Un mese intero di stallo.
Emotivo più che pratico, perchè di eventi scombussolanti ce ne sono stati fin troppi.
Di pensieri, angosce, rogne, abissi in cui sprofondare.
Proprio sotto Natale.
Problemi oggettivi e pensieri grossi come case, la cui
risoluzione però è demandata a data da destinarsi.
Scelte complesse, ma
soprattutto: libertà di scelta.
Che è meglio o peggio, a seconda dei casi.
Insomma, in questo
rutilante ultimo mese dell’anno, non ci siamo fatti mancare proprio niente, tra
allagamenti di case, rocamboleschi traslochi, prospettive di ameni transiti
in sale operatorie, influenze intestinali, colpi della strega e sospetti di
scarlattina (che sì, dopo la varicella dei 40 anni è un’altra chicca di cui
andare molto fiera..).
Ma siccome siamo gente tosta noi, pur nell’angoscia, nella
trepidazione, nello scoglionamento più completo (e mi si perdoni il francesismo), abbiamo fatto tutti i regali di Natale,
organizzato menu, location e divisione rigida dei compiti per cenoni/pranzi e
merende di 24, 25 e 26 e allestito addobbi e luminarie nella casetta come sul balcone.
A volte smadonnando, a volte trascinandoci carponi e di mala
voglia, altre volte ancora trovandoci perfino gusto, che alla fine sempre
Natale è.
Come al solito, della lista di regali da fare mi manca la
spunta della voce “mamma”, ma solo perché lì l’affare è semplice: “cosa vuoi per regalo, ma'? Ok, compratelo, poi
ti ridò i soldi”.
Che pare brutto, ma invece è complicità allo stato puro, accordi che cominciano a metà settembre, durano giorni e corrono sul filo del telefono (che je faccio a tu madre/tu fijo/tu nipote/tu marito....? Ok, allora io quest'altro) e si
tramanda perfino di generazione in generazione nel ramo femminile della famiglia: anche
nonna faceva così.
I maschi hanno la sorpresa dei regali, le femmine,
pragmatiche e co poche spicce da spiccià,
fanno muro e solidarizzano così, rendendo la pratica regali più agevole e
gestibile.
Perché noi siamo ancora quelli che “sotto l’albero deve esserci un pensierino per tutti, dal nascituro ancora
sguazzante nel liquido amniotico, al bisnonno 94enne”.
Che poi ad andare per la maggiore siano sempre regalini
pratici e utili, con una strizzatina d’occhio al consumismo esagerato, è un
dettaglio.
Una legge inderogabile, una tradizione cui ancorarsi
saldamente, soprattutto nel mare agitato della vita.
Così all’apertura dei pacchetti è tutto un profluvio di
mutande, calzini, guanti, magliette della salute, sciarpe e confezioni di
Malizia o Intesa dentro l’ennesima pochette da viaggio.
Ma forti del detto che quel che conta è il pensiero, da
queste parti al gesto di srotolare fiocchi, leggere bigliettini e scartare
anche un solo pacchettino non si rinuncia per niente al mondo.
....Sennò che Natale è?
....Sennò che Natale è?
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Tante ricette e ognuna corredata di foto ipergolose. Colate
di cioccolato e quella consistenza che si intuiva irresistibilmente umida e
cremosa; scioglievole e paradisiaca.
Ma…come contropartita, quantitativi di burro da far rizzare
i capelli in testa. Curiosa sì, ma non al punto da far entrare in questa casa
un panetto di burro da 3 etti (2 e passa per l’impasto più 1 per la glassa!).
Così ho cercato meglio e trovato questa versione con lo yogurt e solo 40 gr di burro. Siccome sono una che
non si accontenta ho tolto pure quelli e usato olio di semi. Ah sì, già che
c’ero ho ridotto pure lo zucchero e apportato qualche piccola variazione al
procedimento.
Dopodichè mi sono fatta una glassa di copertura a base di
cioccolato fondente e niente altro, che ci stava proprio bene.
Infine mi sono divertita a sfidare gli assaggiatori a
indovinare l’ingrediente segreto. Buio completo.
Ho fatto cenno ai biscotti di maionese, tanto per dire:
pensate in grande, osate pure.
“mica avrai fatto una
torta col ketchup stavolta?!”
Ma noooo!!
Oddio, per quanto….
Ingredienti (per
uno stampo da 24 cm )
250 ml di coca cola
1 yogurt bianco alla vaniglia
da 125 ml
1/2 cucchiaino scarso di sale
1 cucchiaino scarso di lievito
1/2 cucchiaino di bicarbonato
2 uova medie intere
1 bustina di vanillina
Inoltre:
1 stecca da 100 gr di cioccolato
fondente al 72%
1 cucchiaio d’olio di semi
Procedimento
Raccogliere in una terrina, setacciandoli, tutti gli
ingredienti secchi: la farina, il cacao, il sale, lo zucchero, il lievito ed il
bicarbonato.
Disporre in un pentolino tutti quelli liquidi: l’olio, la
coca cola e lo yogurt, lasciando, per il momento, da parte le uova.
Scaldare il composto liquido senza farlo bollire, sempre mescolando
per evitare che si formino grumi; togliere dal fuoco e versare lentamente, a
filo, sul composto di farina girando vigorosamente.
Appena sarà tutto omogeneo unire le due uova intere.
Versare l’impasto nello stampo ricoperto di carta forno e
cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30-35 minuti, secondo il
forno e tenendo conto che la torta rimarrà sempre morbida e quasi cremosa al
suo interno. Lasciarla raffreddare completamente prima di toglierla dallo
stampo.
Nel frattempo occuparsi della glassa spezzettando il
cioccolato e lasciandolo sciogliere lentamente a bagnomaria. Unire il cucchiaio
d’olio e mescolare con cura, quindi versare la glassa sulla torta ricoprendola
completamente e farla rapprendere in modo che formi una crosticina morbida ma
compatta come quella di un cioccolatino ripieno!
Ammazza e che è stato il lazzeretto???? parlo io che sono 1 mese che sto acciaccata.. co lo stomaco non ne parliamo!!! Vabbè.. siete stati bravi coi regalini.. io ancora fatto nulla...mah.. Buona sta torta... piacerebbe tanto a Ric che adora la coca cola.. smackkkk e buon w.e. .-D
RispondiEliminaDirei che con tutti questi ingredienti la coca quasi quasi sparisce ma deve essere sublime l'assieme.
RispondiEliminaCome regali è da anni che me la cavo bene salvo figlia genero e nipote, io e maritozzo ci regaliamo durante l'anno se troviamo qualcosa che desideriamo senza attendere le feste per farci un regalo. Se poi troviamo qualcosa in concomitanza meglio ma dopo 40 anni aver provveduto ai regali della famiglia allora eravamo in tanti oltre a quelli clientelaru d'ufficio mai sotto i 100 ora mi riposo.
Buona serata.
Brava lo spirito è quello giusto..alla fine mai lasciare che la negatività ci impedisca di vivere degnamente questi momenti di gioia, convivialità e golose fette di torta :-) La tua è perfetta e a ridotto contenuto di grassi..l'adoro ^_^
RispondiEliminaBuon we cara <3
che bel post mia cara !!! adattabile in vari punti a molti...ma come dici tu è natale ed allora diamoci da fare al resto ci pensiamo dopo !!!! la torta è fantastica da provare assolutamente io ho preparato un arista alla coca cola ma una torta mai...grazie per la ricetta...un bacione grande...
RispondiEliminaComplimenti per questo originalissimo dolce, assolutamente da rifare, e per il bellissimo post, tanto natalizio!!! Un caro saluto!
RispondiEliminamado', che pazienza che c'hai a decorare casa!
RispondiEliminaio da quando sono andata a vivere da sola non ho mai nemmeno pensato di farlo...
ma del resto l'unica cosa che apprezzo del natale è questa:
http://youtu.be/bjQzJAKxTrE
la torta? la faccio come no!
ciao Bella!!! E' comunque sempre un piacere vedere che, nonostante problemi piccoli e grandi, la tua verve rimane quella di sempre. Segno che sì, i problemi ci sono (ma chi è che non ne ha qualcuno?), magari anche "importanti", ma forse risolvibili, no?
RispondiEliminaUn bacione carissima! Sul fil di lana e rapida come un lampo, ma non potevo/volevo rinunciare a passare di qui, a lasciare gli auguri ad una delle mie amiche-blogger preferite! Con davvero tanta simpatia ti auguro un mondo di bene. Baci <3
ma dove le scovi tu queste ricette? che poi rivolti come un calzino de nonna regalato a Natale? sei un mito.
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