"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

mercoledì 13 maggio 2015

Dettagli di stile - Ciambellone di grano saraceno fragola e limone


Per quanto mi scervelli, mi vengono in mente poche cose meno eleganti di un paio di leggins.
Che passati i 40 (di età e di peso) è difficile che calzino proprio a pennello.
Come minimo metteranno impietosamente e barbaramente in risalto cuscinetti laterali (interni o esterni) sulle cosce, quando non direttamente buchi di cellulite variamente sparsi.
E il fatto di sceglierli in nuances scure (= rigorosamente neri) non salva certo da questi rischi.
Che sempre di seconda pelle parliamo.
E la stoffa, con tutto il suo quantitativo di elastico (mai abbastanza teso da essere risolutivamente contenitivo) segue l’andatura bitorzoluta della pelle (quella vera) che nei punti critici declina in avvallamenti e crateri e si erge in collinette e montarozzi.
E di certo non è un bel vedere.
Quasi mai.
A meno di non disporre (oltre che di un’età compresa fra i 13 e i 20 anni) di gambe da fenicottero, altezza adeguata e palesarsi più in ossa che carne.
Ma bisogna poter contare su tutte e tre queste particolarità contemporaneamente, mica solo una a scelta.
È con questa consapevolezza saldamente raggiunta che, pur col mio metro e 58 (scarso) di “altezza” totale, dopo temporeggiamenti e ripensamenti, mi sono, ahimè, rassegnata ai leggins, perlomeno (e solo ed esclusivamente) in palestra.
Nel segreto delle sue stanze e confidando nella discrezione delle sparute e attempate frequentatrici della mattina.
(che comunque problemi di leggins, peso, età e costituzione, vivadio, non se ne fanno! 
E non solo li indossano con naturalezza e leggerezza ma sono da sprone, dolce e delicato, per fare altrettanto: daje ‘namo, infilate sti cosi, de che te vergogni? So comodi!)
Ma poi finisco per indossare sempre la stessa, unica maglietta che arrivi un po’ più giù dei fianchi e copra il più possibile, che sono perfezionista e incontentabile e la taglia 42 non mi rende la questione più tollerabile.
Il fatto è che i leggins, signore mie, io non li posso proprio vedere.
Ecco, diciamocelo.
Ma c’è un’altra spinosissima questione a renderli, se possibile, ancora più indigesti.
E riguarda precipuamente quel modello al polpaccio che lascia scoperte caviglie e parte di stinco.
Accade quando si è dormito male.
Quando la circolazione ha risentito di posizioni sbagliate o digestione difficile.
Quando il caldo incipiente suggerirebbe di passare all’infradito e togliere finalmente di mezzo quegli antiscivolo a pois e pinguini dal berretto rosa, ma io, freddolosa, continuo a usarli da quando mi alzo a quando infilo le scarpe per uscire.
Quelli con l’elastico che non si allenta mai.
Nemmeno dopo un quinquennio buono di utilizzo e lavaggi ripetuti a 60°.
Magari si logorano sui talloni, si bucano in punta, ma l’elastico non muore.
Mai.
E accade così, senza nemmeno rendersene conto salvo quando ormai è troppo tardi e ci si trova già davanti agli specchi in palestra, pronti per cominciare.
Succede di vederlo all’improvviso e sembra sempre la prima volta.
Di sgranare gli occhi per l’incredulità e prendere a inventarsi di tutto per farlo scomparire.
Saltelli sul posto, roteazione forsennata della caviglia in equilibrio precario sul tatami, massaggi vigorosi e frizionamenti compulsivi.
Ma lui niente, non si muove di una virgola e resterà lì imperterrito a fare bella mostra di sé finché parrà e piacerà a lui.
Roba che a fine lezione te lo ritrovi ancora lì.
Un po’ sbiadito e leggermente meno evidente, ma sempre inconfondibile.
Il segno dei calzini, quella riga spessa e a volte arzigogolata che segna (impietosamente) il confine tra caviglia e gamba è la chicca che completa degnamente l’outfit a base di leggins.
Perché nel frattempo avrò indossato fantasmini giusto per salvarmi dal rischio verruche o deciso di operare direttamente scalza.
E il segno degli antiscivolo da poco dismessi dunque sarà ancora più evidente.
Ancora più libero di mostrarsi, fiero e orgoglioso, al mondo.
Più elegante e stilosa non potrei essere.
Roba da far vacillare anche la più granitica delle fiducie in se stessi.
E la tortura palestricola, ora anche con risvolti psicologici, continua…

@@@@@@@@@@

Variazioni sul tema, che sempre di sette vasetti si tratta, ma la combinazione di queste farine per me nuove e finora sconosciute non finisce di stupirmi e incuriosirmi
(ah e nel frattempo abbiamo sostituito anche il termostato del forno: questo ciambellone è l'ultimo prodotto delle temperature folli del precedente...salvato per un soffio dall'incenerimento...)

Ingredienti (per uno stampo da 24 cm)

3 uova
2 vasetti di yogurt di soia alla fragola
2 vasetti di farina di grano saraceno
2 vasetti di zucchero di canna
1 vasetto di farina di farro
1 vasetto di fecola di patate
1 vasetto di olio di semi
1 bustina di lievito in polvere
1 limone bio (buccia e succo)

Procedimento
Sbattere le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto gonfio e spumoso. Unire gli yogurt, l’olio, la scorza grattugiata e il succo del limone continuando a mescolare.
Incorporare a mano a mano anche le farine setacciate con il lievito. Versare in uno stampo oliato e infarinato e cuocere a 180° (in forno preriscaldato) affidandosi come sempre alla prova stecchino.

9 commenti:

  1. sul fil rouge pure questo, eh? io comunque trovo i dolci con il grano saraceno veramente belli da vedere, perché non mi piacciono i dolci pannosi patinati lucidi perfetti, mi piacciono quelli grezzi, rustici, autentici, granulosi, schietti. Come le persone.

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    1. A chi lo dici pills. Poi ti dirò, questi dolci sono pure buoni...per quanto io continui sognare, anche ad occhi aperti, un peccaminosi esimo cornetto integrale al miele...rustico, grezzo autentico e granuloso pure quello!
      Baciotti

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  2. Ahahaha ma dai!!!! io invece li adoro!!!!! in inverno li metto spesso sotto tuniche al posto delle calze da 100 den ihhihihihi.. e anche in estate... sotto alcune gonne... così non si vedono buchetti qui e là... :-D Ma che bel ciambellone vedo.. anche se son sincera. la farina di grano saraceno la amo nei salati..ma nei dolci poco meno... smackkkk

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    1. Io fino a poco tempo fa la farina di grano saraceno non la amavo per niente, ma poi ho capito perché: l avevo assaggiata un' unica volta in una torta fatta di quella e miele di castagno, ma in realtà era il sapore forte di questo miele a non piacermi, anche se per anni sho dato lka colpa al saraceno. Poi gli ho concesso un' altra chance e ora non ti diuco che lka adoro mna la mangio molto volentieri. Il pane di grano saraceno per esempio mi piace tanto!
      Baci a te claudiuetta bella e grazie!

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  3. Io ho gambe non proprio da fenicottero ma quasi e quindi i leggins mi stanno divinamente bene ancora a 71 primavere. Una bella maglia lunga copre il fondo schiena giusto per accentuare la linea e davanti nascondere solo un pò di stomachino. La mia fortuna gambe braccia e viso magre per cui gioco di lunghezze :-)) - 167 cm x 65 kg può andare. Provati due giorni fa me li porto in vacanza. Dopo 8 mesi di nuoto 2 x settimana (1,5 km totali per 1 ora e mezza di tempo complessivi) mi sono assotigliata un pò stomachino. Perchè non fai anche tu??? dai sei quasi a metà strada cosa vuoi che siano 40....Un abbraccio e buona giornata.
    PS. Favoloso ma due vasetti di zucchero di canna troppi per me...devo ridurre ciaooo

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    1. Grande Edvige: hai una linea perfetta e sei una brava sportiva, non posso che ammirati! E fai benissimo a portare i leggins, anche mia mamma li porta e ci si trova molto bene. Io come sai esasperò un po le cose quando ironizzo. Ma è vero che con ileggins ho un pessimo rapporto, non è una questione di fisico, è che non mi piacciono proprio anche se ogni tanto, ti confesso, li metto anche io d inverno sotto i vestiti di lana perché si come sono allergica alle calze, quelli in cotone mi risolvono la vita. È questione di sentirsi a proprio agio: tu fai benissimo a portarli, tra l altro è vero che sono comodi!
      Per il ciambellone, certo che puoi ridurre la quantità di zucchero, tra l altro la farina di grano saraceno ha anche un basso indice glicemico, come quella di orzo o di farro!
      Tanti bacioni salutami maritozzo e buone vacanze!!!!

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  4. Tesoro mi fai davvero sorridere e le tue avventure sono troppo divertenti ^_^ sono sicura che non 6 quello spettacolo indegno che vuoi far trasparire ma la tua ironia ha sempre la meglio ^_^ e fa dimenticare tutto il resto ^_^
    Ottimo dolce e fantastico mix di farine..meno male si è salvato dall'incenerimento :-P
    ps: io adoro i leggins e anche i jeggins...sono un caso disperato :-P

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    1. Ecco, i jeggins mi mancano proprio, quelli non li ho mai provati, ma chissà!!!
      Potrebbe arrivare il giorno in cui mi convertirà e porterò solo quelli!!!
      Incenerimento evitato per un soffio...eh ma finalmente col termostato nuovo è tutta un' altra storia!!
      Tanti baci consu buona serata!!

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  5. ahahah come lo spieghi bene tu....tutto vero anch'io li uso ma rigorosamente con maglietta che copra il più possibile che non sopporto montarozzi e cavità varie in bella mostra. Dovesse mai entrare Enzo Miccio nasconditi :DDDD

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