A parte una brevissima parentesi pomeridiana sabato per presenziare al battesimo della pupetta (bellissima e simpatica da morire) di un’amica, per il resto ci siamo finalmente concessi, complice il primo fine settimana di bel tempo, delle rilassanti e ristoratrici passeggiate fino al mare e ritorno passando per tutto il tragitto lungo la riva con i piedi rigorosamente in ammollo….Ahhhhhhhhh massima soddisfazione e primi, timidissimi coloriti vagamente più sani del pallore invernale…
Siccome però ora è lunedì, la commozione per la ripresa forzata del lavoro impone silenzio e compostezza in attesa del prossimo fine settimana e festeggiando, stasera, i 33 anni dell’adorato fratellino (Auguri Arie!!!!).
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Questa pasta l’ho mangiata in un ristorante (di cuoco napoletano) nemmeno un mese fa. E ne ero rimasta sinceramente affascinata tanto da aver voglia di riprovarla subito. Poi, come spesso accade, l’ho archiviata tra le cose da fare in futuro…fino a quando non me la sono ritrovata tra le pagine del numero di giugno di Cucina moderna, firmata niente di meno che da Simone Rugiati.
Al ristorante avevo dovuto chiedere lumi sulla “papaccella” che figurava tra i suoi ingredienti base, sconfessando in quel frangente tutta la mia immensa ignoranza in materia, per apprendere poi che tratta(va)si di peperone napoletano, insignito addirittura di marchio slow food. Ecco perché finta: dell’uovo della carbonara tradizionale nemmeno l’ombra ma della cremina gialla, densa e avvolgente, tutto il gusto e l’aspetto e ancora di più! E per una come me che l’uovo non lo può vedere nemmeno in cartolina…a meno che non sia ben amalgamato e cotto e intriso di altri umori, e quindi invisibile, questa di poter mangiare una carbonara, seppur finta, è stata una scoperta davvero affascinante e irresistibile…
Avendola però preparata con un qualsiasi peperone giallo non meglio identificato, a posteriori direi che no, per questa pasta occorre precisamente la papaccella napoletana di presidio slow food. Che ha un gusto più delicato, meno invadente, assolutamente adatto ad accompagnare silenziosamente ma con un certo cipiglio, i suoi ben più saporiti colleghi guanciale e pecorino con cui sembra andare incredibilmente a braccetto senza timore di venir sovrastata.
Il risultato sarà sorprendente: alla vista (perché la cremina sembrerà proprio quella dell’uovo della carbonara fatta bene) e al palato (perché il peperone si avvertirà senza sovrastare né contraddire il gusto deciso del guanciale e del pecorino). Insomma: trionfo pieno sotto tutti gli aspetti!
E senza uovo, senza olio, solo il grasso del guanciale….sotto voce e senza troppa pubblicità oserei dire che è pure una ricetta light!!
Ingredienti x 2 persone
-250 gr di vermicelli o bucatini
-120 gr di guanciale
-1 spicchio d’aglio
-2 peperoni gialli carnosi (preferibilmente di varietà papaccella napoletana) medi (o uno grande)
-3-4 cucchiai di pecorino romano
-1 bustina di zafferano (barbatrucco per rendere la cremina di un ancor più credibile color giallo uovo…)
-sale
-pepe
ASSOLUTAMENTE NO OLIO!
Procedimento
Arrostite i peperoni sulla bistecchiera (o nel forno in funzione grill per 15 minuti) girandoli spesso, quindi chiudeteli in un sacchetto di plastica o di carta per qualche minuto, spellateli togliendo picciolo e semi e tagliateli a dadini. Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua cui avrete aggiunto il sale e la bustina di zafferano. Tagliate il guanciale a listerelle sottili e mettetelo a rosolare in una padella antiaderente con lo spicchio d’aglio intero girandolo spesso finché non diventa trasparente e bello croccante. Scolatelo su carta assorbente e mettetelo via al caldo. Nella stessa padella fate saltare per qualche minuto la dadolata di peperoni, aggiungendo sale, pepe e un mestolino di acqua calda della pasta. Versate tutto in un recipiente alto, aggiungete 1 cucchiaio di pecorino e frullate con il minipimer. Nel frattempo cuocete i vermicelli molto al dente, scolateli sommariamente mettendo via un paio di mestoli d’acqua di cottura e saltateli in padella insieme alla crema ed eventualmente a un mestolo o due di acqua (il condimento dovrà risultare abbastanza fluido e cremoso). Spegnete il fuoco, mantecate con il restante pecorino, impiattate e servite con una spolverata di pecorino ancora, un pizzico di pepe e le goduriosissime striscioline di guanciale croccante.