"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

giovedì 19 gennaio 2012

Freddo, febbre, una cuccia calda e una minestra coccolosa – La stracciatella


Ogni tanto, specialmente quando magari mi trovo a correre sotto la pioggia con un ombrello sempre troppo striminzito per evitare l’inzuppo, con l’occhio costantemente all’orologio per riuscire a far tutto quello che di norma incastro in una giornata, penso “quanto mi piacerebbe fermarmi=mettermi a letto con una bella influenza!”.
L’influenza, intendiamoci, sarebbe solo funzionale a giustificare l’ardire dello stop, perché poi, rimanersene a casa nel pieno delle proprie facoltà risulterebbe di gran lunga più piacevole se non fosse per quell’insidioso senso di colpa a guastare, puntualmente, la festa.
Invece, con un colorito a metà tra il bianchiccio e il giallognolo, una certa dose di brividi di freddo, qualche starnuto, il termometro che segna un rassicurante numero 38, le cose prendono una piega diversa. Da rintanamento giustificato, per l’appunto.
Tanto da poter pensare (e dire a gran voce) “eh, mi piacerebbe proprio tanto oggi poter uscire fuori, prendere il treno, correre al lavoro e poi a  fare la spesa e poi su e poi ancora giù, ma…peccato, sto male, NON POSSO!!!”
E finalmente, dopo tanta attesa, la fida alleata ha fatto capolino anche da queste parti.
La  cosa bella della condizione di febbricitante inoltre è il fatto di venire contestualmente sollevati anche da incombenze (normalmente assai piacevoli, intendiamoci!) tipo stendere o passare l’aspirapolvere (rimandate a data da destinarsi) e poi perfino assistere al compiersi di miracoli come quello del marito che lava i piatti dopo cena.
Una specie di atmosfera sospesa quindi, in cui i contorni sfumano, il tempo si dilata e lo spazio si restringe, assumendo confini del tutto diversi come lunghe ore scandite solo dal ticchettio della sveglia e il quadrato del letto entro cui muoversi.
Con le coperte da tirarsi su fino ai capelli, mentre fuori imperversa la tempesta (più o meno, ma a quel punto anche la fantasia spazia liberamente e senza controllo).
E il campo visivo è ristretto, oltre che alle pareti della camera da letto, anche a tutto l’occorrente a portata di mano sul comodino: acqua, bicchiere, cucchiaino, una pastiglia effervescente, il cellulare, il telecomando della televisione, il pacchetto di fazzoletti, una scatolina di biscotti (che non si sa mai) e un libro.
Solo che siccome a dilatarsi o a restringersi (secondo precisi gradi di comodità e piacevolezza) non sono solo il tempo e lo spazio ma anche la voglia di fare e la pigrizia (in misura inversamente proporzionale), ecco lì che il libro rimane chiuso e la tivvu accesa a oltranza.
Sintonizzata poi su quello che normalmente non si guarda per mancanza di tempo ma anche per attività intellettiva lievemente più audace.
Anche perché poi il libro prescelto è pesante, eh? Le 762 pagine dell’ultimo di Katherine Pancol infatti non sono mica uno scherzetto, anche se già il titolo – Gli scottaiattoli di Central Park sono tristi il lunedì – indurrebbe a pensarlo, percui anche solo immaginare di tenerlo sollevato ad altezza occhi-con-miopia-accentuata fa sudare e inorridire.
 Perciò, in linea con il principio dello sbraco assoluto (fisico e mentale) via a sanissime maratone di tutta la programmazione vecchia e nuova di Real Time, Cielo e MTV messi insieme.
Saltellando, è ovvio, meticolosamente e senza sosta da uno all’altro.
E questo è tutto: una cuccia calda, il gelo fuori dalla porta, un marito che lava i piatti e una corroborante minestrina ad alleviare tutti i dolori………potrei mai desiderare di più?
....No, però un momento: cosa sono tutte quelle pustolette non pruriginose ma francamente abbastanza bruttine, variamente sparse su dorso, collo e braccia??
Un'influenzuccia avevo sperato...non di più! Ora mi sembra eccessivo, via!

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Minestra molto amata dai bambini (ma anche dai grandi), è facile, gustosa e soprattutto rapidissima da fare, naturalmente se si ha del brodo di carne già pronto...oppure, per una cosetta veloce e informale, ci si può arrangiare con un brodo qualsiasi che tanto metà della meraviglia sta in quel bellissimo strapazzo di uova…
E i profumi sono talmente tanti e vari che anche per una come me, cui le uova fanno storcere il naso, questa minestra risulta incredibilmente gradevole. Ma bisogna provarla per convincersene!

Ingredienti (per 2)
brodo di carne (calcolarne circa 2 mestoli a persona)
3 uova
3 cucchiaini di parmigiano grattugiato
scorza di limone grattugiata
sale

Procedimento
Sbattere le uova con un po’ di sale (tenendo conto di quanto di quello nel brodo), aggiungere il parmigiano e la scorza del limone e mescolare bene tutti gli ingredienti. Portare il brodo a ebollizione e versarvi dentro il composto mescolando velocemente. Quando, dopo pochissimi minuti, le uova si saranno rapprese, scodellare la minestra e servirla subito.
N.B.: il limone può essere sostituito, o integrato, con pizzico di noce moscata

Con questa ricetta partecipo al contest del blog "Diario di cucina"

14 commenti:

  1. Leggerti è piacevole quanto "assaporare" i tuoi gustosi piatti. Grazie cara di questa ricetta che inserisco subito nella lista del contest.

    Tanti in bocca al lupo di pronta guarigione :)

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    1. Grazie Letizia, crepi il lupo, anche se come ormai è noto, la questione si è evoluta e quindi l'in bocca al lupo è ancora più gradito!!
      Sono contenta che la ricetta, nonostante la sua estrema semplicità vada bene per il contest.
      Un abbraccio e a presto

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  2. Hai spiegato ciò che è successo a me venerdì scorso.. quando son rientrata a casa tutta bianchiccia, tremolante e con brividi pazzeschi e misurando ho visto 38.5!!!!! Ho passato 3 giorno come dici tu.. con le stesse tue identiche cose sul comodino... e col miracolo del fidanzato che in più di tuo marito mi cucinava, sistemava i piatti ed ha fatto anche e steso la lavatrice!!!!! più miracolo di così!!! Ma tu.. che pustolette hai? mica varicella? Ottimo brodino... baci .-) e rimettiti...

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    1. Cara Claudia: sei stata la prima a indovinare perchè nemmeno io mi ero resa conto! Porca zozza sì: ho la varicella!!! Cmq come potrai leggere qua sopra ho provato la tua fantastica ricetta dei broccoli gratinati e ci sono piaciuti da morire perciò grazie grazie e ancora grazie!
      Infine avrei da proporti una cosa: siccome mi sembra di aver capito che non stiamo poi tanto lontane, pensavo di mandare mio marito un paio di giorni da voi, per un corso intensivo col tuo in modo che gli dia tutte le istruzioni e le informazioni del caso per svolgere anche lui compiti di cucina, programmazione lavatrici, ecc. Poi se me lo rimandate pure che passa lo straccio per terra e pulisce i vetri sono disposta a invitarvi a cena ogni sabato sera fino a gennaio 2013!!!!
      Baci buon fine settimana!

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  3. complimenti un blog interessante mi sono aggiunta se ti va passa mi farebbe piacdere

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  4. Beh, l'influenza ha anche i suoi vantaggi! Hai raccontato l'atmosfera benissimo. Sai che l'ho letto anch'io quel libro? Mi è piaciuto...certo che è grossettino.. Ciao e complimenti per la stracciatella.

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    1. Io invece dopo 3 giorni che staziona sul mio comodino non l'ho ancora aperto...sono stravolta da un'ondata di pigrizia tremenda e tutta concentrata, ora su pustole e bolle!
      Ma meglio distrarsi e allora mi sa che nel fine settimana mi deciderò a iniziare l'impresa!
      Grazie meris, un baciotto, buon fine settimana

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  5. Sei unica, passerei delle ore a leggere i tuoi post senza stancarmi mai :) Raccontata così anche l'inflenza potrebbe avere i sui vantaggi solo che io quella sensazione di inattività forzata per più giorni proprio non la reggo, sarei capace di uscire anche con la febbre a 40 (e l'ho fatto ma non diciamolo a nessuno va!).
    Questa è ma minestra della mia infanzia, quella che chiedevo sempre alla mamma ogni volta che preparava il brodo. L'adoro ^_^ Un bacione, rimettiti presto in forma

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    1. Grazie Fede bella! allora tu sei come araba! Io no, ma ti assicuro che quando è troppo è troppo e stavolta pure io scalpito per fare una bella passeggiata! Solo che ora ho anche il divieto di uscire fra la gente!! E per evitare di fare l'untore della situazione e spargere il virus a macchia d'olio (anche se il danno ormai è bello che fatto), mi tocca ubbidire...sigh.
      Tanti baci, buon fine settimana

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  6. Certo è un peccato starsene a letto, al caldo, a vedere la tele, mangiare biscotti, quando ci sarebbero tante piacevoli attività da fare.
    Stendere i panni, passare l'aspirapolvere, lavare i piatti, sono attività così piacevoli e gratificanti che se non le faccio ogni giorno mi deprimo e intristisco.
    Per non parlare dello stirare. Una goduria!!! Ore e ore in piedi, a passare avanti e indietro un ferro su una camicia/gonna/pantalone!
    Che bello, che bello, che bello!!!!
    Per fortuna, c'è questa deliziosa minestrina che corrobora e ti fa dimenticare le piacevoli attività alle quali devi, forzatamente, rinunciare! ^_^
    Cara Luna, un bacione grandissimo e auguri di pronta guarigione!

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    1. Carissima Gio: grazie!!mi hai fatto ridere a immaginarmi depressa per non poter stirare o passare l'aspirapolvere!!! Troppo forte. Se non avessi paura di contagiarti ti inviterei a prendere il tè perchè due chiacchiere con qualche biscottino mi tirerebbero proprio su di morale in questa condizione di appestata da varicella!!!
      Tanti bacetti, buon fine settimana

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  7. Odio invece non poter far nulla perchè sto male :-( pensa che sono andata in palestra a tenere un corso di step con 39 di febbre, ingurditando un'aspirina prima di mettermi a saltare...ma poi sono stata malissimo, tutto si paga.
    La tua minestra è una vera coccola, e spero ti abbia aiutato a stare meglio :-)

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    1. Ciao araba!!! Che bello averti qua! Ammazza che coraggio: un corso di step con 39 di febbre....io sarei stramazzata al primo saltello: con 37 e 3 sono già fuori uso, poi ora con la varicella non te ne dico....ma sono già stufa e scalpito a più non posso!!
      tanti baci da qui a lì e salutami quella terra strana e affascinante!

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