Per quanto mi scervelli, mi vengono in mente poche cose meno eleganti di un paio di
leggins.
Che passati i 40 (di età e di peso) è difficile che calzino
proprio a pennello.
Come minimo metteranno impietosamente e barbaramente in
risalto cuscinetti laterali (interni o esterni) sulle cosce, quando non
direttamente buchi di cellulite variamente sparsi.
E il fatto di sceglierli in nuances scure (= rigorosamente
neri) non salva certo da questi rischi.
Che sempre di seconda pelle parliamo.
E la stoffa, con tutto il suo quantitativo di elastico (mai
abbastanza teso da essere risolutivamente contenitivo) segue l’andatura
bitorzoluta della pelle (quella vera) che nei punti critici declina in
avvallamenti e crateri e si erge in collinette e montarozzi.
E di certo non è un bel vedere.
Quasi mai.
A meno di non disporre (oltre che di un’età compresa fra i
13 e i 20 anni) di gambe da fenicottero, altezza adeguata e palesarsi più in
ossa che carne.
Ma bisogna poter contare su tutte e tre queste particolarità
contemporaneamente, mica solo una a scelta.
È con questa consapevolezza saldamente raggiunta che, pur
col mio metro e 58 (scarso) di “altezza” totale, dopo temporeggiamenti e
ripensamenti, mi sono, ahimè, rassegnata ai leggins, perlomeno (e solo ed esclusivamente) in palestra.
Nel segreto delle sue stanze e confidando nella discrezione
delle sparute e attempate frequentatrici della mattina.
(che comunque problemi di leggins, peso, età e costituzione,
vivadio, non se ne fanno!
E non solo li indossano con naturalezza e leggerezza
ma sono da sprone, dolce e delicato, per fare altrettanto: daje ‘namo, infilate sti cosi, de che te vergogni? So comodi!)
Ma poi finisco per indossare sempre la stessa, unica
maglietta che arrivi un po’ più giù dei fianchi e copra il più possibile, che
sono perfezionista e incontentabile e la taglia 42 non mi rende la questione
più tollerabile.
Il fatto è che i leggins, signore mie, io non li posso
proprio vedere.
Ecco, diciamocelo.
Ma c’è un’altra spinosissima questione a renderli, se
possibile, ancora più indigesti.
E riguarda precipuamente quel modello al polpaccio che
lascia scoperte caviglie e parte di stinco.
Accade quando si è dormito male.
Quando la circolazione ha risentito di posizioni sbagliate o
digestione difficile.
Quando il caldo incipiente suggerirebbe di passare
all’infradito e togliere finalmente di mezzo quegli antiscivolo a pois e
pinguini dal berretto rosa, ma io, freddolosa, continuo a usarli da quando mi
alzo a quando infilo le scarpe per uscire.
Quelli con l’elastico che non si allenta mai.
Nemmeno dopo un quinquennio buono di utilizzo e lavaggi
ripetuti a 60°.
Magari si logorano sui talloni, si bucano in punta, ma
l’elastico non muore.
Mai.
E accade così, senza nemmeno rendersene conto salvo quando
ormai è troppo tardi e ci si trova già davanti agli specchi in palestra, pronti
per cominciare.
Succede di vederlo all’improvviso e sembra sempre la prima
volta.
Di sgranare gli occhi per l’incredulità e prendere a
inventarsi di tutto per farlo scomparire.
Saltelli sul posto, roteazione forsennata della caviglia in
equilibrio precario sul tatami, massaggi vigorosi e frizionamenti compulsivi.
Ma lui niente, non si muove di una virgola e resterà lì
imperterrito a fare bella mostra di sé finché parrà e piacerà a lui.
Roba che a fine lezione te lo ritrovi ancora lì.
Un po’ sbiadito e leggermente meno evidente, ma sempre
inconfondibile.
Il segno dei calzini, quella riga spessa e a volte
arzigogolata che segna (impietosamente) il confine tra caviglia e gamba è la
chicca che completa degnamente l’outfit a base di leggins.
Perché nel frattempo avrò indossato fantasmini giusto per
salvarmi dal rischio verruche o deciso di operare direttamente scalza.
E il segno degli antiscivolo da poco dismessi dunque sarà
ancora più evidente.
Ancora più libero di mostrarsi, fiero e orgoglioso, al
mondo.
Più elegante e stilosa non potrei essere.
Roba da far vacillare anche la più granitica delle fiducie
in se stessi.
E la tortura palestricola, ora anche con risvolti psicologici,
continua…
@@@@@@@@@@
Variazioni sul tema, che sempre di sette vasetti si tratta,
ma la combinazione di queste farine per me nuove e finora sconosciute non
finisce di stupirmi e incuriosirmi
(ah e nel frattempo abbiamo sostituito anche il termostato del forno: questo ciambellone è l'ultimo prodotto delle temperature folli del precedente...salvato per un soffio dall'incenerimento...)
(ah e nel frattempo abbiamo sostituito anche il termostato del forno: questo ciambellone è l'ultimo prodotto delle temperature folli del precedente...salvato per un soffio dall'incenerimento...)
Ingredienti (per uno
stampo da 24 cm )
3 uova
2 vasetti di yogurt di soia alla fragola
2 vasetti di farina di grano saraceno
2 vasetti di zucchero di canna
1 vasetto di farina di farro
1 vasetto di fecola di patate
1 vasetto di olio di semi
1 bustina di lievito in polvere
1 limone bio (buccia e succo)
Procedimento
Sbattere le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto
gonfio e spumoso. Unire gli yogurt, l’olio, la scorza grattugiata e il succo
del limone continuando a mescolare.
Incorporare a mano a mano anche le farine setacciate con il
lievito. Versare in uno stampo oliato e infarinato e cuocere a 180° (in forno
preriscaldato) affidandosi come sempre alla prova stecchino.
sul fil rouge pure questo, eh? io comunque trovo i dolci con il grano saraceno veramente belli da vedere, perché non mi piacciono i dolci pannosi patinati lucidi perfetti, mi piacciono quelli grezzi, rustici, autentici, granulosi, schietti. Come le persone.
RispondiEliminaA chi lo dici pills. Poi ti dirò, questi dolci sono pure buoni...per quanto io continui sognare, anche ad occhi aperti, un peccaminosi esimo cornetto integrale al miele...rustico, grezzo autentico e granuloso pure quello!
EliminaBaciotti
Ahahaha ma dai!!!! io invece li adoro!!!!! in inverno li metto spesso sotto tuniche al posto delle calze da 100 den ihhihihihi.. e anche in estate... sotto alcune gonne... così non si vedono buchetti qui e là... :-D Ma che bel ciambellone vedo.. anche se son sincera. la farina di grano saraceno la amo nei salati..ma nei dolci poco meno... smackkkk
RispondiEliminaIo fino a poco tempo fa la farina di grano saraceno non la amavo per niente, ma poi ho capito perché: l avevo assaggiata un' unica volta in una torta fatta di quella e miele di castagno, ma in realtà era il sapore forte di questo miele a non piacermi, anche se per anni sho dato lka colpa al saraceno. Poi gli ho concesso un' altra chance e ora non ti diuco che lka adoro mna la mangio molto volentieri. Il pane di grano saraceno per esempio mi piace tanto!
EliminaBaci a te claudiuetta bella e grazie!
Io ho gambe non proprio da fenicottero ma quasi e quindi i leggins mi stanno divinamente bene ancora a 71 primavere. Una bella maglia lunga copre il fondo schiena giusto per accentuare la linea e davanti nascondere solo un pò di stomachino. La mia fortuna gambe braccia e viso magre per cui gioco di lunghezze :-)) - 167 cm x 65 kg può andare. Provati due giorni fa me li porto in vacanza. Dopo 8 mesi di nuoto 2 x settimana (1,5 km totali per 1 ora e mezza di tempo complessivi) mi sono assotigliata un pò stomachino. Perchè non fai anche tu??? dai sei quasi a metà strada cosa vuoi che siano 40....Un abbraccio e buona giornata.
RispondiEliminaPS. Favoloso ma due vasetti di zucchero di canna troppi per me...devo ridurre ciaooo
Grande Edvige: hai una linea perfetta e sei una brava sportiva, non posso che ammirati! E fai benissimo a portare i leggins, anche mia mamma li porta e ci si trova molto bene. Io come sai esasperò un po le cose quando ironizzo. Ma è vero che con ileggins ho un pessimo rapporto, non è una questione di fisico, è che non mi piacciono proprio anche se ogni tanto, ti confesso, li metto anche io d inverno sotto i vestiti di lana perché si come sono allergica alle calze, quelli in cotone mi risolvono la vita. È questione di sentirsi a proprio agio: tu fai benissimo a portarli, tra l altro è vero che sono comodi!
EliminaPer il ciambellone, certo che puoi ridurre la quantità di zucchero, tra l altro la farina di grano saraceno ha anche un basso indice glicemico, come quella di orzo o di farro!
Tanti bacioni salutami maritozzo e buone vacanze!!!!
Tesoro mi fai davvero sorridere e le tue avventure sono troppo divertenti ^_^ sono sicura che non 6 quello spettacolo indegno che vuoi far trasparire ma la tua ironia ha sempre la meglio ^_^ e fa dimenticare tutto il resto ^_^
RispondiEliminaOttimo dolce e fantastico mix di farine..meno male si è salvato dall'incenerimento :-P
ps: io adoro i leggins e anche i jeggins...sono un caso disperato :-P
Ecco, i jeggins mi mancano proprio, quelli non li ho mai provati, ma chissà!!!
EliminaPotrebbe arrivare il giorno in cui mi convertirà e porterò solo quelli!!!
Incenerimento evitato per un soffio...eh ma finalmente col termostato nuovo è tutta un' altra storia!!
Tanti baci consu buona serata!!
ahahah come lo spieghi bene tu....tutto vero anch'io li uso ma rigorosamente con maglietta che copra il più possibile che non sopporto montarozzi e cavità varie in bella mostra. Dovesse mai entrare Enzo Miccio nasconditi :DDDD
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