Io non so nuotare.
Questa frase la ripeto da una vita.
Ma non solo non sono capace di muovermi
nell' acqua.
Io non so proprio stare a galla.
Anche questo fa parte del mio
biglietto da visita dopo nome e cognome.
Come un marchio di fabbrica, un titolo
onorifico, qualcosa da confessare subito.
Io ho paura dell’ acqua.
E non vado dove l’ acqua mi arriva
oltre il punto vita.
È stato così per 43 anni.
Poi, qualche tempo fa, è successo.
Qualcosa è scattato dentro.
Un interruttore arrugginito ha iniziato
a muoversi. Prima duro, incerto, cigolante.
Fino a scattare di colpo, inondando di
luce una stanza rimasta al buio da sempre.
Illuminando oltre i confini di tutti
quelli che, negli anni, mi hanno suggerito di provare, di affidarmi a un
istruttore, di vincere la mia paura.
Ma la paura è irrazionale e anche se
affonda le radici in eventi traumatici e spiegabilissimi non la superi con le
parole e gli incoraggiamenti, con le evidenze scientifiche e le nozioni
tecniche.
Non ho idea di come la si superi.
Nemmeno adesso.
So solo che è successo
Ed è successo così, all’ improvviso,
non saprei nemmeno dire come né descrivere il momento esatto.
Posso solo ricollegare, a posteriori,
piccolissimi eventi di progressivo avvicinamento legati agli anni passati.
Indizi di un cambiamento, seppur
lentissimo, che stava avvenendo.
La prima volta che sono riuscita ad
entrare in una piscina decidendo di ignorare che mi tremassero le gambe.
E di rimanerci qualche minuto.
La prima volta che ho accettato di
salire su una barchetta di legno nell’ Oceano indiano, pur armata di giubbotto
salvagente.
E di godermi il viaggio.
La prima volta in cui anziché rimanere
rannicchiata su me stessa con i piedi conficcati saldamente nella sabbia ho
provato a srotolarmi appoggiata a un cuscinetto di gomma, accorgendomi che sì,
forse potevo anche galleggiare.
Forse.
Poi è successo.
Che abbia voluto sincerarmi di questo.
Testare finalmente il cuscinetto di
gomma che ho da anni, senza di fatto averlo mai realmente utilizzato, nel modo
che sarebbe proprio.
Lo tenevo solo lì come ancora, come
supporto, continuando però a starmene aggrappata al fondale dell’ acqua bassa.
Sono arrivata senza accorgermene dove
l'acqua mi arrivava alle ascelle.
Ho provato a distendere prima le
braccia, sempre appoggiate al cuscinetto, poi le gambe, a muoverle perfino un
po’.
Venticinque anni insieme garantiscono
una conoscenza molto approfondita.
Quella che ha spinto mio marito a non
dirmi niente, a fare inizialmente finta che niente stesse accadendo, mentre
vedeva invece compiersi sotto gli occhi un piccolo miracolo.
Lui che in passato ha tentato in ogni
modo di farmi passare almeno il terrore di stare in acqua, di
"insegnarmi" almeno a galleggiare.
Lui che a momenti trascinavo con me
negli abissi.
Ha taciuto, ha osservato, ha sperato.
Poi ha usato la delicatezza più
disarmante, buttandola solo lì.
Passandomi piccole dritte su come,
eventualmente, muovere gambe e braccia;
parlandomi di leggi fisiche, raccontandomi di quello che lui fa in piscina
3 volte a settimana e delle sue emozioni.
Di come anche al nuotatore più esperto possa capitare di provare attimi
di incertezza, di sconcerto o proprio di paura.
Senza dare peso a quello che stava
accadendo.
Ed è successo che dopo aver trovato
stabilità a pelo d’ acqua la mia mente abbia deciso di staccare le mani dal
cuscinetto, di provare a muoverle, assecondando lo stesso movimento delle
gambe.
Sono andata giù, mi è entrata acqua nel
naso, ho tossito un po’.
E ho riprovato.
Ho scoperto che potevo stare a galla
senza l’ aiuto del cuscinetto.
Che avanzavo, che l’ acqua mi teneva su, che era perfino
bello.
Prima in maniera goffa, a polmoni
pieni, in apnea.
Poi respirando, annusando, assaporando
il compiersi di un evento nemmeno lontanamente immaginato.
Che non avevo deciso, non avevo
programmato, non avrei mai potuto pianificare.
Ma che si è prepotentemente fatto strada da solo.
E ho fatto amicizia col mare che ho
sempre amato tanto ma solo a modo mio, tenendolo a distanza, senza mai
confrontarmici sul serio.
Ho respirato a pieni polmoni, e con
ogni fibra del corpo, la libertà di muovermici dentro.
Di giocare con l’ acqua, con me stessa,
con la mia antica paura.
Ho imparato a conoscerle un po’, a
farmele amiche, a guardarle negli occhi,
L' acqua e la paura.
E ho rivolto tutte le mie attenzioni
alla prima, godendo della sua purezza e
dei suoi meravigliosi colori, questa volta da dentro, da sotto, facendomi
abbracciare e sostenere, cullare e coccolare.
Abbandonandomi.
E ho scoperto che è bellissimo.
Che niente è impossibile.
(Grazie Zacinto)
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Ingredienti (per 4)
250 gr di surimi
surgelato o fresco
1 barattolo di fagioli
spagna
1 barattolo di borlotti
2 coste di sedano
2 carote
Una manciata di olive
nere
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe
Origano
Limone o aceto di mele
(facoltativi)
Procedimento
Tagliare i surimi a
pezzetti in diagonale e disporli in una ciotola. Unire i due tipi di fagioli
sciacquati sotto l’acqua corrente e ben scolati, le carote e il sedano tagliati
a dadini e le olive divise a metà. Condire con olio, sale e pepe, una
spolverata di origano e, volendo, una spruzzata di aceto o limone (io li ho
omessi entrambi).
Conservare in frigorifero
fino al momento di servire.
Il mare è la mia vita, ci sono nata e non sai quanto piacere mi abbia fatto leggere le tue righe, della tua voglia di provarci e della tua vittoria sulla paura. Che io non conosco, ho imparato a nuotare da sola all'età di tre anni, tant'è che mio figlio non ha mai usato alcun galleggiante, me lo portavo sulle spalle facendo il delfino e nuotavamo sino alle boe... ed è stata una fortuna perché aveva due anni che cadde dal canotto, ma invece di andare nel panico si mise a nuotare e da allora non ha più smesso :)
RispondiEliminaLa tua ricetta è una meraviglia, la stampo e la metto tra le cose da fare perché è fresca e perché ha il sapore del mare, anche se c'è chi critica aspramente la scelta di usare i bastoncini di surimi, ma a me piacciono! E, ti dirò, non ho alcuna intenzione di attendere l'estate prossima per assaggiare quest'insalata :)
Un bacio cara Luna nuotatrice!
Grazie!!!! Dell incoraggiamento e delle belle parole. Purtroppo io ho cercato di imparare troppo tardi, a 8 anni. Ho sempre pensato che se avessi avuto un figlio avrei fatto di tutto per metterlo in acqua da piccolissimo perché a non saper nuotare ti perdi proprio un sacco di cose bellissime, e questo l ho scoperto solo da poco!!
RispondiEliminaSui surimi la penso esattamente come te: non saranno l alimento più salutare del mondo ma mi piacciono tanto e io me li mangio lo stesso!! A volte li faccio con i ceci, origano e
Limone
:http://pizzafichiezighini.blogspot.it/2012/07/dei-miei-pranzi-salutistici-e-dei.html
Oppure ripassati in padella sempre con i ceci ma aglio olio, peperoncini e rosmarino ( la versione " invernale" in pratica!!)
Grazie ancora tanti baci tatiana<3
Hai fatto benissimo!!!! Io ho ricominciato a nuotare dopo circa 10 anni che non andavo più in mare dove non toccavo! ahimè all'età di 9 anni circa.. mi prese un crampo.. ebbi così paura e da là niente più! Poi a 19 anni.. ho scoperto le magiche pinne... e grazie a quelle non ho più paura! Mi sento come un salvagente addosso... e sto perfettamente a mio agio in mare!!! Un abbraccio e grazie di queste magnifiche foto... :-*
RispondiEliminaChe brava Claudia: anche per te non deve essere stato facile! ma per fortuna hai trovato il tuo modo di vincere la paura.Grazie a te, tanti baci buona giornata!
Eliminasono così fiera di te che ti voglio abbracciare. ORA.
RispondiElimina(ma passi?)
Grazie Pills<3!
Eliminadimmi giorno/ora e soprattutto luogo.
ndo te trovo??
6 stata davvero coraggiosa, non è facile superare una paura così radicata dentro se stessi..ma tu 6 la dimostrazione che con amore e dedizione tutto si può ottenere e la tua conquista è qualcosa di straordinario :-) Ti ammiro!
RispondiEliminaColoratissima anche l'insalata..mi ricorda tanto l'estate che già mi manca..
A chi lo dici Consu: io vorrei che questa estate non finisse mai!!! (oddio, il clima poi in realtà aiuta in questo desiderio...tutto sembra tranne che autunno!)
EliminaGrazie mille: per me è stata veramente una conquista straordinaria, che mai avrei pensato di ottenere. Mi piace il fatto che le cose cambino, si evolvano, anche le convinzioni più radicate, soprattutto le cose date per scontate e irrimediabili.
Ti mando un bacione grandissimo, buona giornata!
sono contenta che non hai più paura di nuotare, nuotare è favoloso e ci porta alla scoperta di posti meravigliosi come quelli nelle foto qui sopra!!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaVerissimo silvietta! E meglio ntardi che mai!!
EliminaAbbracci a te, grazie!
a me che sono nata "in acqua" (città di mare che amo tantissimo... il mare, non la mia città!!!) non può che fare estremamente piacere sentire che sei riuscita a vincere le tue ansie. Sentirsi cullati è bellissimo e se le tue prime volte sono state in questo splendido mare che hai fotografato sei stata "fortunata" :))) ... o forse sono proprio queste acque cristalline greche che ti hanno ispirato. Ciao bella, felice di ritrovarti in formissima dopo questa (mia) lunghissima pausa estiva. :*
RispondiEliminaFaustina!!!! Che bello rileggerti! Dici bene: sono state proprio quelle acque splendide e invitanti ad ispirarmi. Spero di ricordarmene la prossima estate!
EliminaTi abbracciò forte, tanti baci!!
tanto per cominciare, alla mail
RispondiEliminairishxever@yahoo.it
Oh mi era sfuggita! Prendo subito nota!! La miua è quella in alto a destra!
Eliminaoltre il contenuto di questo post (grandissima!!), ho apprezzato molto il modo in cui racconti questa tua avventure: mi ha fatto pensare che dietro lo schermo - e queste bellissime foto- ci sia una persona davvero bella!
RispondiEliminaFede grazie!!! Che carina che sei. Sembra una sciocchezza, per me è stato invece quasi un miracolo! E comunque una conquista del tutto insperata. Bacioni grandi!!
EliminaMia mamma quando l'acqua le arriva alle ginocchia comincia a dire di non respirare più e a me fa ridere però la paura è irrazionale perciò capisco. Io ho paura dell'altezza ma magari strisciando cerco di non lasciarmi sopraffare altrimenti mi perderei tanto, soprattutto viaggiando. Soffro ma non rinuncio però con i miei tempi e senza che nessuno mi forzi. Il mare della Grecia è magico perciò grazie Zeus e Nettuno che hanno compiuto il miracolo, Brava tu.
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