambio invitandoti a mia volta al contest di Stagioniamo, di cui trovi tutte le informazioni cliccando sul banner nella colonna di destra proprio in cima al blog!
EliminaGrazie dell'apprezzamento, il merito della favolosa ricetta di queste pizzette però è tutto di claudia!
Bacioni a te e buona settimana!!
Queste mi intrigano e piacciono assai come il racconto. I viaggi nel post successivi anche ma è su questo che mi soffermo l'ho copiata. Buona fine settimana,.
RispondiEliminaEdvige, bella mia: provale, e sappimi dire. io mi sono proprio innamorata di queste pizzette!!
Eliminatanti bacioni a te, buona settimana e grazie!
Mi fai morire....certo davvero come ha potuto preferirti ad una biondina svizzera?....vedi come è finita? Le pizzette sono una forza da provare subito.
RispondiElimina