"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

lunedì 30 settembre 2019

10 motivi per andare a Creta


Balos

Non c’è dubbio. Di Creta io mi sono innamorata. Perdutamente.
È un concentrato di bellezze chiuse una dentro l’altra a matrioska che spaziano da quelle naturali, a quelle archeologiche, a quelle gastronomiche, non finendo mai di sorprendere.
E l’una non offusca mai l’altra, anzi si esaltano a vicenda facendo scoprire per esempio quanto possa essere bello tuffarsi in un mare caldo e cristallino dopo aver camminato per 6 ore nel canyon più lungo d’Europa. Di quanto sia rigenerante sostare alcuni giorni in paesini di mare dove non si capita per caso, ma cui si accede mediante un’unica, impegnativa strada piena di tornanti che fatta una volta ci si ripensa dopo un bel po’ o di quanto siano incantevoli i paesini di montagna in una terra circondata dal mare.
È un’isola in cui tutto è scoperta e meraviglia. Ho cercato di raccogliere in 10 punti i motivi di questo amore folle. Ma la lista è soltanto parziale

Grotte di Santa Sofia
1. Sono tanti viaggi in uno: è l’isola più grande della Grecia, seduta tra il Mar Egeo e il Mar Libico, ai confini tra Europa e Oriente e presenta una infinita varietà di paesaggi, dalle spiagge tropicali a rilievi che superano i 2450 mt. Tutto distribuito su una fascia di terra stretta 57 km nel suo punto massimo e lunga 260 km. Per questo ha diversi volti: uno “continentale”, più attrezzato, con rilievi che digradano dolcemente verso il mare e città e cittadine densamente popolate sulla costa settentrionale; un altro decisamente "africano" sulla costa sud, con paesaggi aspri, coste frastagliate e più difficilmente accessibili, paesini abbarbicati su pendii molto scoscesi, stretti fra le montagne e il mare, in cui si arriva, si lascia la macchina e ci si dimentica del mondo esterno.
Agia Roumeli

22
 Data la vasta presenza di montagne (e di un’attività tettonica vivace che ne ha modellato la fisionomia con gigantesche pieghe), è un’isola che offre infinite possibilità di trekking, o semplici passeggiate, affrontabili tranquillamente anche da non esperti. Fra gole, tra le più belle d’Europa, grotte, caverne (se ne contano circa 3000!), valli e fiumi in secca. I più celebri: le Gole di Samaria o quelle di Aradena. Paesaggi magnifici e assolutamente rigeneranti.
Gole di Samaria

Gole di Aràdena

Ponte di ferro sulle Gole di Aràdena

3.
 
Se pensate che basti un giorno di “scalo” a Iraklio, giusto per vedere il Palazzo di Cnosso per considerare archiviata la pratica storico-archeologica, sappiate che siete molto distanti dalla realtà. Creta è strapiena di siti archeologici, del resto fu il fulcro della civiltà minoica e successivamente abitata da micenei, greci, romani, bizantini, musulmani andalusi, veneziani…dunque non c’è che l’imbarazzo della scelta! A volte i resti riportati alla luce sono osservabili così, abbandonati in qualche luogo in cui si sta passeggiando, su un’altura o a ridosso di una spiaggia, perché “non ci sono fondi per continuare gli scavi”. È veramente un museo a cielo aperto. E da alcuni di questi siti si godono panorami incredibilmente belli.
Palazzo di Cnosso
Piana di Messarà

Gòrtima

Levin

Agia Triada


4. È l’isola nativa di Zeus!! Che pare sia stato nascosto, per sottrarlo al padre che era solito divorare i figli, in una grotta sul monte Ida, il più alto di Creta (che in realtà di chiama Psiloritis, “il più alto”, appunto).  E di tutta una serie di altri personaggi della mitologia greca come Minosse, concepito sotto un platano nella piana di Gòrtina, recintato e visibile nell’omonimo, interessantissimo sito archeologico (un altro!)


55 Ovviamente il mare: senza correnti, sempre placido e al limite increspato; blu, cristallino, con spiagge di sabbia bianca, di ciottoli o di residui vulcanici, affollate e attrezzate di tutto o silenziose e completamente deserte. Potendo, anche qui, spaziare tra mar Egeo e Mar Libico, quest’ultimo con acque calde che sembra di essere in una piscina!
 
Falassarna calette

Falassarna Big Beach

Balos
Lendas

Retimo

66 Perché oltre a città romantiche e un po’ fiabesche come Retimo, o vivaci e piene di giovani come Iraklio, o ancora affascinanti e un po’ retrò come Chania, Creta è piena anche di borghi antichi e tradizionali. Paesi fantasma e altri ancora abitati ma in cui il tempo sembra essersi fermato. Dove il turismo è arrivato ma si è perfettamente adattato alle usanze locali: senza clamori, senza folle oceaniche. È un turismo lento e rilassato. Non è difficile vedere seduti nelle semplici taverne di questi piccoli paesini, accanto a un tavolo di viaggiatori, uno di vecchi del luogo che sgranano il Komboloi, il rosario/ scacciapensieri, sorseggiando raki.
 
Retimo

Retimo

Iraklio

Iraklio

77 Perché a Creta si beve il Raki, per l’appunto! Che di quest’isola è lo spirito vero e proprio. Aspro, ruvido, pieno di aromi e dalle origini antichissime.  Un distillato (il cui nome cretese in realtà è tsikoudià) che si ricava da buccia e vinaccioli dell'uva, la cui preparazione, da ottobre a dicembre, riunisce le famiglie in una grande festa e al quale sono attribuite virtù taumaturgiche relative alla cura di tutti i mali. Viene offerto nelle taverne al termine della cena e lo si trova  in vendita in tutti i negozi, spesso in bottiglie di plastica con etichette scritte a mano perché “tutto fatto in casa”. Così come il miele, o le erbe di montagna raccolte e messe a seccare in enormi mazzi.


88 Per la sua cucina! Perché a Creta si mangia proprio bene. Meglio di come a me sia mai capitato di mangiare in molte altre parti della Grecia. Una cucina semplice, genuina, fatta di pochi ingredienti e di sapori autentici. 


Caratterizzata da un larghissimo impiego di verdure, di erbe spontanee, di farine rustiche, grezze, e di tanto olio d'oliva. In ogni piatto proposto c'è l'esaltazione, fiera e vincente, dei prodotti dell'isola. Pochissima carne, perlopiù ovina (e a questo proposito non si può non citare il magnifico Agnello con stamnagathi,


erbe selvatiche dall’aspetto di agretti e il sapore di cicoria che crescono spontaneamente sulle montagne dell’isola, conditi con salsa di uovo e limone), tantissimo formaggio, ancora di pecora o di capra, in tutte le possibili declinazioni di consistenza e stagionatura ( pare che a Creta ci sia il più grande consumo al mondo di formaggio!). 

Negozio di  formaggio a Iraklio
Il must qui non è la feta ma il myzithro, formaggio morbido di pecora che si mangia spalmato non sul pane ma sui dakos, l'equivalente delle nostre friselle, fatte però con l'orzo e vendute in grossi pacchi di ogni forma e dimensione un po' ovunque, dal supermercato cittadino alla panetteria sperduta in montagna.
Fava (purè di lenticchie gialle) con dakos
 Oppure si infila in una sorta di piadina su cui poi si fa colare una generosa dose di miele per dare vita a una delle specialità tipiche della regione di Sfakia, sulla costa sud, la Sfakianopita.


Ecco, quando questi formaggi incontrano il miele di timo, altro prodotto di punta dell'isola, nascono i dolci più semplici e più buoni del mondo. Ma basta anche che si intreccino con qualche scorzetta di arancia e una spolverata di cannella prima di finire su una tartelletta di morbidissima pasta frolla per creare quello immediatamente assurto a mio dolce preferito, la Kalitsounia (che comunque esiste anche in versione salata).


Gustata calda e fragrante, appena uscita dal forno, ha un che di paradisiaco.
E se per caso a un certo punto, passeggiando per strada o entrando in qualche negozietto capiti di avvertire un gradevolissimo profumo di rosmarino, di origano, di tradizione e di robustezza che si spande nell’aria inebriante, significa che qualcuno si sta preparando una tazza di “tè di montagna”.
Che in realtà è una tisana, preparata con rametti, foglie e infiorescenze della Sideritis syriaca, piccolo cespuglio che cresce spontaneo sui suoli rocciosi di Creta, a quote superiori ai 1.000 metri. E per capirne le virtù, basti pensare che durante il dominio veneziano veniva chiamata “Malotira”, parola di derivazione italiana che significa “tirar via i mali”. Tutti.
A Creta inoltre cresce il Dittamo, chiamato anche “origano di Creta”, altra panacea per tutti i mali, meraviglioso souvenir da riportare con grande orgoglio per tutte le sue mirabolanti promesse e soprattutto il profumo che pervaderà a lungo la valigia! Un po’ snobbato in cucina, per il suo sapore troppo intenso, ma largamente impiegato nella medicina tradizionale perché riconosciuto ufficialmente come tale.
9. Perché spostarsi da una parte all’altra dell’isola è un viaggio nel viaggio. Con i suoi tornantoni a picco sul mare, le strade ripide  che si inerpicano sulle montagne e poi ridiscendono verso il mare svelando, all’improvviso, panorami meravigliosi sull’infinita distesa blu. Fra altari votivi sparsi un po’ ovunque, gole da osservare dall’alto e caprette che costringono a rallentare godendosi il tutto ancora più a lungo.






10. Perché essendo l’isola più a sud d’Europa (in realtà a detenere questo primato è Gavdos, una delle sue isole satelliti, distante una quarantina di km) l’estate dura tantissimo. Basti pensare che i giorni di pioggia nell’arco di 1 anno sono mediamente 54! La costa sud-est di Creta è classificata come area subdesertica, dunque la stagione turistica termina molto più tardi che in altre isole in cui già verso il 15 di settembre molte strutture iniziano a chiudere. Ecco lì no: l’estate inizia molto presto e finisce molto tardi, con temperature miti che non scendono mai sotto i 9°. 






9 commenti:

  1. Anni fa ho iniziato a pensare a Creta dopo aver letto dei post con delle splendide foto di Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri... Ho visto le tue foto del mangiare e mi sono definitivamente convinta che sia un posto da visitare

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    1. Lo è assolutamente anche solo per un assaggio di ogni tipo di formaggio che producono!

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    2. Vado subito a cercarmi il post sul blog che citi!

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  2. Proprio oggi la mia collega è rientrata da Creta e ne è rimasta incantata: posso solo dirti che a leggere il tuo post ne ho avuto la conferma, che ho voglia di ripartire e che già ho chiesto a mio marito di convertire tutti i futuri regali per compleanni e festività varie in soldini pro viaggi :)
    Bellissimo post!
    Un bacio :)

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    Risposte
    1. Brava Tatiana!! Non sono i regali più belli quelli convertiti in viaggi? Ottima idea! Grazie un bacione a te😘

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  3. Se l'anno prossimo riusciremo ad arrivare fin là userò questo post come guida turistica!!! che voglia di andarci!

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