“Questa è da mettere
sul blog”.
L’amato bene ormai si autodenuncia.
La sua consapevolezza ha raggiunto vette altissime.
È vigile, attento, preparatissimo.
Suggerisce dritte, dispensa consigli, richiama la mia
attenzione su cose che mi sfuggono…
Ogni tanto prova a sviare cercando di beccare me, in
castagna: “perché sul blog non scrivi
pure questo?”
Ma come le combina lui…
E si potrebbe buttarne lì anche giusto un paio, così, pescando fra le
più recenti.
Dal presepe allestito di tutto punto già una ventina di
giorni fa (perché lui mica c’ha tempo poi di ritagliarsi un sabato dedicato a
questo arduo compito);
all’idea/minaccia di mummificare
in qualche modo il tappetino di muschio all’uopo raccolto e siliconare i vari personaggi su apposito
supporto di compensato per non doversi sottoporre, ogni anno, all’improba
fatica dell’8 dicembre (o 22 novembre…fate voi).
“così mentre tu te ne
starai lì a combattere una giornata intera con fili di luci e palline di vetro,
affogando nella porporina, io arriverò col mio carrelletto e semplicemente
depositerò nel camino il mio presepe pronto: già fatto!”;
potrei raccontare delle scorte ossessivo-compulsive di
cartaigienica e casse d’acqua (più tante altre cose, ma la predilezione
assoluta è, per ragioni ancora sconosciute, precipuamente per questi due
prodotti) di cui disponiamo interi campionari, con esemplari dislocati perfino
sotto la panca del salotto per esaurimento dello spazio a nostra disposizione
(che non è che sia proprio tanto, già di suo);
e di come queste scorte vengano rimpinguate prima ancora che
si sia arrivati a consumarne anche solo un quarto;
sorvolerei sulla sua ormai nota tempestività;
sullo zelo operativo di quando abbiamo ospiti;
ma siccome il peggio non è mai morto e di stupirci il
destino non smetterà mai, preferisco buttare lì l’ultima sua trovata di sabato
pomeriggio.
Io: accasciata sul letto a combattere i sintomi nefasti di
un’influenza intestinale.
La nausea a dominare ogni pensiero, ogni movimento, le
scarne parole.
I sensi acuiti, specie l’olfatto.
Qualsiasi odore, fosse pure quello della terra bagnata di
pioggia, è molestia pura e viene captato prima ancora di giungere, realmente,
alle narici.
Silenzio nel resto della casetta.
Troppo silenzio.
Che fai amore?
Butto lì sentendo armeggiare nella cassetta degli attrezzi.
Ancora silenzio.
Poi l’acqua che scorre, il fuoco che si accende, viti che
rimbalzano sul pavimento, il rumore della macchinetta per l’espresso che pare
un trattore in agonia.
E improvvisamente la zaffata.
Aspra, pungente, travolgente, soffocante.
Di aceto purissimo.
Disincrostante, disinfettante.
Disarmante.
Come le sue genialate.
Perché quale idea migliore che spurgare i tubi dell’aggeggio
con aceto bollente, in 40
metri quadri di casa, mentre una disperata combatte
contro una nausea tale che perfino il tenue effluvio del sacchetto di lavanda
sotto il cuscino è un attentato?
Sfido chiunque a fornire risposta (anche vagamente) esaustiva.
@@@@@@@@@@
Una piccola genialata (questa sì: per davvero), un dolcetto da fare in quattro e
quattr’otto. L’ho visto da Marzia, la Stagionatrice degli antipasti, e non me lo sono
più tolto dalla testa, dopodichè ho provato e riprovato a farlo.
Persa, rapita, innamorata follemente. Sempre di più. Di
recente poi ne ho vista una selezione su una rivista. Tutte tortine cotte al microonde,
ancora più rapido. Io il microonde non ce l’ho e nel forno di casa viene
benissimo lo stesso. Niente bilancia, niente stampi imburrati, solo cucchiai e
cucchiaini.
Da fare, rifare, declinare in mille varianti, ma
soprattutto: da provare assolutamente!
E no: le tazze non esploderanno nel forno ;-)
E no: le tazze non esploderanno nel forno ;-)
Qua la sua ricetta, di seguito la mia versione
Ingredienti (per
2 tazze da tè)
6 cucchiai di farina
6 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di olio di semi
3 cucchiai di latte
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai colmi di gocce di cioccolato fondente
1 cucchiaio di rum
½ cucchiaino di lievito per dolci
½ cucchiaino di cannella
1 uovo
1 pizzico di zenzero in polvere
Procedimento
In una ciotola sbattere con una forchetta l’uovo con lo
zucchero; aggiungere latte, olio e rum.
Unire anche, un cucchiaio alla volta, il cacao setacciato
con la farina e il lievito. Profumare con lo zenzero e la cannella e
incorporare le gocce di cioccolato al composto. Trasferirlo nelle tazze,
lasciando circa 2 cm
dal bordo e appoggiare queste su una teglia ricoperta di carta forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti.
La cottura dipenderà molto dal forno: Marzia suggeriva 12-14 minuti non di più
perché il cuore deve rimanere morbido. Nel mio forno ce ne sono voluti una
manciata in più, regolatevi comunque con uno stecchino che dovrà uscire umido e
stando attenti a non far seccare le tortine.
Gustatele appena sfornate, o solo leggermente
intiepidite….paradisiache!!
Queste tortine sono semplicemente deliziose !!!!!! Quanto a quel gran genio del tuo amato, per vari aspetti sembra il mio, ahahaha.
RispondiEliminaUn bacio e spero che tu stia meglio.
ma sì perchè poi gira che ti rigira sti mariti sono tutti uguali!!
Eliminagrazie, bacioni!
...oddio...
RispondiElimina...ehehehe...
EliminaAcerto caldo se lo faccio per disincrostare maritozzo chiede il divorzio..ma non so se gli conviene ormai all'età di .....2x35+ ? ahahahahaha. Buona la tua idea in tazza ma io devo inventare qualcosa di salato come tu sai dolci NIET. Grazie cara un abbraccio e buona giornata.
RispondiEliminaedvige, io penso che in tazza si possano fare anche tortine salate...ti pare che non l'abbiano ancora inventate? mi informerò!! Quanto a cambiare dopo tutti questi anni...no per carità: significherebbe ricominciare tutto da capo.....meglio sopportare l'aceto!!!!!
EliminaGrazie a te, abbracci fortissimi e buon we
a me piace tantissimo e tutto quello che è al cioccolato, ma son letteralmente impazzita all'idea del muffin in tazza: bellissimo!!!
RispondiEliminae provalo dai, così mi fai sapere: è pratico e veloce, proprio da voglia improvvisa di dolce con tutti i supermercati chiusi e senza intenzione di sporcare la cucina: fai tutto in tazza: prepari/cuoci/mangi...genialata pazzesca!!
Eliminabacioni che arrivino all'altro capo del mondo!
Mi credi se ti dico che negliultimissimi giorni ne ho salvate 3 di ricette in tazza???? ma la tua.. mamma mia.. la provo presto presto!!! smack
RispondiEliminaeh sì perchè stanno spopolando e ce ne sono talmente tante versioni che uno alla fine dove pesca pesca bene. Vai: provale!!
Eliminabacioni a te, buon fine settimana<3
bella la torta in tazza, io non l'ho mai provata e...non ridere...ho timore che in forno si spacchi la tazza!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaera la mia stessa paura silviè: non rido solo perchè sono stata in ansia per tutto il tempo di cottura...ma poi non è esploso niente.certo non è una torta da provare con un pregiato servizio di limoges...non si può mai sapere!!
Eliminafammi sapere se la provi! bacioni, buon we
sorvolo sull'aceto caldo che mi fa venire la nausea anche quando sto bene....figuriamoci in quella situazione. Le tortine sono una figata.....mi chiedevo soltanto ma vanno bene tutte le tazzine? non è che nel forno si rompono?
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