"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 5 ottobre 2012

Possiamo rimandare? - Veggie Burger


C’è chi mentre cucina, lava i piatti, spolvera o svuota la lavatrice canticchia.
Chi sintonizza la tv su un salotto in prevalenza femminile (dove fino a qualche tempo fa imperversava il dibattito di importanza vitale sul regale topless della duchessa di Cambridge che, mi verrebbe da dire: che ce s’è messa affa’?), ascoltandone distrattamente il chiacchiericcio.
Chi si produce in contorsioni da circo pur di parlare contemporaneamente al telefono per trarre conforto da un’amica o dalla mamma (la mia no: mi risponderebbe vuoi pure i miei? Di panni da stirare s’intende) e chi inforca gli auricolari e si spara musica di vario genere nelle orecchie.
Tutto pur di non badare più di tanto a quello che si sta facendo.
E mi sembra pure comprensibile, che non è che scrostare l’unto da un piatto o passare la piastra rovente su una camicia richieda poi proprio tutta per intero la nostra presenza.
Una buona dose di capacità di astrazione in effetti aiuta ed è addirittura d’uopo.
Ecco, io mentre mi dedico a queste attività, solitamente ascolto musica dalle casse del pc.
Avvio il catorcio, scelgo con cura tra i vari file e, almeno con la mente, parto per i miei voli un po’ a destra e un po’ a manca, mentre il corpo sfaccenda e porta a termine compiti vari, cullata dalle note di una musica possibilmente calma e rilassante (che di fretta e di stimoli esterni ce ne sono fin troppi).
Ma non una musica a caso, bensì quella che io chiamo “la musica di yoga” di cui, per lo più, non conosco né gli autori né gli esecutori né i titoli delle singole tracce.
Semplicemente dispongo di 7-8 cd dai titoli abbastanza esplicativi e solo poco poco astrusi, tipo: Pranayama, Apurva Sacred sound, Reiki music, Tao meditation, Rischi the ancient secret e via di questo passo.
Li scelgo secondo l’umore e l’esigenza del momento come appunto: respirare, meditare, rilassarmi, struggermi meglio nelle mie malinconie, regalarmi una botta di vitalità e di ottimismo, oppure semplicemente trascendere la mera realtà.
Del resto le virtù terapeutiche della musica sono ben note, tanto che in India, pare usino anche mettere certi mantra in filodiffusione nei reparti degli ospedali.
E tra le varie compilation fra cui posso spaziare ce ne sono un paio dai titoli inequivocabili: “Star meglio con la musica” e “Mantra di guarigione” (tradotto alla meno peggio da una vecchia insegnante di yoga fornitrice ufficiale pure della musica in questione), di un non meglio specificato autore indiano, con tanto di testo (ovviamente in sanscrito) allegato, per recitarlo, casomai se ne dovesse avvertire l’impulso irrefrenabile.
Quest’ultimo, lo ammetto, è un tantino ostico da digerire, a meno che non si scelga spontaneamente, e con tutti i sentimenti, di ascoltarlo. 
Chiamandosi mantra va da sé che riproduca sempre le stesse parole e i medesimi suoni fino allo sfinimento (o alla catarsi, dipende dai punti di vista e alla disposizione d’animo).
Per me ritempra l’anima, per il mio agnostico consorte fracassa parti anatomiche più concrete poste nelle parti basse del corpo.
Ovviamente maschile.
Ed è per questo che generalmente cerco di risparmiare all’amato bene un simile tormento, riservando la mia beatitudine personale a momenti privatissimi e solo miei.
Capita però che i tempi delle mie faccende da sbrigare e quelli dei suoi rientri a casa non coincidano proprio al millesimo e che, rientrando anzitempo, venga anche lui sommerso dalle note vibranti del mantra in questione.
Sguardo al cielo, aria di leggero disappunto, la diplomazia che gli è propria a impedirgli di avventarsi direttamente sulle casse per interrompere la nenia e giusto quella domanda timida,  interlocutoria, amorevole, più che perentoria: “Amore, vita mia, potresti guarire un’altra volta per favore?

@@@@@@@@@@@@
Le polpette di legumi non sono certo una novità e pure cambiando i fattori (ceci, fagioli, lenticchie o mischietti di tutti e 3) il risultato non cambia.
Di questi, proprio questi burger in particolare però, s’era parlato diffusamente nel forum del Giornale del cibo qualche tempo fa e la ricetta in questione era stata trovata in rete da Bella, utente dagli Usa, che l’aveva non solo scovata ma anche testata personalmente e poi generosamente condivisa.
Questa cosa avveniva circa un anno fa, forse anche più.
Mi ci è voluto un po’ insomma, ma alla fine l’ho riprodotta pari pari e ora mi chiedo: come facevo a vivere senza??
Buonissimi, stuzzicanti, leggeri e soprattutto da alternare piacevolmente allo spauracchio della “fettina spiaccicata in padella”…certo con qualche minuto di preparazione in più.


Ingredienti (per 9 burger)

2 scatole di lenticchie precotte da 310 gr
300 gr di funghi champignon
2 carote
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaino colmo di curry
Poco sale
un ciuffo di prezzemolo
Pangrattato
Olio extravergine d’oliva

Procedimento
Tritare al coltello le carote, la cipolla e la metà dei funghi quindi rosolare tutto in una padella antiaderente, dove sia stato precedentemente fatto dorare lo spicchio d’aglio tagliato a metà, per circa una decina di minuti.
Aggiungere quindi le lenticchie scolate e sciacquate, aggiustare di sale e profumare con il curry facendole insaporire un paio di minuti.
In un altro padellino cuocere per pochi minuti i funghi a fuoco vivace con poco olio e l’altro spicchio d’aglio sempre tagliato a metà, salare e unire il prezzemolo tritato e un pizzico di pepe.
Quando si sarà raffreddato (e ci si sarà ricordato di togliere gli spicchi d’aglio!) unire i contenuti dei due padellini e passare tutto sotto le lame del pinipimer. 
Raccogliere la purea così ottenuta in una ciotola capiente e aggiungervi la salsa di soia e tanto pangrattato quanto basta a ottenere un composto morbido ma lavorabile.
Formare le polpette, passarle nel pangrattato e disporle su una placca ricoperta di carta forno.
Completare con un giro d’olio e passare sotto il grill per circa  7-10 minuti.

Nota: Nella ricetta originale i funghi andavano messi tutti insieme nel trito iniziale di carote e cipolla: io ho preferito cuocerne una parte in modo “tradizionale” con aglio, olio e prezzemolo per vedere come veniva... Nulla vieta, naturalmente, di scegliere l’una o l’altra cosa senza struggersi nell’indecisione di come procedere o di dover tirare fuori un altro padellino…


19 commenti:

  1. Wow.. la nostra telepatia continua... ho preparato i burger di lenticchie qualche sera fa, ma senza funghi e devo dire che la tua versione mi ispira parecchio... me la segno subito!!!
    Sempre un piacere passare a trovarti :-)
    PS: devo provare anche la tua compilation.. e ovviamente senza la dolce metà ;-)

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    1. Rigorosamente senza dolce metà!!
      Felice della telepatia!
      Grazie cara Eyra, anche di avermi citato nel tuo bellissimo post sui sapori, sei veramente carina.
      Baci, buona giornata

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  2. Sant'uomo il tuo! ahahahahaahahah.. Ottimi questi hamburger.. Io feci delle polpette con le lenticchie.. ma questa idea di mettere anche i funghi.. proverò! baci e buon w.e. :-)

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    1. No...più santa io a sopportare lui!!!!
      (..se mi legge...)
      baciotti bella, buona giornata a te!!

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  3. Luna,troppo forte sei,mi piace tutto il tuo blog,le ricette e le prefazioni...mi sono unita ai tuoi lettori se ti va di ricambiare ti aspetto con piacere da me...buonissima giornata,a presto:)

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    1. Cara Tina, pure tu non scherzi e il tuo blog con la storia di ciccio e ciccia, la prima che ho letto, mi ha proprio conquistata!
      bacioni, buonissima giornata a te

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  4. Ehehehehe Luna, sei davvero fortissima e i tuoi post mi piacciono un sacco! :D Questi veggie burger sono ottimi, mi incuriosiscono un sacco e li proverò sicuramente! :) Bravissima, un bacione e buon week end!

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    1. E tu sei troppo gentile, Vale!!! Grazie di cuore, tanti baci a te e buona giornata

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  5. garzie per averli fatti vedere è un ottima idea per mangiare i legumi senza aspettare il natale per le lentichie come fanno molti

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    1. è vero, chissà perchè si tende a dimenticarsene.
      A casa nostra no visto che non amiamo moltissimo la carne e li mangiamo spesso proprio in sostituzione di quella. Ma le mie preferite sono le zuppe di legumi: non vedo l'ora infatti che arrivi un po' di freddo per iniziare a farle!!
      Ciao carmine, buona giornata!!

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  6. Ecco! Ho giusto due scatole di lenticchie che giacciono nello scaffale in attesa di capire come usarle. Perchè in relatà noi legumi ne mangiamo molti, ma le lenticchie preferisco farle fresche fresche...
    Copio subito la tua ricettina, da rifare immantinente!
    nasinasi golosissimi!
    mip

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    1. Hai ragione e la penso come te: l'uso dei legumi in scatola è riservato a poche occasioni, giusto quando uno va di fretta e allora se ne lascia una piccola scorta in dispensa, ma per il resto, usare quelli freschi o secchi da ammollo è sicuramente la cosa migliore!
      Una pasta e fagioli con i fagioli appena scafati ha decisamente una marcia in più!!!
      tanti bacioni mip, buona giornata!!!

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  7. Ciao Luna,
    i veggie burger continuano ad incuriosirmi ogni volta che mi capitano a tiro, ma ancora non li ho provati..devo rimediare. Magari presto... i tuoi mi piacciono e adoro l'aggiunta di curry! Li proverò, e intanto ti ringrazio per avermeli ricordati =)! ti auguro un ottimo week end, un saluto e a presto Lys (Riso Mandorlino)

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    1. Ciao Lys!! Anche a me piace tanto il curry e lo aggiungerei un po' ovunque, anche sul riso solo bollito e condito con l'olio!!
      Grazie infinite a te, di essere passata ed esserti fermata qui da me!
      bacioni grandi e a presto, buona giornata!!

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  8. Cucinare a suon di musica... dona grazia e genialità rivisitate! Ciao!

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  9. Ma devono essere buonissimi!!!!!!
    Mi hai dato un'idea per cena
    Bravissima
    Ciaoooo

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    1. Embè dopo tutte le magnifiche dritte sui dolci che elargisci tu, caro ziodà...questo è veramente il minimo!!
      Un bacione, buona giornata!!

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