C’è chi mentre cucina, lava i piatti, spolvera o svuota la
lavatrice canticchia.
Chi sintonizza la tv su un salotto in prevalenza femminile
(dove fino a qualche tempo fa imperversava il dibattito di importanza vitale sul
regale topless della duchessa di Cambridge che, mi verrebbe da dire: che ce s’è messa affa’?), ascoltandone
distrattamente il chiacchiericcio.
Chi si produce in contorsioni da circo pur di parlare
contemporaneamente al telefono per trarre conforto da un’amica o dalla mamma
(la mia no: mi risponderebbe vuoi pure i
miei? Di panni da stirare s’intende) e chi inforca gli auricolari e si
spara musica di vario genere nelle orecchie.
Tutto pur di non badare più di tanto a quello che si sta
facendo.
E mi sembra pure comprensibile, che non è che scrostare
l’unto da un piatto o passare la piastra rovente su una camicia richieda poi
proprio tutta per intero la nostra presenza.
Una buona dose di capacità di astrazione in effetti aiuta ed
è addirittura d’uopo.
Ecco, io mentre mi dedico a queste attività, solitamente
ascolto musica dalle casse del pc.
Avvio il catorcio, scelgo con cura tra i vari file e, almeno
con la mente, parto per i miei voli un po’ a destra e un po’ a manca, mentre il
corpo sfaccenda e porta a termine compiti vari, cullata dalle note di una
musica possibilmente calma e rilassante (che di fretta e di stimoli esterni ce
ne sono fin troppi).
Ma non una musica a caso, bensì quella che io chiamo “la
musica di yoga” di cui, per lo più, non conosco né gli autori né gli esecutori
né i titoli delle singole tracce.
Semplicemente dispongo di 7-8 cd dai titoli abbastanza esplicativi e solo poco poco
astrusi, tipo: Pranayama, Apurva Sacred sound, Reiki music, Tao meditation,
Rischi the ancient secret e via di questo passo.
Li scelgo secondo l’umore e l’esigenza del momento come
appunto: respirare, meditare, rilassarmi, struggermi meglio nelle mie
malinconie, regalarmi una botta di vitalità e di ottimismo, oppure
semplicemente trascendere la mera realtà.
Del resto le virtù terapeutiche della musica sono ben note,
tanto che in India, pare usino anche mettere certi mantra in filodiffusione nei
reparti degli ospedali.
E tra le varie compilation fra cui posso spaziare ce ne sono
un paio dai titoli inequivocabili: “Star
meglio con la musica” e “Mantra di
guarigione” (tradotto alla meno peggio da una vecchia insegnante di yoga
fornitrice ufficiale pure della musica in questione), di un non meglio
specificato autore indiano, con tanto di testo (ovviamente in sanscrito) allegato,
per recitarlo, casomai se ne dovesse avvertire l’impulso irrefrenabile.
Quest’ultimo, lo ammetto, è un tantino ostico da digerire, a
meno che non si scelga spontaneamente, e con tutti i sentimenti, di ascoltarlo.
Chiamandosi mantra va da sé che riproduca sempre le stesse parole e i medesimi suoni fino allo sfinimento (o alla catarsi, dipende dai punti di vista e alla disposizione d’animo).
Chiamandosi mantra va da sé che riproduca sempre le stesse parole e i medesimi suoni fino allo sfinimento (o alla catarsi, dipende dai punti di vista e alla disposizione d’animo).
Per me ritempra l’anima, per il mio agnostico consorte
fracassa parti anatomiche più concrete poste nelle parti basse del corpo.
Ovviamente maschile.
Ed è per questo che generalmente cerco di risparmiare
all’amato bene un simile tormento, riservando la mia beatitudine personale a
momenti privatissimi e solo miei.
Capita però che i tempi delle mie faccende da sbrigare e
quelli dei suoi rientri a casa non coincidano proprio al millesimo e che,
rientrando anzitempo, venga anche lui sommerso dalle note vibranti del mantra
in questione.
Sguardo al cielo, aria di leggero disappunto, la diplomazia
che gli è propria a impedirgli di avventarsi direttamente sulle casse per
interrompere la nenia e giusto quella domanda timida, interlocutoria, amorevole, più che
perentoria: “Amore, vita mia, potresti
guarire un’altra volta per favore?”
@@@@@@@@@@@@
Le polpette di legumi non sono certo una novità e pure
cambiando i fattori (ceci, fagioli, lenticchie o mischietti di tutti e 3) il risultato non cambia.
Di questi, proprio questi burger in particolare però, s’era
parlato diffusamente nel forum del Giornale del cibo qualche tempo fa e la ricetta in questione era stata trovata in rete da Bella,
utente dagli Usa, che l’aveva non solo scovata ma anche testata personalmente e
poi generosamente condivisa.
Questa cosa avveniva circa un anno fa, forse anche più.
Mi ci è voluto un po’ insomma, ma alla fine l’ho riprodotta
pari pari e ora mi chiedo: come facevo a vivere senza??
Buonissimi, stuzzicanti, leggeri e soprattutto da alternare
piacevolmente allo spauracchio della “fettina spiaccicata in padella”…certo con
qualche minuto di preparazione in più.
Ingredienti (per
9 burger)
2 scatole di lenticchie precotte da 310 gr
300 gr di funghi champignon
2 carote
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaino colmo di curry
Poco sale
un ciuffo di prezzemolo
Pangrattato
Olio extravergine d’oliva
Procedimento
Tritare al coltello le carote, la cipolla e la metà dei
funghi quindi rosolare tutto in una padella antiaderente, dove sia stato
precedentemente fatto dorare lo spicchio d’aglio tagliato a metà, per circa una
decina di minuti.
Aggiungere quindi le lenticchie scolate e sciacquate,
aggiustare di sale e profumare con il curry facendole insaporire un paio di minuti.
In un altro padellino cuocere per pochi minuti i funghi a
fuoco vivace con poco olio e l’altro spicchio d’aglio sempre tagliato a metà,
salare e unire il prezzemolo tritato e un pizzico di pepe.
Quando si sarà raffreddato (e ci si sarà ricordato di
togliere gli spicchi d’aglio!) unire i contenuti dei due padellini e passare
tutto sotto le lame del pinipimer.
Raccogliere la purea così ottenuta in una
ciotola capiente e aggiungervi la salsa di soia e tanto pangrattato quanto
basta a ottenere un composto morbido ma lavorabile.
Formare le polpette, passarle nel pangrattato e disporle su
una placca ricoperta di carta forno.
Completare con un giro d’olio e passare sotto il grill per
circa 7-10 minuti.
Nota: Nella
ricetta originale i funghi andavano messi tutti insieme nel trito iniziale di
carote e cipolla: io ho preferito cuocerne una parte in modo “tradizionale” con
aglio, olio e prezzemolo per vedere come veniva... Nulla vieta, naturalmente,
di scegliere l’una o l’altra cosa senza struggersi nell’indecisione di come
procedere o di dover tirare fuori un altro padellino…
Wow.. la nostra telepatia continua... ho preparato i burger di lenticchie qualche sera fa, ma senza funghi e devo dire che la tua versione mi ispira parecchio... me la segno subito!!!
RispondiEliminaSempre un piacere passare a trovarti :-)
PS: devo provare anche la tua compilation.. e ovviamente senza la dolce metà ;-)
Rigorosamente senza dolce metà!!
EliminaFelice della telepatia!
Grazie cara Eyra, anche di avermi citato nel tuo bellissimo post sui sapori, sei veramente carina.
Baci, buona giornata
Sfiziosissimi!!!
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaSant'uomo il tuo! ahahahahaahahah.. Ottimi questi hamburger.. Io feci delle polpette con le lenticchie.. ma questa idea di mettere anche i funghi.. proverò! baci e buon w.e. :-)
RispondiEliminaNo...più santa io a sopportare lui!!!!
Elimina(..se mi legge...)
baciotti bella, buona giornata a te!!
Luna,troppo forte sei,mi piace tutto il tuo blog,le ricette e le prefazioni...mi sono unita ai tuoi lettori se ti va di ricambiare ti aspetto con piacere da me...buonissima giornata,a presto:)
RispondiEliminaCara Tina, pure tu non scherzi e il tuo blog con la storia di ciccio e ciccia, la prima che ho letto, mi ha proprio conquistata!
Eliminabacioni, buonissima giornata a te
Ehehehehe Luna, sei davvero fortissima e i tuoi post mi piacciono un sacco! :D Questi veggie burger sono ottimi, mi incuriosiscono un sacco e li proverò sicuramente! :) Bravissima, un bacione e buon week end!
RispondiEliminaE tu sei troppo gentile, Vale!!! Grazie di cuore, tanti baci a te e buona giornata
Eliminagarzie per averli fatti vedere è un ottima idea per mangiare i legumi senza aspettare il natale per le lentichie come fanno molti
RispondiEliminaè vero, chissà perchè si tende a dimenticarsene.
EliminaA casa nostra no visto che non amiamo moltissimo la carne e li mangiamo spesso proprio in sostituzione di quella. Ma le mie preferite sono le zuppe di legumi: non vedo l'ora infatti che arrivi un po' di freddo per iniziare a farle!!
Ciao carmine, buona giornata!!
Ecco! Ho giusto due scatole di lenticchie che giacciono nello scaffale in attesa di capire come usarle. Perchè in relatà noi legumi ne mangiamo molti, ma le lenticchie preferisco farle fresche fresche...
RispondiEliminaCopio subito la tua ricettina, da rifare immantinente!
nasinasi golosissimi!
mip
Hai ragione e la penso come te: l'uso dei legumi in scatola è riservato a poche occasioni, giusto quando uno va di fretta e allora se ne lascia una piccola scorta in dispensa, ma per il resto, usare quelli freschi o secchi da ammollo è sicuramente la cosa migliore!
EliminaUna pasta e fagioli con i fagioli appena scafati ha decisamente una marcia in più!!!
tanti bacioni mip, buona giornata!!!
Ciao Luna,
RispondiEliminai veggie burger continuano ad incuriosirmi ogni volta che mi capitano a tiro, ma ancora non li ho provati..devo rimediare. Magari presto... i tuoi mi piacciono e adoro l'aggiunta di curry! Li proverò, e intanto ti ringrazio per avermeli ricordati =)! ti auguro un ottimo week end, un saluto e a presto Lys (Riso Mandorlino)
Ciao Lys!! Anche a me piace tanto il curry e lo aggiungerei un po' ovunque, anche sul riso solo bollito e condito con l'olio!!
EliminaGrazie infinite a te, di essere passata ed esserti fermata qui da me!
bacioni grandi e a presto, buona giornata!!
Cucinare a suon di musica... dona grazia e genialità rivisitate! Ciao!
RispondiEliminaMa devono essere buonissimi!!!!!!
RispondiEliminaMi hai dato un'idea per cena
Bravissima
Ciaoooo
Embè dopo tutte le magnifiche dritte sui dolci che elargisci tu, caro ziodà...questo è veramente il minimo!!
EliminaUn bacione, buona giornata!!