L’ultima frontiera delle mie sperimentazioni.
E per una pigra come me non è affatto scontato.
Decidere di farle come riuscire nell’impresa.
Perchè non è proprio una di quelle cosette da fare al volo, come piace a me.
Ricette veloci, senza tanti passaggi, ma con enormi soddisfazioni, come quei famosi panini lì, tanto per capirci.
Ho anche tentato delle scorciatoie, cercando ricette di fette biscottate super rapide.
Infatti il primo tentativo è stato quasi (del tutto)
fallimentare.
Non solo per colpa mia però, va detto.
La ricetta prometteva un tipo di fetta biscottata perfino
senza lievito.
E il risultato, almeno in termini di sapore, non era nemmeno
troppo malvagio a dire il vero.
Se non fosse che intanto il panetto di impasto non è
cresciuto per niente e più che fette sono venuti fuori “crostini” (tondi)
biscottati.
E poi nemmeno 40 minuti di forno a basse temperature sono
serviti a biscottarli realmente.
Si ostinavano a rimanere degli ammassati, rifatti e stantii
biscottini dall’aria rassegnata e per niente allettante.
Così ho mollato, strozzandomeli giù per colazione ogni
mattina, così com'erano, fino ad agognato esaurimento, certa comunque che l’amato bene, che
peraltro non era nemmeno il destinatario di tali leccornie ma assiste (alternativamente a dita
incrociate o gufando, senzo l'umore) a ogni mio tentativo di confezionarmi cibi speciali da sola, avrebbe perlomeno apprezzato lo sforzo,
lodato il coraggio, ammirato la tenacia.
Invece…
Lo sfottò è durato giorni.
Sfotteva perfino il vezzo di aver voluto creare la
variegatura a base di orzo.
“già che c’eri potevi
farci dei riccioli di kamut, intarsi di
ceci o scolpirci dentro nuvolette di
avena tostata”
E a seguire una diabolica risata.
L’affronto era troppo grave.
Ho iniziato un sabato mattina appena aperti gli occhi:
impastino/prima lievitazione.
Ricetta imparata a memoria, mosse studiatissime e via, in
marcia come un soldato al fronte.
Ho proseguito 45 minuti dopo (essermi preparata per andare
al mare e già con un piede fuori dalla porta): unione di tutti gli altri
ingredienti/seconda lievitazione.
Ho avviato il terzo step appena rientrata all’ora di pranzo:
stesura impasto/disposizione negli appositi stampi per ultima lievitazione.
Ho concluso i compitini della giornata infornando per 40
minuti e messo a riposare i bauletti di pane.
Ma già gongolavo vedendoli così cresciuti e dall’aspetto
rassicurante: non potevano essere cattivi o riuscire male ormai, così
paffutelli e rigogliosi come si presentavano.
Stavolta mi sa che
avevo fatto centro, ma ancora non osavo dirmelo.
E soprattutto dirlo a lui.
Certo mancava la fase più importante della biscottatura,
rimandata, per prudenza, al giorno seguente.
Con quel gufo della mia metà che chiedeva a più riprese: come vanno i crostini, stavolta?
Sghignazzando senza remore.
Ma già sentiva franare il terreno sotto i piedi, aggirandosi
a naso in su per la casa pervasa da un odore di pane/biscotti/mulini bianchi.
Gliele ho fatte assaggiare appena uscite dal forno, ancora
calde e fragranti.
È uno che ama scherzare lui, un provocatore nato e un
goliardico.
Ma con un senso della giustizia e un’onestà d’animo molto
forti.
Certo qualche fatica gli sarà costata ugualmente sgranare
gli occhi, guardarmi stupito, esclamare ammirato: “Ma…sono perfette: brava!”
Musica per le mie orecchie.
Affronto lavato.
@@@@@@@@
Ho preso la ricetta qui, ed è una di quelle ricette
perfette, ben spiegate e che riescono al
primo colpo suscitando moti di gratitudine infinita. L’ho riadattata alle mie
esigenze sostituendo la farina di frumento con quella di farro e lo zucchero
semolato con quello di canna. Inoltre ho voluto proprio strafare aggiungendo la
variegatura con orzo solubile, ma quello è un passaggio facoltativo. Ecco la
mia versione:
Ingredienti (per circa 30 fette biscottate/stampo per plumcake
da 28-30 cm
o due piccoli)
60 gr di zucchero di canna
200 ml di acqua
60 ml di olio di semi di arachide o girasole
3 cucchiaini rasi di lievito di birra secco
un cucchiaino di miele
un cucchiaino raso di sale
+ 3 cucchiaini di orzo solubile per la variegatura
(facoltativo)
Procedimento
1. Come prima cosa preparare il
lievitino con 90 g
di farina di farro presi dal totale, 100 ml di acqua tiepida e un cucchiaino di
miele. Mescolare per bene in una ciotola, ottenendo un composto omogeneo e
privo di grumi e fare riposare per circa ¾ d’ora-1 ora coperto con pellicola.
2. Trascorso questo tempo, riprendere
il lievitino e mescolarlo a tutti gli altri ingredienti tranne il sale (nella
macchina del pane se se ne possiede una, o lavorando a mano, come nel mio
caso).
Lavorare il composto fino a
quando non sarà ben liscio ed omogeneo. In ultimo unire anche il cucchiaio di
sale, lavorando ancora un po’. Far lievitare fino a completo raddoppio (circa
un paio d’ore).
Stendere il resto dell’impasto su
un piano leggermente infarinato, cercando di formare un rettangolo e disporvi
al centro quello scuro steso a sua volta, facendo aderire bene le due parti.
Arrotolare per il senso della lunghezza e formare un filoncino, avendo cura di
lasciare la parte sigillata sotto.
Sistemarlo in uno stampo da
plumcake grande o dividerlo in due piccoli, comunque il filoncino deve entrare
perfettamente nello senso della lunghezza.
Fare lievitare ancora fino a
quando non raggiungerà il bordo dello stampo (…o va molto oltre, come nel mio
caso)
4. Trascorso il tempo necessario cuocere,
in forno preriscaldato, a 180° per circa
40 minuti.
Quando la superficie sarà ben
dorata, sfornare e lasciare raffreddare completamente. Dopodiché estrarre dallo
stampo, coprire con canovaccio e fare riposare il filoncino per un giorno
circa (l'assaggio è d'obbligo e saranno buonissime anche così).
5. Trascorse le ore di riposo,
tagliare il filoncino con un coltello seghettato in tante fette di circa 1/2 o 1 cm di spessore.
Disporre tutte le fette su una
leccarda da forno
e tostarle a 150° ( tra i 15 e i 20 minuti per
lato, secondo il forno; questo passaggio è il più delicato: non esagerare
perché una volta fredde tenderanno a indurire ulteriormente). Sfornare, fare
raffreddare e conservate le fette biscottate in una scatola di latta o bustine
per alimenti….e buona colazione!
proprio delle gran fette biscottate, un ottima ricetta, fai molto bene a sperimentare
RispondiEliminaGrazie dell apprezzamento e dell incoraggiamento gunther! Un abbraccio, buona serata
EliminaAnch'io quando devo mettermi ad impastare e che non si tratti di dolci di guai ne combino parecchi, quindi tranquillizzati...da ultimo il soda bread di ieri che proprio non riesco a farmelo piacere! E sto avendo tanti problemi con pane, pizza e focacce che a quanto pare con il mio stomaco non ci vanno più d'accordo: ho fatto il soda bread incolpando il lievito del malessere e invece sono stata male ugualmente e a questo punto farò incetta delle tue proposte al fine di evitare la farina di grano tenero (che sia lei la malefica?) Queste fette biscottate sono bellissime, appena torno dalle vacanze ci provo!
RispondiEliminaUn bacio :)
Mah, tentare non nuoce, poi sai almeno variare queste farine può essere sicuramente benefico.. Perche se ci pensi di frumento ne assumiamo proprio tanto in una giornata fra colazione, pranzo, cena, spuntini vari. Tra pasta, pane, pizza., fette biscottate, biscotti, crackers, pan grattato, senza contare tutti gli altri alimenti non sospetti in cui il frumento è contenuto. Quindi magari qualche alternativa anche proprio nella arco di una giornata non può che fare bene.( buono però il,soda bread!!) ti mando tanti baci, grazie e rimettiti presto dal tuo malessere<3
EliminaHanno davvero un bellissimo aspetto..complimenti!!! In cucina, come nella vita, non bisogna mai arrendersi e prima o poi arriva sempre la "ricetta" perfetta x la felicità :-)
RispondiEliminaDomani mi prenoto x fare colazione da te ^_^
Grazie Consu, che belle parole!!!💜 ti aspetto molto volentieri! Tanti baci
EliminaMA...COMPLIMENTI!!!!!!!
RispondiEliminasì! lo sto gridando!! dinanzi a tale spettacolo, coraggio e maestria...troppo brava!!!!