L’incubo più grande per gli operai è stata la nostra estrema pignoleria, anche sulle cose cui normalmente non viene data particolare importanza.
Come le fughe tra le mattonelle, per dirne una.
Di solito sono grigie o bianche; non si viene interpellati per cose più importanti figuriamoci per una bazzecola di questo genere.
E poi chi è che si mette lì con la tirella dei colori (sì, ne esiste una anche per le fughe!) a decidere colore e spessore di quella piccola, insignificante striscia divisoria tra un mattone e l’altro?
Per esempio io. Che sulla faccenda avevo trascorso una mezza (freddissima) mattinata di metà febbraio in compagnia del capocantiere ad accostare piastrelle e valutare sfumature affinché, azzeccando la fuga di colore più simile possibile al pavimento che avevo scelto, l’effetto legno risultasse ancora più evidente.
Ma se metti la fuga della stessa tonalità non si valorizza la mattonella! - era il coro unanime e quasi scandalizzato dei ragazzotti di bottega.
Che mi guardavano scuotendo la testa e compatendomi come meglio potevano
È proprio quello che voglio! Non deve risaltare la mattonella ma l’effetto legno: apparire come una tavola lunga e senza interruzioni. Quindi la fuga – visto che, come mi avete detto, si deve fare per forza perché le piastrelle sono lunghe ‘na quaresima- voglio che si veda il meno possibile.
Poi, conoscendo i miei polli, e sapendo che le parole volano, specialmente quelle ritenute assurde e nemmeno meritevoli di considerazione, io m’ero pure diligentemente segnata il codice di tutti e tre i colori che avevo scelto rispettivamente per bagno, cucina/salone, veranda/giardino.
Ma non te preoccupà, se lo ricordamo!
Difatti si sono ricordati talmente bene che i colori del bagno e della veranda a un certo punto si sono autonomamente scambiati fra loro e tanti saluti.
L’arrabbiatura è stata compensata dalla soddisfazione per il risultato ottenuto invece in cucina (dove il codice, sicuramente per intercessione della divina provvidenza, lo hanno imbroccato), addirittura migliore di quello che avevo sperato e immaginato.
Poi trascorre del tempo.
Quasi due mesi. E arriva il momento di fare anche il pavimento del salone che, essendo un proseguimento di quello della cucina, deve naturalmente contemplare il medesimo tipo di fuga.
Vado a memoria, che tanto me lo ricordo fin troppo bene. Non il codice numerico, ma il nome sì: non posso sbagliarmi, almeno io.
Il quadernetto verde con tutti i miei appunti di questi mesi è proprio lì, ma non ho certamente bisogno di aprirlo.
Piuttosto bisogna allertare loro, raccomandandomi fino all’esasperazione che non sbaglino o, peggio, facciano come gli pare.
Oh, me raccomando regà: il colore delle fughe del salone è “Jasmine”, nun ve sbajate!!
E presa dall’ansia e da una solerzia che manco per i preparativi del matrimonio, glielo lascio pure scritto su post it sparsi variamente sull’intera area di deambulazione.
Il capocantiere, colto da fugace illuminazione, avanza timidamente un dubbio: Ma era proprio Jasmine o Beige2000?
Scherzi?? - lo aggredisco io già sull’orlo di una crisi isterica - Niente sigle, solo Jasmine!
E parte la stuccatura delle mattonelle.
Prima passata.
Seconda passata.
Pulizia finale.
Attesa spasmodica che tutto si asciughi e il colore si sveli in tutta la sua meraviglia.
Gioia incontenibile per la fine di un’odissea: baci, abbracci ringraziamenti e accensione di tutte le luci per vedere meglio.
Certo che queste luci a led sono proprio forti, eh? Troppo! - penso vagamente perplessa guardando e rimirando.
Il pavimento sembra fosforescente per quanto è chiaro.
In particolare le fughe: bianche, candide, risplendenti quasi di luce propria.
Mi piego, mi abbasso, mi metto di traverso, di taglio, di lungo e di sguincio.
Ma l’effetto è proprio sempre quello: ogni singola mattonella incorniciata da quattro evidentissime righe bianche che la fanno risaltare come meglio non si potrebbe.
Dell’effetto legno nemmeno l’ombra. Risucchiata pure lei dal bagliore accecante delle fughe.
Voglio morire.
Ma non l’avrai scelte troppo chiare, ste fughe? – rincara l’inconsapevole amato bene fino ad allora estraneo a queste sottigliezze ma colpito anche lui, ora, da tanta evidenza.
Prendo il quadernetto con mano tremante, non ho nemmeno il coraggio di aprirlo, quindi lo spalanco di botto, che sempre meglio sapere che morire d’ansia.
Colore fughe cucina/salone: 132 Beige 2000.
Il 130 Jasmine mi era rimasto impresso solo perché aveva un nome carino. Ma non era quello che avevo scelto.
Quindi ora, oltre al pavimento fosforescente, ci troviamo pure due colori diversi in cucina e in salone che confluiscono allegramente l’una nell’altro.
Gli operai che lo hanno fatto, naturalmente, non si sono accorti di niente…
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, il quadernetto verde guardarmi con sarcasmo e sussurrarmi che me lo aveva detto, la consueta indulgenza verso me stessa faticare parecchio a trovare una parola di conforto al posto dei mille insulti di cui stavolta non può proprio fare a meno di ricoprirmi.
L’amato bene, che ha sempre una soluzione per tutto, si mette subito in cerca di un’idea prima che io mi strappi le vesti e mi abbandoni alla disperazione.
Ed è così che, sabato mattina, genuflessi al cospetto di cotanto orrore e armati di pennellini e straccio bagnato procediamo alla ricolorazione, sissignori, di tutte le fughe, di tutti i 28 metri quadri di salone, una per una.
Dopo varie prove colore troviamo anche la sfumatura più congeniale e quindi prepariamo….5 tazzine di caffè espresso, ben miscelate, da spargere generosamente in ogni interstizio che, data la porosità del materiale di stucco, assorbe in abbondanza.
Poi laviamo tutto e incrociamo le dita.
Una volta asciutto ci fermiamo a contemplare il risultato ottenuto.
Perfetto.
Meglio di 130 Jasmine e comunque assolutamente sovrapponibile a quello.
Tutto chiaro dunque? Non vi piacciono le fughe bianche o grigiastre e volete ottenere una bella sfumatura nocciola, completamente naturale?
Ridipingetele con il caffè! ;-)
(naturalmente gli operai ne sono stati tenuti all’oscuro)
Pubblicare una ricetta di biscotti in questo periodo di pic-nic e gite fuori porta è come proporre una vellutata di zucca a ferragosto. Ma io sono quella sempre fuori tempo massimo e questi biscotti meritano veramente di essere provati. Li avevo visti da Leti a febbraio, tant'è che si chiamerebbero Biscotti di San Valentino, ma basta mettergli un altro nome e poi capiterà pure, da qui all’arrivo dell’estate un giorno di pioggia in cui, a parte ridipingere le fughe di tutta casa, non sapete cosa fare, no?
Ingredienti
200 grammi di farina di riso finissima
60 grammi di miele di acacia
40 grammi di olio [per me di mais, ma va bene di riso, o di oliva purché molto delicato]
4 grammi di polvere lievitante già dosata e composta da cremor tartaro e bicarbonati (io ho usato 1 bustina di lievito)
semi di mezza bacca di vaniglia (per me 1 gr di vaniglia in polvere)
1 uovo grande bio [60 grammi: è importante che abbia questo peso, altrimenti aggiungete acqua fino a raggiungere tale peso]
Mi piego, mi abbasso, mi metto di traverso, di taglio, di lungo e di sguincio.
Ma l’effetto è proprio sempre quello: ogni singola mattonella incorniciata da quattro evidentissime righe bianche che la fanno risaltare come meglio non si potrebbe.
Dell’effetto legno nemmeno l’ombra. Risucchiata pure lei dal bagliore accecante delle fughe.
Voglio morire.
Ma non l’avrai scelte troppo chiare, ste fughe? – rincara l’inconsapevole amato bene fino ad allora estraneo a queste sottigliezze ma colpito anche lui, ora, da tanta evidenza.
Prendo il quadernetto con mano tremante, non ho nemmeno il coraggio di aprirlo, quindi lo spalanco di botto, che sempre meglio sapere che morire d’ansia.
Colore fughe cucina/salone: 132 Beige 2000.
Il 130 Jasmine mi era rimasto impresso solo perché aveva un nome carino. Ma non era quello che avevo scelto.
Quindi ora, oltre al pavimento fosforescente, ci troviamo pure due colori diversi in cucina e in salone che confluiscono allegramente l’una nell’altro.
Gli operai che lo hanno fatto, naturalmente, non si sono accorti di niente…
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, il quadernetto verde guardarmi con sarcasmo e sussurrarmi che me lo aveva detto, la consueta indulgenza verso me stessa faticare parecchio a trovare una parola di conforto al posto dei mille insulti di cui stavolta non può proprio fare a meno di ricoprirmi.
L’amato bene, che ha sempre una soluzione per tutto, si mette subito in cerca di un’idea prima che io mi strappi le vesti e mi abbandoni alla disperazione.
Ed è così che, sabato mattina, genuflessi al cospetto di cotanto orrore e armati di pennellini e straccio bagnato procediamo alla ricolorazione, sissignori, di tutte le fughe, di tutti i 28 metri quadri di salone, una per una.
Dopo varie prove colore troviamo anche la sfumatura più congeniale e quindi prepariamo….5 tazzine di caffè espresso, ben miscelate, da spargere generosamente in ogni interstizio che, data la porosità del materiale di stucco, assorbe in abbondanza.
Poi laviamo tutto e incrociamo le dita.
Una volta asciutto ci fermiamo a contemplare il risultato ottenuto.
Perfetto.
Meglio di 130 Jasmine e comunque assolutamente sovrapponibile a quello.
Tutto chiaro dunque? Non vi piacciono le fughe bianche o grigiastre e volete ottenere una bella sfumatura nocciola, completamente naturale?
Ridipingetele con il caffè! ;-)
(naturalmente gli operai ne sono stati tenuti all’oscuro)
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Pubblicare una ricetta di biscotti in questo periodo di pic-nic e gite fuori porta è come proporre una vellutata di zucca a ferragosto. Ma io sono quella sempre fuori tempo massimo e questi biscotti meritano veramente di essere provati. Li avevo visti da Leti a febbraio, tant'è che si chiamerebbero Biscotti di San Valentino, ma basta mettergli un altro nome e poi capiterà pure, da qui all’arrivo dell’estate un giorno di pioggia in cui, a parte ridipingere le fughe di tutta casa, non sapete cosa fare, no?
Ingredienti
200 grammi di farina di riso finissima
60 grammi di miele di acacia
40 grammi di olio [per me di mais, ma va bene di riso, o di oliva purché molto delicato]
4 grammi di polvere lievitante già dosata e composta da cremor tartaro e bicarbonati (io ho usato 1 bustina di lievito)
semi di mezza bacca di vaniglia (per me 1 gr di vaniglia in polvere)
1 uovo grande bio [60 grammi: è importante che abbia questo peso, altrimenti aggiungete acqua fino a raggiungere tale peso]
Procedimento
Riunire in una ciotola capiente la farina di riso e il lievito. Aggiungere l’uovo, l’olio, la vaniglia e il miele e iniziare a impastare con le mani. Si otterrà un panetto che andrà lasciato riposare in frigo per mezz’ora.
Trascorso questo tempo, accendere il forno a 180°, stendere la frolla con l’aiuto di un mattarello e ritagliare i biscotti a piacere. Non ci sarà bisogno di aggiungere farina, perché la frolla sarà perfettamente lavorabile e non appiccicosa.
Disporre i biscotti su una teglia foderata di carta da forno e cuocerli per circa 10 -12 minuti al massimo.
Lasciare raffreddare i Biscotti ed eventualmente farcirli a piacere.
Disporre i biscotti su una teglia foderata di carta da forno e cuocerli per circa 10 -12 minuti al massimo.
Lasciare raffreddare i Biscotti ed eventualmente farcirli a piacere.
Mi fai pensare...dopo aver visto su FB le tue splendide foto, colorare col caffè anche le fughe bianche che non lo sono più......ma non si può pensandoci bene sono vecchie azzurro/lilla pallido con i muri di un blù notte... ci devo pensare :) Buona Pasqua a te e Famiglia ed alla tua nuova casa. Un abbraccio,.
RispondiEliminaMagari prima fai una piccola prova in un angolo nascosto, Edvige!!
EliminaBuona Pasqua a te e a Maritozzo, tanti baci
Mi hai fatto ricordare che anch'io all'epoca diventai l'incubo del piastrellista e del pavimentista che mi chiamava al cellulare 1000 volte (e viceversa) per evitare guai!
RispondiEliminaLe fughe le ho scelte anch'io da catalogo e fortunatamente sono state azzeccate...anche se hanno combinato guai poi con quelle dello zoccolino...sorvoliamo!
Un bel biscotto al miele te lo rubo subito e me lo conservo per la coccola prima della nanna ^_^ Buona settimana tesorina <3
Ne approfitto x ricordati di partecipare del nostro contest “al km 0”, potrai essere nostra ospite alla rubrica x 2 appuntamenti..non mancare! http://ibiscottidellazia.blogspot.it/2017/04/contest-al-km-0.html
Non so perchè, di casini ne combinano sempre, nonostante le millemila raccomandazioni...Consu, mi piacerebbe tanto partecipare al tuo contest, ma lunedì parto e starò via fino ai primi di maggio. Se prosegue oltre quella data, vedrò di partecipare al ritorno!! Grazie comunque e tantissimi auguri di Buona Pasqua
EliminaHo presente benissimo! Tanto le soluzioni "bianco" e "grigio". altre alternative non furono proprio contemplate :-) Che poi il bianco col tempo diventa grigio uguale :-)
RispondiEliminaPurtroppo la memoria fa brutti scherzi! E siamo proprio convinti che sia come ci ricordiamo. Invece...
Biscotti deliziosi per qualunque periodo dell'anno direi.
Buona Pasqua
Fabio
No ma la cosa brutta era dover ammettere, con loro, proprio loro, di aver sbagliato...così almeno abbiamo rislto da soli. Che poi hai ragione: alla fine tutte grigie diventano!!
EliminaBuona Pasqua anche a voi, un abbraccio grande!
.....leggerti e' sempre meraviglioso!!!! D'ora in poi terrò sempre del caffè a portata di mano 😉 mille baci
RispondiElimina<3<3<3<3 Finalmente!!
EliminaChiaretta mia bella. Millemila a te.
ah, ma questi biscotti mi piacciono proprio! sembrano anche belli scrocchiolosi, è così? Gli operari per stavolta non li invitiamo, anzi, li teniamo ben lontani dal salone dove il "jasmine-beigetto-caffè" si pavoneggia tra una fuga e l'altra. Ammetto l'ignoranza: neanch'io sapevo dell'esistenza di fughe colorate. Epperò, anche tu, sto quadernetto... aprirlo sarebbe stato un attimo e avresti evitato un'operazione che penso si sia svolta tutta a ginocchioni. In compenso, onore al merito, avete risolto brillantemente e così casetta è bella, bellissima, splendente! Giusto in tempo per la Pasqua... sì? Un abbraccio grosso e tantissimi auguri per domani. Ciao bella :*
RispondiEliminaGrazie Faustina! Sì pronta per la Pasqua che tanto comunque per questo anno si è deciso di festeggiare fuori! Quante volte ti ho fatto gli auguri finora? Ahahah! Meglio abbondare, comunque. Tanti baci
Eliminasei super!!!
RispondiEliminaBuona pasqua :)
ps. a quando la fine dei lavori?
Dentro sono finiti, per il giardino penso un altro mesetto... buona Pasquetta a te! Un bacione, grazie!!
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