"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 30 aprile 2019

The sound of silence - Biscotti di grano saraceno alle mandorle (senza zucchero, uova e burro)



Eh sì, l’ho trascurato proprio tanto questo mio scalcinato bloghetto.
Per niente ammiccante, ostinatamente retrò, così fiero di questo suo color sabbia/savana/terre d’Africa, del tutto fuori moda, in un baluginare di bianchi assoluti.
Che ignora proprio del tutto le attuali linee SEO, rimane testardamente fuori dagli algoritmi di chicchessia, si estranea dalle logiche social del momento, o le sfiora solo di striscio, va per conto suo: è proprio un vecchio, nostalgico rudere.
Che però io amo tanto, così com'è.
Pur trascurandolo.
Al solito il suo compleanno è passato in cavalleria e il traguardo dei suoi  8 anni è trascorso così, nell’indifferenza più totale.
Non che lo abbia mai festeggiato, a parte un’unica e quindi memorabile occasione, ma insomma, quest’anno men che meno.
E non è che fossimo carenti di aneddoti di cui dar conto.
Non è che la palestra sia stata priva di spunti o l’amato bene non abbia dato sfoggio di qualcuna delle sue chicche meritevoli di menzione.
Basti pensare che il giorno di Pasqua, la sera per la precisione, dopo colazione tradizionale a base di uova, salame, pizza dolce, colomba e cioccolato e pranzo altrettanto light scivolato giù fra lasagna, abbacchio con patate, carciofi e ari colomba, ari uovo di cioccolato, caffè e ammazzacaffè, lui si è messo a dare la seconda mano di vernice al soffitto della camera da letto...
Ma certe stravaganze non fanno nemmeno più notizia ormai.
Sono talmente abituata a dare dimora a secchi di vernice, pennelli in ammollo, rotoli di carta vetrata e teli protettivi che ormai li considero la norma e mi mancano se non li vedo in giro, pronti a colpire.
E se qualche sprovveduta prova a raccontarmi la sua disperazione al pensiero che il marito abbia deciso di ritinteggiare pareti o cambiare pavimenti di casa sono perfettamente in grado di fornire un tale supporto psicologico da far sembrare la cosa come la più normale, indolore, insignificante del mondo.
Quisquiglie, signore mie.
Provate a vivere con uno che ha deciso di rifare casa pezzo per pezzo nel corso di lunghissimi anni con idee sempre nuove e progetti sempre più ambiziosi.
No, la verità sulla mia saltuaria e imprevedibile presenza in queste pagine è molto più banale e prosaica.
Si chiama pigrizia!
Che poi sì, un po’ va pure di pari passo con l’esigenza, in questo preciso momento della mia vita, di…aspettate no, si dice “percorso” (che di questi tempi se non fai un percorso sei un poraccio), abbandonarmi al silenzio interiore. Ripiegarmi in me stessa, rintanarmi in un angolo a leccarmi le ferite.
Il melodramma del resto è sempre stata la mia cifra stilistica preferita. Semplificando: non ho nulla da dire.
Prediligo l’astinenza dalla parola, anche quella scritta; cullo il silenzio, quello in cui ogni cosa che vivi la introietti e aspetti di averla anche metabolizzata. Oddio poi ci sono certi rospi in gola che manco con flebo di Idraulico liquido scenderebbero.
Ma quelle sono altre storie.
Un velo di malinconia su ogni cosa. Vita che cambia, fasi che finiscono per sempre e nuovi scenari che si aprono.
Cui doversi adattare, volenti o nolenti.
Un po’ di stanchezza, qualche paura, mille interrogativi che hanno come unica risposta quella di coltivare briciole di pazienza, qualche etto di entusiasmo e una generosa manciata di curiosità. Che mica sempre vanno d'accordo, la Pazienza, l'Entusiasmo e  la Curiosità, dico. Qualche volta s'azzuffano, spesso scarseggiano, raramente procedono di pari passo. 
E il più delle volte il passo è pure claudicante.
E poi darsi allo yoga.
Fare lunghe sessioni di pranayama e via, ripuliti dall’interno, pronti a fare almeno il fioretto della tolleranza, questa mia sempre più sconosciuta.
Quello che rimane invece tenacemente presente e vigorosa è l’idea di fare dolci il più possibile sfrondati del superfluo.
Su burro e uova non ci sono dubbi ormai.
Ma lo zucchero, chi l’ha detto che è proprio necessario in un dolce?
Torno a rintanarmi nel silenzio.
(comunque scherzo. Almeno qualche dattero, pe fa’ la vita meno amara, ce lo metto ;-))

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Ingredienti
200 gr di farina di grano saraceno
150 gr di mandorle con la pelle
130 ml di latte di riso (o altra bevanda vegetale)
100 ml di olio di riso
8 datteri
½ bustina di lievito
1 cucchiaino di essenza di vaniglia o i semi di mezza bacca


Procedimento
Tritare le mandorle nel tritatutto fino a ottenere una granella non troppo fina e unirla alla farina di grano saraceno e al lievito. Versare in un bicchiere dai bordi alti il latte, l’olio, la vaniglia e i datteri e frullare tutto con il minipimer. Unire i due composti e amalgamare bene fino a  ottenere un panetto dalla consistenza lavorabile. Disporlo fra due fogli di carta forno e stenderlo con il matterello in una sfoglia non troppo sottile. Ricavarne i biscotti con le formine preferite, con un coppapasta o semplicemente con un bicchiere o una tazzina rovesciati, quindi adagiare i biscotti su una placca ricoperta di carta forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15-20 minuti.


10 commenti:

  1. Mi riconosco in un sacco di cose . beh sul marito tutto fare proprio no, visto che il mio in casa non muove un dito, ma per il resto . . .
    Anche i biscotti mi piacciono da morire
    Io lo amo il tuo blog e adoro pure te . Tanti baci Luna bella <3

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    1. la cosa è assolutamente reciproca, mia carissima, adorata Lisa. grazie delle belle parole<3 bacetti a valanga

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  2. Semplici e deliziosi, buon 1 maggio e buona serata

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  3. Diciamo che non amo troppo questa farina.. salvo che nel pane.. Ma i tuoi biscottini li assaggerei volentieri.. Baci e buon 1° maggio :-*

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    1. Ciao Cla!!! Beh la farina di granos araceno non è facilissima da amare. diciamo che ci si deve un po' fare l'abitudine. io ora ci faccio anche la pizza, mescolandola alla farina di farro integrale e non potrei più farne a meno! nei dolci dipende...anche a me non convince proprio sempre, in particolare ho scoperto che non mi piace abbinata a marmellate o miele. nei biscotti rustici invece, e con la frutta secca trovo che stia benissimo. Insomma, è uan farina sicuramente difficile e da poter amare poco alla volta! Grazie di essere passata!! tanti baci buon week end

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  4. Bello sto post! Detto da una che scrive a singhiozzo, che se ne sbatte del SEO (a capirci qualcosa...), che se ne frega degli algoritmi e che preferisce avere i followers che si merita, per semplice simpatia personale o apprezzamento nei confronti di quanto pubblicato, olè! E del resto, numeri compresi, me ne frego alla grande.
    E poi mi ritrovo appieno nella tua pigrizia del momento, assale anche me e da qui la conseguente pubblicazione a singhiozzo :), ma stavolta cercavo una ricetta più ipocalorica possibile e l'ho trovata proprio sulle tue pagine, insomma pubblichi poco ma a ragion veduta :)
    Un bacio Luna bella!
    Tatiana

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    1. Grazie Tati bella. Felice delle tue parole, della pigrizia che ci accomuna e soprattutto del fatto di poter essere tua alleata sul fronte ipocalorico, visti tutti i sacrifici che stai facendo! Ti mando un bacio grandissimo, e l'augurio di uno splendido fine settimana <3

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  5. Anche il mio blog è come me: pigro! una vita che dico che dovrei dedicarmi alla grafica, ai widget ecc e non lo faccio mai!

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    1. Non me lo dire...me lo ripeto tutti i giorni, come ogni volta che passo davanti a un cassetto mi dico: dovrei proprio decidermi a guardare cosa c'è dentro ed eventualmente buttare...lo ripeto da anni :-(
      Un bacione fede (bello non essere soli in queste cose!!)

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