Mancherebbero solo gli impacchi.
O una più specifica maschera nutriente/idratante/esfoliante
per il viso.
Dopodiché, con la cospicua, monumentale, inarrestabile
produzione di albicocche del nostro albero avremmo davvero fatto di tutto.
Una decina di chili sono confluiti solo in marmellate. Una
bazzecola, in confronto alla quintalata abbondante che sembra sia la produzione
2017. E a meno che non ne faccia gadget natalizi anche da spedire oltreoceano,
ne avremo scorte fino alla terza età.
Abbiamo stalkerato i vicini con continui via vai di cesti
regalo, che al primo ringraziavano felici e commossi, al terzo ci accoglievano
con sorrisi a denti stretti, dal quarto in poi tiravamo a sorte chi di noi due
dovesse sobbarcarsi l’imbarazzante e anche un po’ rischioso compito della consegna mentre loro, nella
migliore delle ipotesi, fingevano di non trovarsi in casa.
Le abbiamo regalate anche a persone che transitavano davanti
al nostro cancello per puro caso. E si fermavano incautamente ad ammirare
l’albicocco grondante frutti.
Invitandoli a
tornare, esortandoli a darci i loro indirizzi, senza timore di passare
da maniaci, in realtà solo per offrirci di consegnarle perfino a domicilio.
Ce le siamo mangiate a colazione, a merenda, dopo cena e
perfino a pranzo col prosciutto al posto del melone, che tanto sempre arancione
è.
Le abbiamo impacchettate e trasportate sul treno per
spargerle anche nella capitale, fuori dal nostro circondario presso amici e
colleghi che a un certo punto ci hanno preso in disparte e fatto un discorso
serio, da amici. Intimandoci di smetterla.
Ci svegliamo ogni mattina con l’incubo di quante ne troveremo
già a terra e a chi (altro) darle.
Ce le sogniamo anche di notte. Le sentiamo cadere sul
mattonato con colpetti lievi le più piccole; schiantarsi pesantemente quelle
più carnose. Sempre facendosi beffe di noi.
Alziamo con terrore gli occhi verso al cima dell'albero scorgendo ancora pennellate di arancione tra i suoi rami. Intere pareti dipinte più che altro.
Ma non era l'uva che cresceva a grappoli? - si interroga ogni tanto sconsolato l'amato bene.
A parte marmellate,
crostate, gelati, budini, creme, macedonie e sorbetti, a un certo punto decido
di farci l’ennesimo dolce per colazione, variando giusto un po’ la forma.
Attingo a uno dei tanti cesti sparsi sul tavolo della
veranda.
Evviva, così ne
smaltiamo altre! - esulta un po' rincuorato e molto fiducioso sempre l’amato bene.
Salvo tornare a guardare con angoscia il mucchio, per nulla
intaccato, dopo che ho infornato il plumcake.
“Ma non dovevi farlo
con le albicocche?!”
Illuso. In un dolce posso infilarcene, toh, mezzo
chilo.
Bazzecole, signori.
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Un cake umido e sofficissimo. Che non è alle albicocche, ma proprio fatto di albicocche. Dal sapore leggermente
asprigno e molto intenso di tutta la piacevolezza dei frutti maturi.
Come una versione estiva di torta di mele, solo con una
buona vaniglia al posto della cannella.
Si fa in un attimo. Ed è perfetto per la colazione, la
merenda…per smaltire albicocche!
Ingredienti
300 gr di farina di farro
180 gr di zucchero di canna
70 ml di olio di semi
2 uova
1 yogurt di soia
1 bustina di lievito in polvere
I semi di una bacca di vaniglia (o una bustina di polvere)
1 pizzico di sale
Procedimento
Lavare e asciugare le albicocche, tagliarle a metà
eliminando il nocciolo e tagliarle a dadini.
Setacciare la farina con il lievito, unire lo zucchero, la
vaniglia, lo yogurt, l’olio, le uova
leggermente sbattute, il sale e mescolare.
Aggiungere le albicocche al composto (che risulterà piuttosto denso, ma deve essere così visto che poi buona parte delle albicocche si disferà rilasciando liquido) mescolare bene e
versare tutto in uno stampo da plumcake foderato di carta forno. Cuocere in
forno preriscaldato a 180° per circa un’ora.
(Conservatelo in frigo e provatelo nella versione fredda: è
ancora più gustoso!)
Il cake è bellissimo e tu la persona più simpatica del mondo...che meraviglia le tue albicocche , e quanta abbondanza....io le compro!!! Un bacione e...se fai la brava a+ri regalo un po' di albicocche...
RispondiEliminaahahah nooooo per carità! allora faccio la cattiva!!
EliminaGrazie infinite Cristina, sei sempre carina e gentile. Un bacione, buona giornata!
Un dolce sano e goloso, ottimo al farro!!!!
RispondiEliminagrazie!!! Buona giornata un bacione
Eliminaquanto avrei voluto essere un tuo vicino di casa, non sanno come sono fortunati, comunque io le seccherei e le terrei per l'inverno, adoro le albiccocche
RispondiEliminaah vedi! a seccarle non ho pensato. Mannaggia Carmine, se fossi stato mio vicino di casa te ne avrei date un bel po'!
EliminaGrazie buona giornata