Affascinati,
incantati, rapiti.
Allibiti,
increduli, basiti.
Santorini
nel bene e nel male ci ha sorpresi e fatto perdere in girandole di riflessioni.
Un'isola
forse unica nel suo genere, con panorami di bellezza rara, dove la natura, pur
con la sua violenza, ha dipinto meraviglie e scolpito capolavori.
Una caldera
e un cratere.
Distesa
di mare che sembra lago.
Mare a
perdita d occhio, mare blu cobalto.
Dove
solo ogni tanto affiorano piccoli lembi di terra, isole di lava e di passate
eruzioni.
Scogliere
imponenti, le cui rocce, secondo le ore del giorno, si colorano di mille sfumature
diverse.
Paesini,
villaggi, case scavate nella roccia, aggrappate alla scogliera, in bilico su precipizi
sono solo gli ospiti, d onore ma pur sempre ospiti, di questa isola incredibile.
Nata da un'eruzione.
Sfregiata
dall'uomo.
La
caldera e il cratere,
L acqua,
il vento che, al mattino, non si placa prima che il sole sia alto nel cielo ( o,
al tramonto, prima che ne venga nuovamente inghiottito) e le polle di acqua
calda, termale, raggiungibili solo a nuoto
Spiagge nere,
rosse e bianche.
L impronta
del vulcano ovunque, quasi come un monito.
Nella conformazione
del territorio.
Nei
materiali da costruzione.
Lungo i
recinti delle case
La vite
nana, coltivata rasoterra per proteggere gli acini dai raggi del sole e gli
ulivi con i rami piegati sotto il peso dei loro frutti.
Le
cupole blu e il bianco abbacinante delle case e degli scalini che si inerpicano
su per i paesi.
Le innumerevoli
chiese e i piccoli altarini votivi, miniature perfette degli originali.
Tutto
questo davanti agli occhi, come in una magnifica cartolina.
Dietro: un
risvolto decisamente meno poetico.
Il mare,
la natura, gli uccelli, tutti sovrastati, soffocati, ridotti al silenzio dal frastuono
esagerato e incessante di quad e motorini.
La vista
sulla distesa del mare interrotta dal passaggio continuo di pullman da e per il
capoluogo, perché gli autobus qua non sono autobus, ma pullman granturismo che arrancano,
sfrecciano,
suonano il clacson, si inerpicano nei viottoli piiu stretti, oscurano la visuale,
costringono a farsi da parte.
Strade
in cui diventa impossibile scambiare due parole a meno che non ci si rassegni a
urlare per sovrastare il rombo dei motori.
Umani
come schegge impazzite,'palline di un flipper il cui unico scopo sembra quello
di girare in tondo da una spiaggia alla altra, alla ricerca della più bella, nel tentativo, forse, di
ammazzare la noia.
Come se
la natura non offrisse già spettacolo e intrattenimento in sé.
L'arroganza di una coppia di ragazzotti, ovviamente a bordo di un quod, che, alla richiesta di un anziano del posto se abbiano visto il divieto d accesso su una stradina che hanno imboccato a tutta velocità rispondono in un italiglese strascicato, agitando la mano: "ma uot du IU uont?!" e facendoci vergognare, una volta di più, di essere conterranei.
Il flusso
di emozioni sospeso dalla nenia monotona, modulata in varie lingue, dei gestori
di taverne e ristoranti che lanciano richiami fra il via vai di gente per
accaparrarsi clienti.
Ristoranti
e taverne come mense, 200 coperti, pagine e pagine di menu turistici in cui il cibo è per forza di cose precotto, riscaldato,
omologato e spersonalizzato, tra " spaghetti bolognaise",
"amatrisana", improbabili carbonare.
Eppure saremmo in Grecia, dove la cucina è buona, ma qua il turismo anche in questo campo, ahimè, impone fretta, omologazione, snaturamento.
Tanto che a Santorini, in 10 giorni di permanenza, insalate a parte,
non siamo
riusciti a mangiare bene, se non in due memorabili occasioni: sulla strada per
arrivare a Pyrgos, in una taverna sulla strada, sperduta e ignorata dalla folla, occupata a
prendere d assalto il paesino e i suoi panorami; e quando siamo andati a
cercare con il lumicino, sul bellissimo lungomare che da sotto la montagna di
Perissa, corre per 8 km fino a Perivolos, una taverna che avesse
pochi coperti e un menu di appena una decina di voci.
Per il resto, l autentica cucina greca da queste parti è sbandierata
ma svilita con pallide e imbarazzanti proposte rinsecchite di
moussaka, pastitso e souvlaki riscaldati.
Unico baluardo di resistenza alla tradizione è nell' arredamento semplice, ma sempre estremamente curato, originale, accogliente e
fatto perlopiu di oggetti riciclati con intelligenza.
La
macchina mangiasoldi di Santorini, favorita anche dall'introduzione di un gran numero di voli diretti e low cost, si fonda su un ingranaggio perfetto fatto di soli
tre elementi:
Affittacamere
Affittaquod
Affittatuttoilresto (lettini/ombrelloni/gite/barche/escursioni/maschere/pinne/...)
Tutto in
questa splendida isola è al servizio dello spennamento turistico e purtroppo di
un turismo chiassoso, distratto, indifferente, perlopiù giovane e giovanissimo, alla
ricerca dell' aperitivo più cool del momento e indifferente allo spettacolo
della natura.
Di dormire
su una caldera, di passeggiare attorno a un cratere, di calpestare sassolini di
lava.
Dove
anche il tramonto viene venduto, nei bar dotati di terrazze che si contendono i
clienti garantendo la migliore vista di tutto il circondario.
Come se
non ci fossero poi, angoli nascosto da cui guardare il tramonto in solitudine,
senza la corsa al posto, senza la folla di persone che si accalca nella unico
punto di Oia considerato il più adatto allo scopo.
Dove bisogna
fare la fila per andare a vedere il sole calare sul mare fino a scomparirvi dentro.
Correre
per prendere posto.
Occuparlo
anche un paio d ore prima.
Come a
un concerto con spettatori paganti.
Come se non esistessero,in tutto il resto dell'isola, altri luoghi magari meno noti, in cui ammirarlo in tutta la sua bellezza
Le chiesette
con le cupole blu sono inghiottite dal susseguirsi incessante di soli tre tipi di
edifici, legati alle attività di cui sopra: studios, noleggio scooter, locali in cui mangiare (
ristoranti, taverne, pub, panetterie aperte 24h).
Uno
dietro l altro, dentro l altro, di seguito all' altro, senza soluzione di continuità.
Gli
autoctoni inghiottiti dal meccanismo infernale al punto tale che è difficile individuare, nel
mucchio, case private, di comuni cittadini.
In giro,
anche in paesini come Pyrgos, si incontrano solo turisti.
Un luogo
fuori dal tempo ma nel senso più deteriore del termine, che astraendosi per un attimo dal
vulcano e dalla sua caldera, potrebbe trovarsi in qualsiasi altra parte del mondo.
Che si
tratti di Grecia lo ripetono ossessivamente le scritte sulla paccottiglia di souvenir e le bandiere
che si vedono sventolare ogni tanto.
Non lo
si capisce di certo dalla aria che vi si respira, dall' atmosfera rilassata che
regala, dalla autenticità che trasmette.
Sembra che
tutta la produzione mondiale di motorini e quad si concentri in questo angolo
di mondo.
Non esiste
via in cui non si trovi un negozio che li affitta, non passa un minuto senza che
se ne senta rombare uno.
Tutto è finalizzato a vendere,
promuovere, accaparrarsi clienti e passarseli a vicenda.
Tutto è fatto ruotare intorno agli
stereotipi per i quali Santorini è famosa; primo fra tutti il tramonto, la corsa al quale genererà crisi d' ansia e minerà l autostima.
Perche
dovra essere rigorosamente da Oia o da FIRA. Nessun altro angolo dell isola, nonostante
l evidenza, sembrerà degno di offrirne uno all 'altezza.
Nessuno
però saprà darvi indicazioni su come
arrivare al Monastero del profeta Elia sul monte Vounos, o vi parlerà diffusamente di luoghi magici come i resti di Akrotiri o dell'antica Fira( ma ancora di più del trekking per arrivarci da Perissa facendo una piccola deviazione per arrampicarsi -letteralmente- alla chiesetta incastrata incastrata nella montagna e sovrastata da un crostone di roccia che pare sia lì lì per staccarsi).
Terra
brulla, pareti rocciose, sabbia nera.
Un paesaggio lunare, di una bellezza sconvolgente,
che fa a cazzotti con la deturpazione
che ha subito e subisce ogni giorno.
Una
terra sventrata, immolata sulla altare del turismo, violentata, distrutta nella
sua essenza, molto più di quanto la natura abbia tentato di deturparla nel fisico.
Nel secondo
caso l ha resa unica, nel primo le ha tolto l anima.
Allora Santorini
si presenta esattamente così: come una donna bellissima ma evanescente, irresistibile
ma deludente.
Piena di
orpelli, ciglia finte, unghie ricostruite e un make up troppo pesante.
Dove la grazia
naturale è stata seppellita sotto strati e strati di abiti non suoi, di artifici che
non le rendono giustizia.
La
penultima sera a Santorini ci regala una delle superlune del 2014 e siamo coscienti del privilegio di poterla ammirare da questa isola.
Un ultimo
sguardo all' isola dall oblò dell'aereo: la spruzzata di case bianche su un crostone di
roccia, le navi da crociera sotto le scogliere altissime, quel cratere così affascinante attorniato da un
anfiteatro di terra e finalmente, nel silenzio ovattato dell aereo ci è chiara una cosa:
a Santorini bisogna venirci a maggio o a ottobre, quando la folla è ancora o già lontana,gli studios riaprono lentamente
i battenti o li stanno per richiudere, la terra, il mare e il vulcano si offrono
liberi, silenziosi, eterni, nella loro naturale, immensa bellezza.
...to be continued...
Cavolo... io ci son stata un giorno solo durante una crociera fatta a fine giugno..poca gente quel giorno.. Mi rendo conto che è invivibile neiperiodi di alta stagione..Io sarei impazzita..io che vado nelle isole greche meno frequentate proprio perchè odio la calca.. non amo i ristoranti con menù troppo turistici.. Il fatto di andarci a ottobre ahimè non si può.. Volevamo regalarci un week end con Riccardo..ma i voli low cost non ci sono a ottobre.. :-( E vabbè.. semmai si avrà occasione sarà sicuramente per maggio non oltre.. Grazie per questo reportage.. e casino a parte.. ma quanto meravigliosa è Santorini!!!! baciotti e bentornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
RispondiEliminaCiao cla!!! Grazie ben trovata!! Hai ragione: i voli low cost a ottobre non ci sono e proprio per quello, sarebbe il momento più adatto per visitarla, perché sì bella è proprio bella, unica direi. ed è un peccato vederla con la calca! Abbiamo visto delle foto di perissa risalenti a 20 anni fa...c era solo la chiesa principale e una manciata di case attorno...ora perissa si fonde con il confinante paese di Emporio, si è estesa per km e km e sono tutti alberghi, studiosi, affittacamere, molti dei quali chiusi e abbandonati, forse per la crisi, forse perché ormai sono davvero troppi!
EliminaBacioni grandi!
bentornata!!!
RispondiEliminaguardando le prime foto avrei scritto che ripercorrevo il mio viaggio attraverso il tuo
ma leggendo e guardando le altre foto mi ritrovo un'isola diversa...probabilmente il periodo,
(era settembre inoltrato) cambia molto la situazione che ci si ritrova a vivere
avevo trovato un'isola, quasi deserta, che sembrava lì solo per me
e anche cucina locale/casalinga in piccole osterie per le strade che collegavano i diversi paesi e antichi forni per i vicoli di thira...
bellissimo il tuo reportage!!!!
Chiaretta mia, quanto ti ho pensata mentre ero là!! No, non poteva essere l isola che hai visto, raccontato e fotografato tu. Non per bellezza( quella l ho riscontrata pienamente, è davvero meravigliosa!) quanto per l aria che vi si respira.dispiace proprio vederla ridotta cosi: ci aspettavamo un 'isola selvaggia, poco frequentata, preservata e tutelata nella sua bellezza, abbiamo invece trovato una realtà che ci è soprattutto dispiaciuta. Non si può trattare cosi un luogo di quel valore! Probabilmente in altri periodi è meglio, ma secondo me la situazione è cambiata da poco, e precisamente da quando hanno introdotto tutti quei voli diretti, tanto che nemmeno il piccolo aeroporto di thira è in grado a momenti di gestirli. Peccato davvero.
EliminaE comunque, al di la di tutto, è un posto che va visto. ci sono scorci e vedute che tolgono il fiato. Quel cratere è di una bellezza sconvolgente. I resti dell antica FIRA indimenticabili.
Ti mando tanti baci<3
complimenti belle foto, peccato che posti così belli siano rovinato dallo sfruttamento turistico sfrenato....
RispondiEliminaGrazie barbara, sì un vero peccato! Bacioni, buona giornata!
Eliminache tristezza e come hai ragione... è sicuramente d'accordo con te il mio amico Roberto Soldatini, che la Grecia la gira via mare con la sua barca... gli segnalerò questo tuo diario...
RispondiEliminatanti baci
Sono riandata a vedere da te se si tratta proprio della persona di cui avevi parlato poco tempo fa! Mi era rimasta impressa la copertina del suo libro e la sua storia ma non ne ricordavo il nome e avevo letto il tuo post su di lui proprio una sera a Santorini. Ora sono andata a vedere anche il suo sito, deve essere una persona proprio interessante. Grazie vale, tanti baci a te e alla genoma!
EliminaSi vabbe... Gnoma magari!
RispondiEliminaSorvoliamo sullo snaturamento che la Grecia ha fatto delle sue isole (Cefalonia ancora si salva), il fatto che Michele se ne sia innamorato andandoci ad ottobre forse ha il suo perché: era deserta.
RispondiElimina