Tabellina del nove - Gratin di cicoria olive e feta

In questo momento storico, da queste parti la feta, quel blocchetto di gustoso formaggio di pecora e capra, fino a qualche tempo fa da me quasi ignorato, va per la maggiore.

Essendomi consentita solo quella tipologia di formaggi ho trovato nella feta una validissima alleata di pranzi, cene, torte salate e panini al volo.

Si può dire che praticamente la metto ovunque, con buona pace dell’amato bene.

Anche se il tizio in verità, da che non la voleva nemmeno assaggiare, ora ne è diventato un grande estimatore.

Cotta o cruda,

al naturale o condita,

assoluta o ben celata fra altri ingredienti non fa differenza, lui la ama.
Dice.

Ancora non ho capito come sia possibile, ma pare sia così.

Lui che detesta i formaggi dalla consistenza poco meno che pietrosa.

Lui che se un sapore è anche solo vagamente acidulo per carità.

Ma i misteri non finiscono qua, perché se è per quello veramente detestava anche la cicoria.

Almeno fino a quando non gliel'ho propinata a tradimento.

Ma, sconsideratamente, dopo quella volta non ho più replicato.

Non ho battuto il ferro finché era caldo.

Ho lasciato morire la conquista così, senza consolidarla.

Per questo l’altra sera mi sono trovata in serio dubbio se fare la vaga e presentargli ugualmente il piatto o prepararmi anche un piano di riserva.

Poi ho deciso di buttarmi anche stavolta, senza troppo cincischiare.

Affrontare il rischio, giocarmi il tutto per tutto.

Compresa la possibilità, alle brutte, di buttare due uova in padella e fargli una frittata d’emergenza.

Invece è andata oltre ogni più rosea aspettativa.

“Speciale”

È stato solo uno dei vari e numerosi commenti estasiati mentre, con  moti di giubilo spazzolava ¾ di teglia.

“Hai capito cos’è, sì?”

“eccerto: cicoria, no? ‘mbè?

“E il formaggio?”

“La feta! Capirai io ce vado matto”.

Pare che il gusto cambi ogni 9 anni.

Evidentemente abbiamo appena scavalcato un multiplo…

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Una passeggiata per campi a raccogliere cicoria (o farla fare a mamma, come nel mio caso, comprese operazioni di pulitura e lessatura).

Quantità un po’ a occhio…e la cena è servita!

(poi magari con calma riuscirò pure a trovare un angolo in cui fare foto decenti in questa casa, specialmente di sera..)

Ingredienti

Un bel mazzo di cicoria di campo

100 gr di formaggio feta

Una manciata di olive nere denocciolate

Qualche cucchiaio di passata di pomodoro

Qualche cucchiaio di pangrattato (io l’ho usato di farro e soia e ricavato da panini raffermi tostati in forno e tritati)

Olio extravergine d’oliva

Peperoncino in polvere

Sale

Procedimento

Mondare la cicoria, lavarla e tuffarla in acqua bollente per circa 7-8 minuti dalla ripresa del bollore, dopodichè metterla a scolare. Quando si sarà intiepidita, strizzarla un po’ fra le mani, metterla in una terrina e tagliuzzarla grossolanamente. Condirla con olio e peperoncino. Unire la feta sbriciolata e le olive tagliate a rondelle, aggiustando eventualmente di sale.

Ungere una teglia e cospargerla di pangrattato. Disporvi sopra la cicoria in un solo strato, quindi cospargerla di pangrattato e completare con qualche cucchiaiata qui e là di passata di pomodoro.

Terminare con un giro d’olio e infornare a 180° per una ventina di minuti gli ultimi cinque dei quali in funzione grill.