"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 30 dicembre 2014

Marito (non) in affitto - Crostata di broccoletti siciliani alla curcuma


Non si può dire che in questo periodo io non abbia oziato.
Quel tipo di ozio proprio sfacciato e senza remore.
Che genera invidia e malevoli pensieri anche se giustificato da una non perfetta forma fisica.
Uno stop per le vacanze di Natale iniziato un po’ prima.
Molto prima.
Diciamo con comodo: il 12 dicembre per la precisione!
Giornate in cui ho letto, letto e ancora letto.
Come verbo e come sfruttamento massimo del nome comune di cosa.
Ho letto nel letto.
Al caldo, sotto le pezze.
Beandomi della solitudine della casetta, dei suoi silenzi assoluti, della sua atmosfera ovattata.
Forse per volermela godere fino in fondo, fino al momento di dover traslocare perché io, se tante volte ancora non si fosse capito, questa piccola casetta la amo visceralmente.
È me, è noi, è tutto ciò che ci rappresenta, singolarmente e come coppia.
Anche se, dello stesso amore ci siamo innamorati della nuova, dell’altra casetta.
Tanto da averla scelta nel giro di 12 minuti, dopo averne viste una ventina e forse più, nel corso di un lungo anno di ricerche, trascorse senza affanno, quasi per gioco, prendendola molto alla larga, che noi tutta questa esigenza di cambiare mica la sentivamo in verità.
E quindi sì, ameremo quella come questa qua alla fine, ma va costruita, personalizzata, vissuta, resa nostra, per poterlo affermare e soprattutto sentire dentro.
Forse basterà entrarci, in ogni caso: siamo in quella via di mezzo che precede un trasloco (a data ancora da destinarsi) non ancora perfettamente in quell’ordine di idee però che impedisce, per fortuna, di vivere ancora il presente.
E io me lo sono vissuto alla grande, nel lungo mese di stop pre e post natalizio.
Lasciandomi sorprendere dagli scenari insperati che ha schiuso.
Perché non è che abbia poltrito proprio completamente anche nei giorni di festa.
Il 25 ho cucinato per 10 commensali e il 26 per 8, che tutti e due i giorni s’è festeggiato qua da noi, che vi credete?
Con fior di ville di svariati metri quadri e signori appartamenti perfino nuovi di zecca a disposizione.
A riprova del fatto che la casetta, e i suoi 45 metri quadri, non siamo gli unici ad amarla.

Canti di Natale in sottofondo, tante candele accese, il presepe nel camino, spazio risicato per stare tutti più vicini e poi angioletti, renne e babbi natale che penzolano da ogni dove.
Deve essere questa atmosfera ad attirare tutti qua da noi.

O il nostro innato masochismo.
Sta di fatto che, com’è come non è, io, malaticcia e convalescente ho cucinato, ma l’amato bene ha passato due giorni a lavare:
piatti, piattini, e sottopiatti
Fondi, piani, da dolce e da caffè.
Più tanti bicchieri.
Da vino da acqua da spumante e da liquore.
E le tazzine.
Poi le pentole.
E teglie, tegami e padelle.
Insalatiere, ciotole e vasetti.
E le posate.
Forchette coltelli cucchiai e cucchiaini.
Ancora forchette e coltelli per l’ananas.
Che moltiplicati per 10, solo questi ultimi fanno 20 pezzi totali.
E per fortuna che qua non ci formalizziamo e non facciamo distinzioni tra servizio “buono” e quello da tutti i giorni.
Che non disponiamo di argenteria apposita né di calici di cristallo da tirare fuori una volta l’anno
Ma la roba sempre tanta è..
E poi “s’è fatta na certa: via un altro giro di caffè!” e allora rilava le tazzine, i piattini e  i cucchiaini, che il servizio mica è da 40.
E rilavali ancora dopo usati.
Lui, il valoroso guerriero dall’indomito coraggio, schivando i colpi
di mamma e suocera già pronte e scalpitanti attorno al lavello;
del pezzo da novanta della zia che s’affannava a sparecchiare (ma in una piccola casetta non c’è spazio per ammucchiare stoviglie sporche);
 e soprattutto della cognata volenterosa, zompettante e mai stanca di chiedere “posso essere d’aiuto?”;
lui, l’eroe di questo Natale, sprezzante del pericolo, con gesto deciso sbarrava la strada alle quattro nemiche chiudendosi (metaforicamente) nell’angolo cottura e impedendone l’accesso a chiunque con sguardi torvi e poco comprensibili suoni gutturali.
Una volta lì dentro, canticchiando e fischiettando motivetti natalizi, procedeva indefesso a lavare, uno per uno, tutti gli elementi delle tavolate dei due giorni di bagordi.
Dal primo all’ultimo.
Dal più grande al più piccolo.
Accettando sommessamente solo brevi ma categoriche indicazioni dalla sottoscritta:
Amore usa acqua calda!
Tesoro metti l’aceto!!
A Fà, prendi un canovaccio pulito per asciugare!!!
perché sì, in tanto zelo ha pure riasciugato tutto…
Del resto se il giorno dopo erano di nuovo tutti da noi mica si poteva lasciar fare al caso…
L’iniziale disappunto di mamma e suocera per l’affronto dell’estromissione è stato prontamente risospinto indietro prima da curiosità e studio attento (canta pure mentre lava?!), subito dopo da una nuova, più allettante prospettiva:
ce lo presti?
Addirittura mi è stato proposto di cederlo dietro congruo compenso…una sorta di affitto in pratica.
E mica sono matta. Dopo aver scoperto, di lui, anche queste doti (che come li lava e li asciuga lui i piatti, signore mie…e come sgrassa le teglie!!) me lo tengo ancora più stretto, sto marito qua.
Ma non paga dell’incommensurabile prova di grande amore, profondo coraggio, enorme sopportazione, infinita pazienza manifestati in questa occasione, io come contraccambio?
Tornato da lavoro ieri sera (perché sì, mica ha fatto lo stop pre o post natalizio, lui…), infreddolito fino al midollo, con principi di assideramento variamente sparsi ed estremità in ipotermia avanzata, si chiude finalmente in bagno per una rinvigorente doccia calda.
Amore non hai acceso il forno vero? Sennò salta la corrente” si premura di chiedermi un attimo prima.
Io, pure un filo stizzita: ma ti pare?
Si spoglia, pregusta il momento del disgelo, fa per mettere il primo piede sul piatto doccia e….buio, black out completo!
Non avevo acceso il forno, ma la lavatrice sì.
E via, giù in mutande per le scale a riattaccare la corrente.
Mica è colpa mia però se io non so quale sia il nostro contatore.
In ogni caso no, non s’affitta.

 @@@@@@@@@@@@@@@


Ingredienti
Per la pasta
300 gr di farina di farro
120 ml di vino bianco
50 ml di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino colmo di curcuma
1 cucchiaino raso di sale

Per il ripieno
2 cespi di broccoletti siciliani (o uno se è molto grande)
2 spicchi d’aglio
Sale
Peperoncino in grandi
Olio extravergine d’oliva


Procedimento
Lavare i broccoletti e staccarne le cimette tagliandole nuovamente a metà per il lungo. Tuffarle in una pentola di acqua bollente e farle cuocere per una decina di minuti al massimo. Scolarle, passarle sotto il getto dell’acqua fredda e farle saltare velocemente in padella con aglio, olio e peperoncino.
Salare e mettere da parte. Nel frattempo preparare la pasta mescolando in una ciotola la farina con il sale e la curcuma. Aggiungere progressivamente il vino e l’acqua e impastare fino a ottenre un panetto liscio. Ungere uno stampo da crostata e stendere l’impasto al suo interno con le mani, alzandolo bene sui bordi. Riempire con i broccoletti (dopo aver eliminato l'aglio) e ripiegare i bordi verso l’interno.

Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti.

6 commenti:

  1. Mi piace il tuo racconto e anche lìimmagine di casa è molto intimo e caldo è logico che piace. Buona questa crostata da fare. Un abbraccio, buon anno a te e famiglia. Bacio

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  2. Ahahahaha scusa rido subito per il black out nella doccia.. pover uomo.. deve amarti alla follia!!!! Per il resto.. me lo presti pure a me??? lo dico perchè so che Ric non legge queste righe sennò sarebbero cavoli.. perchè dico la verità.. nemmeno io posso lamentarmi.. sapessi le volte che cucina cene.. e che cene... al mio posto! .. anche se il lavaggio non è il suo forte.. Ma son fortunata.. ho la lavastoviglie!!!! Comunque che bella la tua piccola casetta.. accogliente e calda.. ma amerete anche quella nuova.. appena vi ci sarete piazzati definitivamente.. rendendola accogliente per voi!!!! E sbavando sulla tua torta rustica.. perchè come sai.. amo broccolo siciliano e curcuma.. ti auguro un felicissimissimissimo 2015!!!!! anno nel quale spero di conoscerti! :-) ti abbraccio forte

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  3. ahahah...troppo troppo simpatica :-)
    Tuo marito è eccezionale..ti chiedere anch'io l'affitto ma ho già capito che devo mettermi in corda..ed è già piuttosto lungo :-P
    In bocca al lupo x la salute, il trasloco e l'inaugurazione della nuova casetta..vedrai che sarà un 2015 spumeggiante, io almeno te lo voglio augurare dal profondo del mio cuore <3
    A presto e ancora tanti tanti auguri <3

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  4. Carissima, quanto mi piace leggerti, sei simpaticissima, trooooooooooooooppo forte! La crostata mi piace tantissimo!!! Auguri per un magnifico anno nuovo, per una nuova vita... in tutti i sensi, baci!!!

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  5. Ho dovuto leggere questo post in due riprese..per poter leggere la ricetta senza fermarmi a ridere per il tuo racconto!! Anche io ho lasciato da poco una casetta di 45metri che amavo alla follia e che mi calzava alla perfezione..dove ho cucinato per 14 persone e per farli stare tutti ho mangiato sul bracciolo del divano..! Questa ricetta mi piace molto..mi piacciono molto i broccoletti e anche il profumo della curcuma..! Brava!!
    A presto
    Jess

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  6. Mio marito lo avresti sentito fino a casa tua se infreddolito e mezzo nudo doveva scendere a riattaccarsi la luce. Io direi che è un sant'uomo. Fortunata te......e pure lui però. un bacio.

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