Non posso fare a meno di pensare alla carrozza di
Cenerentola, quando la guardo.
(dal web) |
E il fatto che sia stata solo l’incommensurabile generosità
di una Fata Turchina (che come condizione aveva posto giusto la questione
dell’orario…) ad aver trasformato una zucca in carrozza la rende, ai miei
occhi, ancora più simpatica e affascinante.
Anche se il tutto aveva una durata assai limitata nel tempo
e suscitava una profonda antipatia per quell’imbranato del principe che, tutto
preso dal ritrovamento della scarpetta, abbandona quel barlume di perspicacia
che aveva avuto fin lì di correre dietro alla misteriosa ragazza.
Salvo poi mettersi a cercarla per mari e per monti.
Ma tanto bastava per pensare che sì, qualsiasi zucca potesse
trasformarsi in un cocchio dorato.
E far sì che la fantasia, almeno da queste parti, perdurasse
oltre la soglia dei 40 anni (e non accennasse, ancora, a spegnersi).
Certo quella era tutta infiocchettata e scintillante, con
grandi ghirigori e una forma ben più che aggraziata.
Le zucche con cui solitamente ho a che fare io sono mostri
informi perlopiù inafferrabili perfino con due braccia, di una decina (minimo)
di chili l’una.
Da dividere abbastanza in fretta (una volta aperta) in tanti
spicchi (eufemismo per definire
pezzature dal chilo in su) da distribuire al maggior numero di persone che
possano mai venire in mente.
Ma io sono sempre molto felice quando mi trovo ad averci a
che fare, anche se mi coglie un po’ l’ansia da esubero.
Anche se passo pomeriggi a sbucciarla, farla a tocchetti o a
fettoni, pesarla e insacchettarla.
(E a etichettare i sacchetti)
Anche se mi ritrovo il congelatore ingolfato fino all’arrivo
dei primi caldi.
Anche se devo escogitare ogni volta trucchetti più
sofisticati per somministrarla di nascosto all’amato bene senza che se ne
accorga (troppo).
Che in certi casi altro che la Fata Turchina mi
servirebbe.
Perché io il piatto a base di zucca che amo di più è il
semplice risotto, solo olio e cipolla e al massimo una fogliolina di salvia.
E lì c’è poco da nascondere: allora devo rassegnarmi a
prepararlo solo per me.
È pur vero tuttavia che con la zucca si fa proprio di tutto.
Dall’antipasto ai dolci, passando per i primi (asciutti e in
bordo), i secondi e pure i contorni.
Declinandola in tortini, piatti unici, e ripieni per paste
all’uovo.
Creme, vellutate e mousse. Dolci e salate.
E ancora budini, confetture e salse piccanti
d’accompagnamento (memorabile il chutney di zucca ricevuto in regalo lo scorso
anno!).
E poi, carrozza di Cenerentola a parte, mi fa pensare proprio
a un contenitore: per servire una pasta, un risotto.
Per intagliarla (non necessariamente con la faccia da
mostro) e metterci dentro candele.
Per svuotarla e trasformarla (senza l’ausilio di una
bacchetta magica) in vaso riempiendola di terra e fiori, ma anche di acqua e
tea light.
Oppure senza tanta fatica: riservare quelle grandi alla
cucina e prendere qualche piccola zucchetta decorativa, ognuna di una forma
diversa magari, semplicemente da tenere lì.
Per ammirarle seduta davanti al camino scoppiettante, con
Venceslao sulle ginocchia, in attesa che arrivi, anche per me, sta benedetta
Fata Turchina.
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Niente cotture preventive della zucca. Nessuna prelessatura
né abbrustolitura in forno per conto
proprio.
Tagliata a fette non troppo spesse (ma nemmeno così sottili),
intervallata a strati con cipolle e patate, si cuocerà perfettamente come una
qualsiasi altra pietanza che necessiti del forno.
Basta tagliare/stratificare/condire e via: il resto lo farà
il forno e il risultato sarà altamente appagante!
Ingredienti
Un bel pezzo di zucca da circa 500 gr
3 patate medie
1 cipolla bianca grande
80 gr di parmigiano
Una ventina di foglie di salvia
Noce moscata
Peperoncino in polvere
Sale
Pepe
Olio extravergine d’oliva
2 cucchiai di pangrattato
Procedimento
Affettare la cipolla, le patate e la zucca non troppo
sottili, oliare una teglia preferibilmente in pirex in modo che gli strati di
colore siano visibili e comporre il tortino nel modo seguente:
cipolle/sale/pepe
patate/noce moscata/parmigiano
zucca/salvia/sale/peperoncino
…proseguendo fino a esaurimento degli ingredienti o dello
spazio nella teglia.
Terminare con uno strato di zucca, cospargere tutto di
pangrattato e parmigiano, completare con un giro d’olio e infornare in forno
già caldo a 200° per circa 35-40 minuti o finché, infilzando uno stecco lungo
nel tortino, questo non incontrerà resistenza.
Note:
-
si può conferire un sapore più deciso miscelando metà
parmigiano e metà pecorino
-
non serve mettere olio fra uno strato e l’altro, nel
caso limitatevi proprio a un filo e non fra tutti gli strati.
Appuntamento lunedì prossimo nella cucina di Crumpets&Co. per il dolce di Terry, io intanto
VI RICORDO IL NOSTRO CONTEST CHE STA PER SCADERE!!
Buono questo tortino! Sarebbe da fare, solo per me, visto che i miei adorati omini non tollerano alcuna zucca che non sia quella intagliata con il lumino all'interno; di solito la faccio al forno con una bella spolverata di erbe aromatiche, ma quest'alternativa mi piace (solo per me, ci mancherebbe....ma tanto quei due non capiscono niente!).
RispondiEliminaUn bacio!
Eh sì dai tatiana, falla anche solo per te: del resto mica possiamo rinunciare a tante cose per i gusti difficili dei signori uomini!! Certo qualche volta io rinuncio perchè non mi va di cucinare due cose diverse, ma spesso cerco vie traverse per propinargli pure quello che non gli piace....e mi diverto un sacco!!
EliminaTanti baci a te, buon fine settimana!!
Bellissimo e stupendo secondo cara Luna! ...adoro il connubio zucca e cipolla... anzi se ti piace io ho postato un bel po' di tempo fà un saor di zucca... non so se conosci il saor veneziano... piatto fatto con le sarde fritte e messe a strati insieme a cipolla stufata... io ho preparato una versione con la zucca al posto delle sarde! (ed anche una con le patate dolci! :) )
RispondiEliminabaci baci
il saor terry...che piatto meraviglioso!!! L'ho mangiato un'unica volta a venezia nemmeno troppo tempo fa e non l'ho mai dimenticato. Verrò sicuramente a vedere la tua ricetta e chissà che non mi venga in mente di provare a farlo. io vado sempre con i piedi di piombo sulle ricette della tradizione assaggiate direttamente sul posto: specie quando ne ho un ricordo bellissimo, ho il sacro terrore di provare a rifarle perchè ai sapori poi si legano emozioni, suggestioni...difficile quindi pensare di recuperare tutto nella cucina di casa.
Eliminaperò cara mia un saor di zucca mi in curioscisce troppo!! e quello non l'ho mai nemmeno assaggiato e non è legato ad alcun ricordo che rischierei di rovinare: vengo subito a leggere!!!!
Grazie infinite Terry cara, tanti baci e buon fine settimana!
Ma com'è sto fatto????
RispondiEliminaHai il gatto, il camino, la zucca ed il marito.......e vuoi pure la Fata Madrina?????
Non essere egoista, lasciala a me che mi serve di brutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
No, aspetta fabià: delle cose sopracitate ho solo zucca, camino e marito (non necessariamente in quest'ordine...). Gatto no. Ma non è che co ste tre cosette scompaiano i desideri e le aspirazioni!!! Ci sono liste infinite cara mia e che spaziano in ogni campo. dai libri ai nuovi attrezzi di cucina; dagli stivali alle borse di braccialini; da un viaggio in malesia a uno in finlandia....insomma dai, una fata serve sempre!! Ma pare sia buonissima, generosa, polivalente e di manica larga: mica esaudisce solo i desideri di una persona, perciò dai vieni qua che stiliamo una bella listona insieme!!!!
Eliminabaciiiii
Ammazza quanto è buono!!Zucca e patate assieme stanno una favola.. poi se aggiungi pure la cipolla alloraaaaaaaaaa.... smack e buon lunedì :-)
RispondiEliminasì, l'abbinamento in effetti mi è piaciuto tanto, poi quella cipolla era la famosa cipolla da un kg che mi aveva mandato mia zia insieme a quella cassetta di cose di cui avevo parlato tempo fa. Era di un buono incredibile: sarebbe stata da fare anche al forno gratinata!!! Problemi di vita sociale a parte...io adoro le cipolle, mi piacciono in tutti i modi e ora che le ho scoperte insieme alla zucca mi piacciono anche di più!!
EliminaGrazie claudietta, tanti bacie buon fine settimana a te
ciao!!! Ma sai che questo tortino mi sconfinfera assai? Anch'io ho a che fare con un marito dai gusti difficili... insomma, PRIMA di assaggiare vuole sapere "che c'è lì dentro". Mi passa un po' la poesia. Però sono capatosta e a volte, anche se la cosa mi rompe non poco, cucino due pietanze diverse :( . Insomma, questo tortino lo devo fare, adoro i suoi "profumi" e la sua semplicità. Chissà, magari poi conquisterà anche il mio dolce consorte (mai dire mai; a volte mi riserva sorprese inaspettate).
RispondiEliminaDopo la caccola di troll - così è stata definita la mia squisitissima (!?!) crema di spinaci da una lettrice/commentatrice - (ahahahahahhhh), passerò al dolce... e sto cercando di elaborare un secondo piatto "per te"! ;) Vediamo, idee tante, ma anche tanta confusione. Per i paninetti ti ho risposto "da me". Una bacione e a presto!!!
Ahahahah: io fatico già a figurarmi un troll nella mente, riuscire a immaginare una sua...caccola deve essere proprio di una fantasia sconfinata!!!!! e quindi forse poteva andarti pure peggio con i paragoni!! Sarebbe carino proporre agli scettici mariti dei piatti con questi nomi...magari chissà, hai visto mai che funziona come con i bambini?! Il mio (di marito) invece vuole scoprire da solo quel che c'è: è una specie di gioco, in cui a forza di assaggiare (indovinando poco e niente) finisce per spazzolare tutto. ma naturalmente devo giocare su orari (tardando a servire la cena in modo che arrivi con una fame da lupo, lui che fuori pasto non tocca niente), giorni giusti (scelgo quelli in cui si ammazza di sport), e magari anche umore conciliante, via.
Eliminaehhhh ce vole pazienza faustì. tanta.
Buona giornata, bacioni grandissimi!!
cavoli, che bona sta cosa!!!!!
RispondiEliminavero, piì?? bonissima, confermo!!!!!!
Eliminabaci!
ben vengano ricetta con la zucca gustose e invitanti come questa! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaAbbracci a te: grazie silvietta, buon weekend!!!
Eliminal'ho scoperta da grande e ora mi piace in tutte le sue varietà ma il marito la odia...perciò la cucino nascosta dentro un impasto o una zuppa...per la serie c'è ma non si vede.
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