Sembrava! Ma era tutta apparenza…..
Tutto faceva propendere per questa ipotesi rafforzandola ogni giorno di più, sennonché, allo scoccare del 7° giorno, con una puntualità degna di Cenerentola a mezzanotte, la situazione, come nel peggiore degli incubi, si è completamente ribaltata: si torna al lavoro!
Soltanto per altri 5 giorni, per carità, ma sono un quantitativo sufficiente a stravolgere un certo stile di vita appena testato e subito, velocemente acquisito. Perfino il pensiero di ciò che questo significa fatica a prendere corpo. Che poi che sarà mai? Solo uscire dalla bolla ovattata (e intrigante, avvolgente, totalizzante) del dolce far niente, o perlomeno solo-lo-stretto-indispensabile, o al massimo giusto-quello-che-proprio-mi-va.
Appunto: che sarà mai?
Provate a immaginare di dover riavvolgere il nastro e recuperare tutta una serie di gesti dai quali, con una certa tranquillità (e il sorriso beffardo, ammettiamolo) vi eravate sentiti in sacrosanto diritto di congedarvi, più o meno educatamente, per un bel po’, tipo:
-Puntare la sveglia ancor prima che i galli delle campagne circostanti trovino la forza di annunciare il nuovo giorno;
-Fare a botte per riuscire a salire su un treno rigurgitante di turisti in short e borraccette al collo pronti a ricordarti che NO, tu ancora non sei in vacanza!
-Fare la spesona per tutta la settimana stipando il congelatore e archiviando mentalmente tutta una serie di ricette, di quelle più complicate, che avreste taaaanto voluto provare;
-Scarpinare per Roma sull’asfalto rovente e semiliquido gettando un pensiero, sull’orlo della commozione, a tutte le persone che conosci e che in quel momento, a differenza tua, sono alle prese con spruzzi d’acqua e granelli di sabbia che rotolano sulla pelle.
E mi fermo qua, anche se la lista potrebbe estendersi, in lungo e in largo, pressoché all’infinito.
Già, perché avevo appena iniziato a farci l’idea e tutto era diventato meravigliosamente abitudine fin dal primo giorno:
-pennichella dopo pranzo OGNI GIORNO e comodamente piazzata sul divano piuttosto che sulla sdraio in balcone…anziché in bilico sul sedile di un autobus con la testa indecorosamente ciondolante verso il vetro sporco o la spalla della signora accanto!
-vestitini leggeri e infradito come massimo sforzo di “acchittamento” quotidiano;
-mare mattina e pomeriggio;
-giri per i mercatini senza tener d’occhio l’orologio
Per concludere con lussi sfrenati come poter puntare la sveglia a piacimento o lasciarne direttamente il pirulino abbassato che tanto…non ci sono impegni né orari!
Che poi non solo: quand’è così, in questo rutilante e giusto un filo adolescenziale stato di fancazzismo puro, si è talmente ben disposti che ci scappa pure la giornata delle pulizie pasquali ancora in sospeso! Tanta e tale è la gioia di essere in vacanza che, a tratti (e con molta cautela), affiora la voglia di dare fondo a tutte le energie e buttarsi sullo sporco più antico e recondito, su quegli strati di polvere così ordinatamente ammassata da passare inosservata, ma che almeno una volta l’anno ci si sente in dovere di sollecitare a cambiar casa mettendo in atto tutta una serie di comportamenti strambi e azzardati tipo che so, spostare i comodini, arrampicarsi sui lampadari, smontare la cornetta della doccia, perfino aprire il divano letto, quello sconosciuto, per passare l’aspirapolvere fra i suoi meandri di sbarre incastrate.
E alla fine ci si sente così soddisfatti e fieri che il giorno successivo si ozia con ancora più gusto!
E invece, come dicevo, un drammatico stop di 5 giorni. Il panico! La disperazione!!
Vabbè che tra un improperio e una lamentela ne mancherebbero ancora solo 3 (visto che oggi non si conta perché già iniziato….), ma è davvero tanto, tanto dura!
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La ricetta di questi ventaglietti la trovai anni fa su una rivista e da allora li preparo abbastanza spesso. Fanno bella figura, sono poco impegnativi, anche se leggermente più laboriosi dei normali rustici ripieni di pezzetti di qualcosa e soprattutto molto gustosi. Provatelo anche nelle varianti zucchine/speck, tonno/peperoni, melanzane/provola.
Ingredienti per circa 18 ventaglietti
1 confezione di pasta sfoglia
100 gr di olive nere denocciolate
2 pomodori
1 cipolla
olio extravergine di oliva
1 manciata di prezzemolo
1 manciata di timo
sale
pepe
tanta carta forno
2 pomodori
1 cipolla
olio extravergine di oliva
1 manciata di prezzemolo
1 manciata di timo
sale
pepe
tanta carta forno
Procedimento
Tritare la cipolla e lasciarla appassire qualche minuto in una padella con un po’ di olio e due cucchiai d’ acqua. Lavare i pomodori e tagliarli a dadini piuttosto piccoli; unirli alla cipolla, aggiustare di sale e pepe e lasciare insaporire un paio di minuti, prima di togliere dal fuoco. Sminuzzare il prezzemolo e il timo quindi aggiungerli alla preparazione insieme anche alle olive tritate grossolanamente (la ricetta diceva di frullarle, io le sminuzzo con la lunetta perché mi piace che se ne sentano i pezzettini). Mescolare con cura e mettere da parte finché non si sarà raffreddata completamente. Dopodichè stendere la sfoglia, bucherellarla con una forchetta e ricoprirla uniformemente del composto di pomodoro e olive, aiutandosi con il dorso di un cucchiaio inumidito e badando bene a farne un sottile strato, altrimenti i rotolini si sfalderanno prima ancora di raggiungere la placca del forno....Una volta spalmato per bene il composto, ripiegare la sfoglia arrotolandola dalle due estremità verso il centro a formare due rotoli vicini (...più complicato a dirsi che a farsi!). Arrotolare il salsicciotto così ottenuto nella carta da forno e trasferirlo in frigorifero per ALMENO 20 minuti (con questo caldo, un passaggio anche nel freezer non guasta: bastano una decina di minuti per tagliarlo molto più agevolmente). Trascorso questo tempo, preriscaldare il forno a 200°e rivestire la placca con un foglio di carta forno. Togliere il rotolo dal frigorifero, liberarlo dalla carta e tagliarlo a fette regolari di circa 1 cm (...vietato scoraggiarsi se apparirà tutto molliccio e sul punto di sfaldarsi...una volta in forno terrà, a patto che quello sia ben caldo!!). Infornare per circa 15 minuti o finché i ventagli appariranno di un bel colore dorato. Sfornare e lasciare riposare un po’ prima di servire.
un anti pasto molto ma molto sfizioso
RispondiEliminaChe buono!!! Perfetto!!
RispondiEliminaDai coraggio, mi hai fatto morire dal ridere sei troppo FORTE!!!
Adoro queste girelle anche se quelle che faccio io non prevedono la sfoglia.
RispondiEliminaChe bonta!Sembrano irresistibili queste girelle!Complimenti,carina!
RispondiEliminaNavigando per la rete dei blog, sono finita qui.
RispondiEliminaChe bello che è il tuo coloratissimo blog: Belle le ricette e tutti i contenuti che proponi.
Mi sono aggiunta ai tuoi sostenitori, cosi non ti perdo di vista.
Se ti va passa a trovarmi, sei la benvenuta.
La magica zucca
Bisogna darsi alla macchia non appena si cominciano le ferie, spengere il telefono, piombare nell'anonimato...: mi auguro che tu abbia finito la teglia da sola!!!! ;-)
RispondiEliminaSono ripessata x seguirti anch'io e guarda che trovo! Questi li faccio pure io ma a rotolino! Ti svoltano la serata! Peró grazie xchè d'ora in poi li faró a ventaglietto! E forte la dritta del frigo! Dai che manca poco! Consolati che iosto al mare ma pioveeeee! Baci
RispondiEliminaPiacere di conoscere il tuo blog, tornerò a sbirciare...i ventaglietti moooolto appetitosi!!!
RispondiEliminaps se ti può consolare anche io non sono in ferie!!
ciao loredana
Ah come la capisco questa sensazione! Pensa che a me l'ansia da rientro a lavoro prende anche la domenica sera per li lunedì, figurati dopo le ferie! E' per queeto che ho preso anche l'abitudine di rientrare a metà settimana, in genere di giovedì, così ci si riapproccia a piccole dosi e mi embra meno traumatico!
RispondiEliminaSfiziosissimi questi ventaglietti, veloci da preparare e fanno un figurone. Baci baci bella, buona giornata e goditi questi ultimi giorni di vacanza
P.S. speziofila anche tu eh? E' proprio un tesoro quello qui sotto. Avessi spazio in cucina sarebbe un sogno una distesa in bella mostra di tutti quei vasetti ^__^