"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 20 agosto 2024

A forma di mezzaluna: Meganisi


Durante i quindici giorni in giro tra Lefkada (qui per l'itinerario completo) e il Peloponneso, abbiamo organizzato un weekend fuori porta prendendo un traghetto, dalla località di
Nidri 



(una – brutta - mini Las Vegas greca, traboccante di luci psichedeliche, locali, negozi di souvenir e  con la statua di Onassis proprio al centro del caotico lungomare), che ci portasse nella bella isola di Meganisi, 


Il traghetto (non prenotabile: 3 corse al giorno, arrivi, ti metti in coda e se c'è posto sali a bordo. È possibile consultare gli orari direttamente al porto o sul sito https://www.lefkascruisesborsalino.com/,stando attenti al fatto che a settembre diminuiscono notevolmente le corse e si aggiornano continuamente gli orari), per poco più di 16€ e poco meno di 30 minuti, ci trasporta, noi e la macchina, in un'isola minore delle Ionie: Meganisi.


Catapultandoci in questa specie di paradiso terrestre, lontano dal turismo di massa, fatto di piccoli villaggi, porticcioli, calette, spiagge di ciottoli (e ombrelloni con tende di pizzo), 



acque turchesi, 





mulini a vento e tanta, tantissima vegetazione.


Negli appena 20km quadrati di quest' isola ci sono 3 villaggi, diversi tra loro per scenari, ubicazione, tradizioni, usi e costumi.


Il primo che si incontra, scendendo al porto, è SPARTOCHORI; ma più  che vederlo lo si intuisce, appollaiato com'è sulla sommità di un crostone roccioso che domina la baia.




A quel punto, ci si arma di buona volontà e ci si inerpica su una bella scalinata in pietra (anche ben illuminata di sera, seppur senza balaustra, a strapiombo su precipizi, come nei migliori standard di sicurezza greci…), che termina su una terrazza con vista sul mare a 360°. Dopodiché: sono tutti vicoli strettissimi, un paio di negozietti, qualche taverna e una chiesa, anche quella con vista super panoramica.




Il vero centro animato dell'isola però è VATHI


dove piccoli locali, taverne, mini (ma proprio mini) market e ben due negozietti di saponi e manufatti sorgono tutti intorno all'unica strada statale (sì, anche quel tratto acciottolato lo è e le macchine passano sfiorando sedie e schivando camerieri) 


e abbracciano un pittoresco porticciolo di barche di pescatori e lussuosi yacht. 


Un micromondo con scorci bellissimi, casette minuscole, balconcini fioriti, chiesette pure quelle in mezzo alla strada...


Leggenda vuole che tra SPARTOCHORI (il paesino arroccato) e VATHI si trovi la Caverna del Ciclope, in cui Ulisse accecò Polifemo.



E poi c'è KATOMERI, terzo e ultimo villaggio dell'isola che, pur distando soltanto 1km da Vathi, ed essendo collegato a questo da un bel tratto pedonale percorribile in sicurezza, appare completamente diverso e a sé stante. Arroccato com'è su una collina, nascosto tra la vegetazione e chiuso nei suoi vicoli strettissimi, fa di questa distanza dal mare un tratto distintivo e la compensa riempiendo i muri di colori e scene immaginarie.


In quello che è un vero dedalo in cui anche girarsi con la macchina per tornare indietro risulta difficile, esiste anche una micro piazzetta (in pendenza, perché lo spazio è quello è), tutta stretta, compressa fra le case, con solo una panchina, un lampione e soprattutto un albero centrale che la occupa praticamente tutta e la cui grande chioma le fa da soffitto naturale.

Ma c'è, come a non voler essere da meno agli altri paesi che hanno tutti una piazza centrale!

A completare il quadro: donne vestite di nero che lavorano al telaio.


Un viaggio nel viaggio che vale assolutamente la pena di prendere in considerazione, per scoprire un’altra ancora delle innumerevoli, piccolissime isole di cui è costituita la Grecia.







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